Tra gli ospiti del palco di Piazza Magenta anche Roberto Maroni, Giancarlo Magalli, Francesca Nocerino, Tiziana Ferrario, Fulco Pratesi e Stefano Petrocchi. Protagonisti di Capalbio Libri saranno il Premio Strega 2018, Helena Janeczek, e il Premio Strega Giovani 2018, Lia Levi , ma anche Roberto Napoletano, Elena Improta, Claudio Cerasa, Mario Tozzi, Nathalie Peigney e tanti altri

Torna a Capalbio, in provincia di Grosseto, il “festival sul piacere di leggere”: Capalbio Libri. L’appuntamento letterario, giunto alla sua dodicesima edizione, si svolgerà come da tradizione in Piazza Magenta, nel cuore del centro storico del borgo maremmano. La manifestazione, ideata e diretta da Andrea Zagami, organizzata dall’agenzia di comunicazione Zigzag in collaborazione con il Comune di Capalbio, si svolgerà da sabato 28 luglio a lunedì 6 agosto, con inizio alle ore 19:00.

IL FESTIVAL – Saranno dodici, gli autori e i libri, di questa dodicesima edizione del festival letterario dell’estate. Due i doppi appuntamenti, quelli di domenica 29 luglio e di giovedì 2 agosto, con una presentazione alle 19:00 e l’altra alle 21:30. La presentatrice dell’edizione 2018 del festival, fil rouge per tutte le serate, sarà, come da tradizione, Marta Mondelli, che si alternerà anche nella lettura di brani dei libri in programma con Eugenio Bellini, Cristiana Buscarini, Irene Grazioli Fabiani, Eliana Miglio, Marta Mondelli, Giulia Nervi, Edoardo Purgatori. Il compito di aprire la rassegna nella serata d’apertura di sabato 28 luglio spetta al Sindaco di Capalbio, Luigi Bellumori, che sostiene con convinzione la manifestazione.

LIBRI E MUSICA – Una importante novità di questa edizione è la collaborazione tra Capalbio Libri e Orbetello Piano Festival, nell’ambito di un accordo di promozione territoriale fra i Comuni di Capalbio e di Orbetello. La serata conclusiva del festival avrà quindi luogo lunedì 6 agosto ad Orbetello, con il Premio Strega 2018 Helena Janeczek. Atteso per mercoledì 1 agosto in Piazza Magenta, invece, il concerto per pianoforte di Robertas Lozinskis, offerto dall’Orbetello Pianbo Festival. Sono stati il Sindaco di Capalbio, Luigi Bellumori, e l’Assessore alla Cultura e al Turismo di Orbetello, Maddalena Ottali, ad avere l’iniziativa di uno scambio di serate tra Capalbio Libri e Orbetello Piano Festival, due tra le manifestazioni più accreditate della Maremma – dichiara Andrea Zagami, direttore di Capalbo LibriCon Giuliano Adorno, il direttore dell’Orbetello Piano Festival, abbiamo dato concretezza a questa iniziativa: Orbetello offrirà la serata del 1° agosto in piazza Magenta con un concerto di un giovane talento del pianoforte, mentre Capalbio Libri curerà il 6 agosto una serata speciale in una delle principali piazze di Orbetello”.

GLI AUTORI E I LIBRI – Ad aprire la manifestazione, sabato 28 luglio, ore 19:00, sarà la presentazione del libro di Nicola Gratteri (Fiumi d’oro. Come la ‘ndrangheta investe i soldi della cocaina nell’economia legale – Mondadori). Doppia la serata di domenica 29 luglio: alle 19:00 con Federico Fubini (La maestra e la camorrista. Perchè in Italia resti quel che nasci – Mondadori), mentre alle 21:30 sul palco ci sarà Giuseppe Procaccini (L’abaco dei sentimenti confusi – Gaffi). Protagonista della serata di lunedì 30 sarà Lia Levi (Questa sera è gia domani – E/O, Premio Strega Giovani 2018). Martedì 31, invece, sarà presentato il libro di Nathalie Peigney (Sophie la parigina. 103 cose da sapere per essere come lei – Rizzoli). Arriverà mercoledì 1 agosto, a Capalbio, Alessandro Wagner (Arricchirsi con onore. Elogio del buon imprenditore, di Benedetto Cotrugli – Rizzoli). Alle 21:30 spazio alla musica, con il concerto per pianoforte di Robertas Lozinskis, in collaborazione con l’Orbetello Piano Festival e il Comune di Orbetello.

Doppio appuntamento anche giovedì 2 agosto: alle ore 19:00 ci sarà Lisa Roscioni (La badessa di Castro. Storia di uno scandalo – Il Mulino), mentre alle 21:30 Roberto Napoletano (Il Cigno nero e il Cavaliere bianco. Diario italiano della grande crisi – La nave di Teseo). Venerdì 3 agosto confermata la presenza diClaudio Cerasa (Abbasso i tolleranti. Manuale di resistenza alla sfascismo – Rizzoli), mentre sabato 4 quella di Elena Improta (Ordinaria diversità. Diario di una figlia, moglie, madre – Ponte Sisto). Domenica 5 arriva invece Mario Tozzi (L’Italia intatta. Viaggio nei luoghi italiani non alterati dagli uomini e fermi nel tempo. Un mosaico di straordinaria bellezza – Mondadori). Il compito di salutare il festival letterario, per l’ultima serata di lunedì 6, spetterà a Helena Janeczek (La ragazza con la Leica – Guanda, Premio Strega 2018), ma dal palco di Orbetello, in Piazza Giovanni Paolo II.

I CONDUTTORI E GLI OSPITI – A condurre le serate saranno lo scrittore ed autore tv Andrea Purgatori, la penna de Il Foglio Annalisa Chirico, la giornalista di Rai News Mariella Zezza, il direttore de Il Tirreno Luigi Vicinanza, la conduttrice del Tg2 Francesca Nocerino, l’editorialista de La Stampa Riccardo Barenghi, l’editorialista del Corriere della Sera Pierluigi Battista, la conduttrice Rai Tiziana Ferrario, l’inviato del Sole 24 Ore Gianni Dragoni, la giornalista de La Stampa Michela Tamburrino, il direttore de La Nazione Francesco Carrassi, la giornalista de Il Fatto Quotidiano Silvia D’Onghia.

Ma saranno presenti, in qualità di ospiti, anche l’ex governatore della Regione Lombardia Roberto Maroni, l’imprenditore Matteo Marzotto, la saggista Mirella Serri, la paroliera e produttrice discografica Mimma Gaspari Golino, la scrittrice Melania Mazzucco, il conduttore tv Giancarlo Magalli, il fondatore del WWF Italia Fulco Pratesi, la scrittrice Teresa Ciabatti e Stefano Petrocchi, Direttore della Fondazione Bellonci e Segretario del comitato direttivo del Premio Strega.

PARTNERSHIP – Il festival è organizzato in collaborazione con il Comune di Capalbio, con i patrocini del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali (MIBAC), della Regione Toscana e del Comune di Capalbio, ed è promosso dall’Associazione “Il piacere di leggere”. Con i partner ENEL, Intesa Sanpaolo, Invitalia, Kairos, ibs.it, Banca TEMA – Terre Etrusche e di Maremma – Credito Cooperativo, Locanda Rossa, Hotel Residence Valle del Buttero, La Capalbiola, Ultima Spiaggia, Gallù, Vivaio Piante Pitorsino, L’Eco della Stampa, IsayGroup, IVO tv. Collaborano con il festival la libreria Periferica di Albinia (Gr) per la vendita dei libri in Piazza Magenta a Capalbio, mentre a Orbetello il festival si avvarrà della collaborazione della libreria Bastogi. Sono partner di Capalbio Libri i ristoranti Il Cantinone, Il Frantoio, La Porta, La Torre, Trattoria Toscana, insieme alle eccellenze del territorio Cantina Monteverro, CapalBIOfattoria, Frantoio Terre di Capalbio, Azienda Artigiana Jacobelli Liquori, Tenuta Monteti, Azienda Agricola La Vigna sul Mare.

IL FESTIVAL – Capalbio Libri è una iniziativa ideata e diretta da Andrea Zagami e realizzata da Zigzag, un’agenzia di comunicazione specializzata nella progettazione e produzione di manifestazioni culturali e nella comunicazione d’impresa. Capalbio Libri è un marchio di Zigzag srl che è l’organizzatore unico della manifestazione. Capalbio Libri è anche su Facebook, Twitter, Instagram e Youtube. Sarà possibile seguire la diretta streaming degli eventi sulla pagina facebook di Capalbio Libri e al link https://www.ivoplay.it/live/capalbio-libri-2018/

IL PROGRAMMA – Questo il programma completo delle serate della dodicesima edizione di Capalbio Libri.

Sabato 28 luglio, ore 19:00 – Nicola Gratteri, Fiumi d’oro. Come la ‘ndrangheta investe i soldi della cocaina nell’economia legale – Mondadori. Conduce Andrea Purgatori. Letture di Eliana Miglio.

SINOSSI – Nel 1973 il sequestro a Roma di John Paul Getty III, sedici anni, nipote del petroliere Jean Paul Getty, uno degli uomini più ricchi al mondo, fa conoscere al mondo l’organizzazione mafiosa dal nome impronunciabile, ’ndrangheta, che sta facendo dei rapimenti un affare miliardario, comincia a essere conosciuta anche all’estero. Con i soldi sporchi dei sequestri vengono costruiti in Meridione interi quartieri, ma si creano anche imprese edili che partecipano alle gare per gli appalti pubblici. E soprattutto, quel denaro viene investita prima nel contrabbando delle sigarette, poi nell’acquisto della droga, il vero, grande business delle mafie. L’enorme quantità di contante disponibile grazie agli «affari» richiede di essere lavata e riciclata. Come? In molti modi, e per favorirne la riconversione, gli uomini della ’ndrangheta cominciano a spostarsi al Centro e al Nord d’Italia, ma anche all’estero, in Nord Europa, in Sudamerica, in Australia, in Canada. Si stima che la ’ndrangheta fatturi ogni anno circa 43 miliardi di euro, di cui almeno il 75 per cento viene reinvestito nell’economia legale. Quelli che scorrono sono veri e propri fiumi d’oro: la mafia calabrese li investe nell’edilizia, nel settore immobiliare, nel terziario, nell’eolico, nei rifiuti, ma anche nel turismo, nel lusso, e persino nei centri di accoglienza. E lo fa grazie a una miriade di alleanze strategiche con funzionari pubblici, bancari, avvocati, commercialisti, broker senza scrupoli. Perchè la corruzione continua a essere l’ossatura del potere mafioso. Combattere contro il riciclaggio su scala planetaria diventa ogni giorno più faticoso. Questo libro, però, ci insegna che non è impossibile farlo.

L’AUTORE – Nicola Gratteri è uno dei magistrati più esposti nella lotta alla ’ndrangheta. Ha indagato sulla strage di Duisburg e sulle rotte internazionali del narcotraffico. Insieme ad Antonio Nicaso, da Mondadori ha pubblicato i bestseller Fratelli di sangue (2009), La malapianta (2010), La giustizia è una cosa seria(2011), La mafia fa schifo (2012), Dire e non dire (2012), Acqua santissima (2013), Oro bianco (2015) e Padrini e padroni (2016).

Domenica 29 luglio, ore 19:00 – Federico Fubini, La maestra e la camorrista. Perchè in Italia resti quel che nasci – Mondadori. Conduce Annalisa Chirico, con Matteo Marzotto. Letture di Irene Grazioli Fabiani.

SINOSSI – Tre forze silenziose dominano oggi la società italiana: la ricchezza patrimoniale di milioni di famiglie, la povertà demografica di un Paese nel quale le nascite di nuovi bambini sono sempre più rare (mentre i giovani emigrano) e la fragilità culturale evidente in una proporzione di laureati e diplomati fra le più basse dell’Occidente. Il modo in cui queste forze si combineranno fra loro è destinato a decidere del nostro futuro. L’Italia di oggi è un Paese pietrificato, dove la mobilità sociale è bloccata e i discendenti di chi in passato ha costruito grandi fortune sono ancora al vertice, mentre i pronipoti delle classi popolari di un tempo sono sempre fermi sui gradini più bassi. Per capire come mai un Paese a democrazia matura e welfare avanzato come il nostro presenti una tale rigidità sociale, Federico Fubini ha condotto una serie di test, soprattutto su bambini e ragazzi in età scolare, per verificare quali sono i maggiori ostacoli che impediscono ai più svantaggiati di cambiare la propria condizione d’origine. Per esempio, quanta fiducia in se stessi, nella loro intelligenza, nel futuro e nel prossimo hanno gli allievi di un prestigioso liceo classico milanese e quelli di un istituto professionale di Mondragone (Caserta)? La risposta è sempre impietosamente la stessa e conferma l’influenza decisiva dell’ambiente nel tracciare, fin dalla più tenera età, il successivo percorso di vita: «Già a cinque anni l’attitudine a fidarsi, investire, interagire nel proprio interesse, era molto diversa in base al luogo di nascita». A partire da questa consapevolezza, però, Fubini mostra che esistono non solo problemi radicati nella storia, ma anche soluzioni pratiche.

L’AUTORE – Federico Fubini (Firenze, 1966) è inviato e editorialista di economia del «Corriere della Sera», di cui è vicedirettore ad personam. Da Mondadori ha pubblicato: Noi siamo la rivoluzione (2012), con cui ha vinto il Premio Estense, e La via di fuga (2014).

Domenica 29 luglio, ore 21:30 – Giuseppe Procaccini, L’abaco dei sentimenti confusi – Gaffi. Conduce Mariella Zezza, con Roberto Maroni. Letture di Cristiana Buscarini.

SINOSSI – “L’abaco dei sentimenti confusi” prende il nome dalla prima delle dodici novelle raccolte nel libro che si susseguono senza una sequenza organica, un pò “indisciplinate”: città e luoghi diversi, ambienti veri e fantasiosi, personaggi disparati, passato, presente e futuro, si incrociano e cavalcano, come a rincorrersi: tra sogno e realtà. Il tempo della narrazione è prevalentemente contemporaneo, tranne la breve incursione del racconto “Il fratello”: dalla storia di una moneta antica verrete precipitati a Patrasso agli albori del cristianesimo. In tutte le novelle la personalità complessa dell’autore, grazie a uno stile inconfondibile e confidenziale, tiene aperta una delicata linea di comunicazione con il lettore. Procaccini affronta temi drammatici e leggeri, senza smettere mai di essere autentico. Ad esempio, nel racconto “La confessione” in una pigra giornata napoletana un uomo di successo sfruttando un’amara autoironia fa i conti con il suo passato, prendendone finalmente coscienza. Come ne “Il parapioggia”, ambientato a Palazzo Chigi, dove gli eventi atmosferici giocano un buffo inconveniente, dando il via a una sequenza di vicende, anche drammaticamente grottesche, collocate fedelmente negli ambienti che contano. Denigrare o compatire sono sentimenti mai espressi, ma sempre sfiorati con delicatezza: in tutte e su tutte le novelle il dato prevalente è il rispetto della condizione umana, anzi la dolorosa condizione umana con le abitudini, le piccinerie, i sogni e le fatiche, la fortuna e l’amaro destino di ciascuno. Eppure è proprio questa condizione umana a dare coraggio, a restituire, se non fiducia, speranza.

L’AUTORE – Giuseppe Procaccini (Napoli, anni ‘50). Una laurea prima del tempo, esperienze in Italia e all’estero, una bella famiglia, tante sedi e incarichi rischiosi, sia con un’arma di Commissario di P.S. che poi con la penna di Prefetto. Ha sempre avuto a cuore lo Stato e la legalità: come a Roma anche a Genova, Belluno, Rieti, Salerno e Latina. Ha scelto la scrittura per guardare dentro l’essere umano, alla ricerca del perchè. L’abaco dei sentimenti confusi è la sua prima prova letteraria.

Lunedì 30 luglio ore 19:00 – Lia Levi, Questa sera è gia domani – E/O, Premio Strega Giovani 2018. Conduce Luigi Vicinanza, con Mirella Serri. Letture di Irene Grazioli Fabiani.

SINOSSI – Genova. I Rimon sono una famiglia ebraica negli anni delle leggi razziali. Emilia è una madre delusa e rancorosa, Marc un padre saggio ma non abbastanza determinato, il figlio, Alessandro, un genio mancato che, saltando parecchie classi delle elementari, accende d’entusiasmo la madre e porta alla famiglia un euforico clima di conciliazione nonostante un nonno bizzarro, zii incombenti, cugini che scompaiono e riappaiono. Ma alle scuole medie tutto crolla. Alessandro inizia a perdere colpi scatenando l’ostilità della madre mentre l’invasione tedesca è alle porte e non resta che fuggire. Quanto possono incidere i risvolti personali nel momento in cui è la Storia a sottoporti i suoi inesorabili dilemmi? È giusto cercare di restare comunque nella terra dove ti stanno perseguitando o è meglio scappare? Se si, dove? Ci sarà un paese realmente disposto ad accoglierti? Una vicenda di disperazione e coraggio realmente accaduta, ma completamente reinventata, che attraverso il filtro delle misteriose pieghe dell’anima ci riporta a un tragico recente passato. In occasione della Giornata della Memoria 2018, Lia Levi ritorna con un romanzo sulla vera storia di una famiglia ebrea genovese alle prese con le leggi razziali, a 80 anni dalla loro emanazione. Il pericolo di perdere la libertà e la vita, la difficoltà di fuggire e di espatriare, un passato che ritorna presente.

L’AUTRICE – Lia Levi, di famiglia piemontese, vive a Roma, dove ha diretto per trent’anni il mensile ebraico Shalom. Per le Edizioni E/O ha pubblicato: Una bambina e basta (Premio Elsa Morante Opera Prima), Quasi un’estate, L’Albergo della Magnolia (Premio Moravia e Premio Fenice Europa), Tutti i giorni di tua vita, Il mondo è cominciato da un pezzo, L’amore mio non può, Se va via il re, La sposa gentile, La notte, Il braccialetto. Nel 2012 le è stato conferito il Premio Pardès per la Letteratura Ebraica.

Martedì 31 luglio ore 19:00 – Nathalie Peigney, Sophie la parigina. 103 cose da sapere per essere come lei – Rizzoli. Conduce Francesca Nocerino, con Mimma Gaspari Golino. Letture di Giulia Nervi.

SINOSSI – La Parigina è classica nei gusti, eppure risolutamente contemporanea. Attiva, dinamica, si muove con disinvoltura tra casa, figli e ufficio. Elegante, sofisticata quando serve, ama la sobrietà. È femminile e seduttiva, mai volgare. Cura il suo corpo, ma senza eccessi di vanità. Buongustaia e conviviale, guarda alla qualità dell’alimentazione più che alla linea. Fa un uso moderato di maquillage perchè ama la bellezza naturale. Non nasconde i segni dell’età che, anzi, porta con orgoglio. La Parigina ha ciò che si definisce la classe naturelle. Le 103 cose da sapere per essere come lei includono consigli di moda e beauty, concetti di stile, ricette, ma anche codici comportamentali e consuetudini: tutto ciò che fa della donna francese un modello femminile riconosciuto nel mondo. Con tanti indirizzi sfiziosi di negozi, mercati, locali e ristoranti che conosce solo chi a Parigi è veramente di casa.

L’AUTRICE – Nathalie Peigney, con una formazione in business administration e marketing, è stata imprenditrice nel campo della moda, lanciando il proprio brand a Parigi. Come designer e manager, ha viaggiato in tutto il mondo per presentare le sue collezioni. Oggi è consulente di marketing e giornalista specializzata nel lusso, la moda maschile e la gastronomia francese. Tiene un blog, in cui il suo alter ego Sophie dialoga con un gruppo di donne e un uomo, osservando criticamente le abitudini della vita parigina (www. sophietheparisian.com). Vive e lavora tra Parigi, Roma e gli Stati Uniti.

Mercoledì 1 agosto ore 19:00 – Alessandro Wagner, Arricchirsi con onore. Elogio del buon imprenditore, di Benedetto Cotrugli – Rizzoli. Conduce Riccardo Barenghi. Letture di Eugenio Bellini.

SINOSSI – Le intuizioni e gli insegnamenti intramontabili del primo trattato sull’arte di fare business, il “Libro de l’arte de la mercatura”, un manoscritto rinascimentale rimasto nell’oblio per oltre cinque secoli. Mentre la finanziarizzazione dell’economia e le susseguenti crisi sembrano aver minato le regole di base degli affari, la riscoperta di un manuale del ’400 ci ricorda che esiste anche una maniera “sana e profittevole” di arricchirsi e arricchire la società nel contempo. Il “Libro de l’arte de la mercatura” di Benedetto Cotrugli inquadra il mercante come un “uomo universale”, chiarendo che la precisione e la pulizia contabile sono solo uno dei tre perni su cui si regge l’arte del business, accanto alle tecnicalità operative e finanziarie di una attività d’impresa e alle caratteristiche intellettuali, professionali e umane di chi la esercita. Un trattato, qui a cura e con un saggio finale di Alessandro Wagner, che mette magnificamente a fuoco il concetto di «capitano d’impresa» e il suo ruolo nella società, indicando la strada per quello che Brunello Cucinelli nella prefazione rivendica come un nuovo «capitalismo umanistico».

L’AUTORE – Benedetto Cotrugli, nato a Ragusa (Dubrovnik), mercante, imprenditore, filosofo e umanista, scrisse nel 1458 quello che può essere considerato uno dei primi manuali sull’arte del commercio.

Alessandro Wagner, giornalista economico ha lavorato, tra le altre testate, per “Il Corriere della Sera”, “la Repubblica”, “Il Sole 24 Ore”, “L’Espresso”, “Milano Finanza”. Tra i suoi libri: Due milioni di miliardi: l’incredibile ma vera storia del debito dello Stato e Il grande scippo.

Mercoledì 1 agosto ore 21:30Orbetello Piano Festival incontra Capalbio Libri: “Da Bach al futuro”, concerto per pianoforte con Robertas Lozinskis, in collaborazione con il Comune di Capalbio e il Comune di Orbetello.

IL PIANISTA – Robertas Lozinskis è vincitore di più di 20 concorsi pianistici internazionali in paesi come Regno Unito, Germania, Repubblica Ceca, Grecia, Italia, Lettonia e Lituania. Nel maggio 2015 ha vinto il 1° premio del pubblico al Sheepdrove Piano Competition in Inghilterra. Nel settembre 2015 ha vinto il 1° premio e il premio del pubblico al Concorso Internazionale M.K.Čiurlionis per pianoforte e organo. Nel marzo 2018 è stato premiato con il 4° premio al Concorso Musicale Internazionale Maria Canals di Barcellona. Più recentemente è stato premiato con il 3° premio e il premio del pubblico a Orbetello Piano Competition 2018. Robertas ha recentemente suonato con la Moscow State Symphony Orchestra, la Royal Scottish National Orchestra, la Lithuanian National Symphony Orchestra e la Klaipeda Chamber Orchestra. Inoltre, si è esibito in Scozia, Repubblica Ceca, Francia, Israele, Italia, Svizzera, Germania, Paesi Bassi, Belgio, Ungheria, Lituania e Costa Rica.

Giovedì 2 agosto ore 19:00 – Lisa Roscioni, La badessa di Castro. Storia di uno scandalo – Il Mulino. Conduce Pierluigi Battista, con Melania Mazzucco. Letture di Irene Grazioli Fabiani.

SINOSSI – Un manoscritto rubato, una città in rovina, una relazione proibita: sono questi gli ingredienti di una storia che attraversa i secoli. La badessa di un convento cistercense intreccia una relazione con il suo vescovo, e ne ha segretamente un figlio. Il fatto però viene scoperto e i due vengono processati. La storia di questo scandalo cinquecentesco, aggiustata a scopo edificante dalle cronache che l’hanno tramandata, piacque a Stendhal che ne trasse spunto per una delle sue narrazioni più famose. Basato sugli atti originali del processo, ritrovati dopo secoli, questo libro ricostruisce la vera storia del vescovo e della badessa restituendo un vivido spaccato del mondo e delle circostanze nelle quali lo scandalo maturò, e mostrandoci cosa fossero la vita claustrale e il dramma delle monacazioni forzate, così come le strategie difensive e le sofferenze di chi cercava, affannosamente, una via d’uscita da un destino già segnato: la nascita di un mito letterario.

L’AUTRICE – Lisa Roscioni, storica e saggista, è professore di Storia moderna all’Università degli studi di Parma. Autrice di programmi per RadioTre Rai, ha pubblicato tra l’altro: Il governo della follia. Ospedali, medici e pazzi nell’età moderna (Bruno Mondadori, 2011) e Lo smemorato di Collegno. Storia di un’identità contesa (Einaudi, 2007), con il quale è stata finalista al Premio Acqui Storia e vincitrice del Premio Certosa d’Oro e dal quale è stata tratta un’omonima fiction per RaiUno nel 2009.

Giovedì 2 agosto ore 21:30 – Roberto Napoletano, Il Cigno nero e il Cavaliere bianco. Diario italiano della grande crisi – La nave di Teseo. Conduce Tiziana Ferrario. Letture di Edoardo Purgatori.

SINOSSI – Roberto Napoletano racconta gli anni della grande crisi che ha colpito al cuore l’Italia e l’Europa, vissuti da direttore del “Messaggero” e del “Sole 24 Ore”. Colloqui riservati a tutti i livelli, italiani e internazionali, segreti, rivelazioni scottanti, protagonisti e comparse che si intrecciano come in un romanzo thriller, in cui la posta in palio è altissima e molto reale. Una storia che inizia nel novembre del 2011, quando si abbatte sull’Italia il Cigno nero – la tempesta perfetta dei mercati – e arriva fino ad oggi, allo scontro aperto su Bankitalia e le macerie del sistema bancario italiano. Attraverso nuovi incontri inediti e prove documentali, Napoletano riscrive la storia della grande crisi italiana, la crisi sovrana e la crisi bancaria, mettendo a nudo responsabilità nascoste. Il complotto non esiste, l’Italia non diventa la nuova Grecia, ma paga salato il conto dell’errore fatale di Trichet, allora presidente della Banca centrale europea. Pesano sul paese gli interessi geopolitici dei nostri “cari alleati” e si allungano le mani predone della finanza d’oltralpe. A salvarci sarà il provvidenziale arrivo di un Cavaliere bianco, il nuovo presidente della BCE Mario Draghi. Le grandi famiglie industriali si dileguano in un capitalismo di relazione che non muore mai, le banche sono investite loro malgrado dal ciclone della doppia recessione e, grazie al lavoro silenzioso degli uomini del Tesoro e della Banca d’Italia, si evita il fallimento del paese. Fuori, a combattere ogni giorno la battaglia della competitività, resiste una speranza: un sistema di imprese familiari, cresciute in Italia ma ormai globali, che vince nel mondo perché innova, senza chiedere aiuti a nessuno.

L’AUTORE – Roberto Napoletano è stato direttore del “Sole 24 Ore” (dal 2011 al 2017) e di tutte le testate del gruppo (Radio 24, l’agenzia di stampa Radiocor, l’informazione web e specializzata), e direttore editoriale del gruppo multimediale 24 Ore. Dal 2006 al 2011 è stato direttore del “Messaggero”. Tra i suoi libri: Se il Sud potesse parlare (2001), Padroni d’Italia (2004), Fardelli d’Italia (2005), Promemoria italiano (2012), Viaggio in Italia (2014).

Venerdì 3 agosto ore 19:00 – Claudio Cerasa, Abbasso i tolleranti. Manuale di resistenza allo sfascismo – Rizzoli. Conduce Gianni Dragoni. Letture di Giulia Nervi.

SINOSSI – La tolleranza è uno dei pilastri della vita civile ed è condizione necessaria della libertà, ma proprio per questo deve avere un limite: non è giusto, ed è molto pericoloso, essere tolleranti con coloro che vogliono privarci delle nostre libertà. Il rispetto delle credenze altrui non deve spingerci a rinnegare le nostre convinzioni. La consapevolezza dei problemi che l’Italia e il mondo devono affrontare non può indurci a essere catastrofisti, ma deve costringerci a combattere ogni giorno contro i professionisti della lagna. In questo pamphlet dissacrante e ottimista, Claudio Cerasa ci fornisce una carrellata di utili argomenti di discussione tratti dalla cronaca e dal dibattito politico-culturale, e prende di mira i pessimisti a oltranza, i protezionisti corporativi, i duri e puri per i quali tutto è bianco o nero (e non tengono conto della frase di Norman Mailer: “I fatti, signore, non sono niente senza le loro sfumature”), i rancorosi, i nostalgici del buon tempo andato che negano l’evidenza (oggi si vive meglio che in qualunque epoca passata), gli incompetenti orgogliosi di esserlo, i teorici della cospirazione, i nemici della scienza, la classe dirigente che si trasforma in classe digerente, gli ingenui (o i troppo furbi) per i quali ciò che è virale conta più di ciò che è reale e un algoritmo conta più della democrazia. Per resistere alla dittatura del politicamente corretto e alla democrazia dei creduloni, Cerasa scrive un libro innovativo che celebra azioni impopolari e ormai provocatorie: la rivoluzione del buonsenso e la necessaria ribellione contro i professionisti dello sfascio.

L’AUTORE – Claudio Cerasa (1982), direttore del “Foglio”, ha una rubrica fissa all’interno del programma radiofonico Decanter in onda tutte le sere su Rai Radio 2. Ha scritto Ho visto l’Uomo Nero (Castelvecchi 2007), La presa di Roma (Rizzoli 2009) e Le catene della sinistra (Rizzoli 2014). Ha curato il libro di Piero Tony Io non posso tacere. Confessioni di un giudice di sinistra (Einaudi 2015). Su Twitter è @claudiocerasa.

Sabato 4 agosto ore 19:00 – Elena Improta, Ordinaria diversità. Diario di una figlia, moglie, madre – Ponte Sisto. Conduce Michela Tamburrino, con Giancarlo Magalli. Letture di Cristiana Buscarini.

SINOSSI – Figlia dello “sbirro” e madre di Mario: è Elena Improta. Poesie, testimonianze, lettere, pensieri: quelli di questo libro sono tutti di “ordinaria diversità” e diventano ricordo, testimonianza e conoscenza di momenti ed eventi significativi della vita dell’autrice. Si va dall’arrivo a Roma all’adolescenza con la figura ingombrante del padre Umberto, uomo dello Stato, fino al racconto della vita politica e all’impegno nel sociale. Il passato e il presente,nelle pagine, si intrecciano come si intreccia nella vita della donna l’essere figlia, moglie, madre. Elena Improta fa così di questo diario la narrazione di un’esistenza alla ricerca di sé stessa, tra gli anni del Terrorismo, i Nar che la osservano, l’amore per Paolo, gli occhi lontani dalla scorta che l’accompagna a scuola fino alla nascita di Mario, l’abbandono del marito e la lenta ripresa. Con questo libro si apre agli altri, perché le quattro mura di casa non riescono più a contenere il desiderio di far sapere cosa ha vissuto, pensato, sperato accanto a un bimbo, ora di 28 anni, che ha compiuto passi da gigante nonostante i gravi problemi di disabilità. Una storia d’amore e di riflessione con il desiderio di far capire a tante famiglie che tornare a sorridere è ancora possibile. “Un libro sincero, con un misto di buio, luce, come la vita”, dalla prefazione di Walter Veltroni.

L’AUTRICE – Elena Improta nasce a Napoli il 17 maggio 1963 e vive a Roma. Presidente dell’Associazione Oltre lo Sguardo Onlus – percorsi protetti per persone con gravi disabilità. Impegnata sui temi del sociale, della sanità, politiche giovanili e sicurezza. Ha ricoperto incarichi politici ed elettivi nel PD dal 2006 al 2016. Ha collaborato in modo attivo con l’ANPI Nazionale. Ambasciatrice dell’Associazione Nazionale Volontarie del Telefono Rosa, oggi Elena mantiene vivo unicamente il suo impegno sociale a favore delle persone con disabilità e dei diritti civili.

Domenica 5 agosto ore 19:00 – Mario Tozzi, L’Italia intatta. Viaggio nei luoghi italiani non alterati dagli uomini e fermi nel tempo. Un mosaico di straordinaria bellezza – Mondadori. Conduce Francesco Carrassi, con Fulco Pratesi. Letture di Eliana Miglio.

SINOSSI – Spesso ci viene raccontata un’Italia bellissima, l’Italia dei grandi siti archeologici, delle innumerevoli città d’arte e delle terme monumentali. Un paese meraviglioso che, nei secoli passati, i figli dell’aristocrazia europea eleggevano a meta del loro Grand Tour, finendo invariabilmente per innamorarsene. Altre volte, invece, l’immagine più diffusa è quella di un’Italia sfigurata, che nel continente vanta il triste primato del più alto consumo di suolo, e dove l’inestimabile patrimonio naturale e culturale viene sfregiato, distrutto o svenduto. Qual è, dunque, il vero volto del nostro paese? Probabilmente né l’uno né l’altro, perché l’Italia è un incredibile mosaico, ricomposto così tante volte da renderne irriconoscibile il disegno originario, ma nel quale affiorano, in mezzo a centinaia di orrori, tessere di vivida bellezza, qualcuna ancora magicamente intatta. È alla scoperta di questi luoghi, ultime testimonianze di una natura incontaminata ormai in via di estinzione, che Mario Tozzi conduce il lettore, in un emozionante viaggio verso mete che, per la loro inaccessibilità alle auto, sono finora miracolosamente scampate all’assalto del turismo di massa. Ma intatti, per l’autore, sono anche quei luoghi in cui le opere dei suoi antichi abitanti hanno mantenuto l’originario splendore, resistendo al tempo e all’invadenza di una dissennata urbanizzazione. Un’Italia «intatta», quindi, per il momento esiste ancora: imparare a conoscerla è l’unico modo non solo per riappropriarsene ma per sentire la responsabilità e il dovere di conservarla, in quanto traccia delle profonde radici di un’identità culturale e di una storia che sono il vero bene da lasciare in eredità alle generazioni future.

L’AUTORE – Mario Tozzi è Primo ricercatore presso il Consiglio Nazionale delle Ricerche. È presidente del Parco regionale dell’Appia Antica ed è membro del Consiglio scientifico del WWF. Tra i programmi televisivi che ha condotto ricordiamo su Rai Tre «Terzo Pianeta» e «Gaia»; su La7 «Atlantide», «Allarme Italia» e «La Gaia Scienza». Su Rai Uno ha condotto «Fuori Luogo» e collabora a «Kilimangiaro». Per la radio ha condotto «Tellus» (RadioDueRai). Scrive su «La Stampa». Ha collaborato con «National Geographic», «Vanity Fair» e «Oasis». Tra i suoi libri ricordiamo Italia segreta (2008), Pianeta Terra ultimo atto (2012), Tecnobarocco (2015) e Paure fuori luogo (2017).

Lunedì 6 agosto, ore 21:30 – Orbetello, Piazza Giovanni Paolo II. Helena Janeczek, La ragazza con la Leica – Guanda, Premio Strega 2018. “Fenomenologia di una vittoria e di una sconfitta”. Conduce Silvia D’Onghia, con Teresa Ciabatti e Stefano Petrocchi. Letture di Irene Grazioli Fabiani.

SINOSSI – Il 1° agosto 1937 una sfilata piena di bandiere rosse attraversa Parigi. È il corteo funebre per Gerda Taro, la prima fotografa morta su un campo di battaglia che proprio quel giorno avrebbe compiuto ventisette anni. Robert Capa, in prima fila, è distrutto. È stato lui a insegnarle l’uso della Leica e poi sono partiti assieme per la Guerra di Spagna. Nella folla seguono altri che sono legati a Gerda da molto prima che diventasse la ragazza di Capa. Per tutti Gerda Taro rimarrà una presenza più forte e viva dell’eroina antifascista celebrata dai discorsi funebri. Gerda li ha spesso delusi e feriti, ma la sua gioia di vivere, la sua sete di libertà, erano scintille capaci di riaccendersi a distanza di decenni. Basta che i vecchi amici Willy Chardack e Georg Kuritzkes si risentano per tutt’altro motivo. La telefonata intercontinentale avvia un romanzo caleidoscopico, incardinato sulle fonti originali, di cui Gerda Taro è il cuore attivo. È il suo battito a tenere assieme un flusso che allaccia epoche e luoghi lontani, facendo rivivere le istantanee di questi ragazzi degli anni Trenta alle prese con la crisi economica, l’ascesa del nazismo, l’ostilità verso i rifugiati che in Francia colpiva soprattutto chi era ebreo e di sinistra, come loro. Ma per gli uomini che l’hanno amata, quella giovinezza resta il tempo in cui, finché c’era Gerda, tutto sembrava ancora possibile. 

L’AUTRICE – Helena Janeczek, nata a Monaco di Baviera in una famiglia ebreo-polacca, vive in Italia da oltre trent’anni. È autrice dei romanzi Cibo (Mondadori, 2002), Le rondini di Montecassino (Guanda, 2010), finalista al Premio Comisso e vincitore del Premio Napoli, del Premio Sandro Onofri e del Premio Pisa, e Lezioni di tenebra (Guanda, 2011). Il suo sito internet è: www.helenajaneczek.com/la-ragazza-conla-leica.html