Maschere, danze, canti, musiche e strumenti  della tradizione del Carnevale II edizione. Un progetto originale di Ambrogio Sparagna per l’Orchestra Popolare Italiana dell’Auditorium Parco della Musica, il Coro Popolare diretto da Anna Rita Colaianni e il gruppo di Danzatori Popolari coordinati da Francesca Trenta e con la partecipazione di: La Tarantella di Montemarano, Le Maschere di Tricarico, I Giganti Pulcinella e Zeza e i Campanacci degli Aurunci.

Ritorna la Tarantella del Carnevale in Auditorium. Una grande festa per tutti, piccoli e grandi, con  la partecipazione di centinaia di maschere e danzatori tradizionali  che a partire dalle 10 di mattina animeranno a ritmo di travolgenti e vertiginose tarantelle gli spazi all’aperto e al chiuso dell’Auditorium. Un evento eccezionale che culminerà in un grande concerto spettacolo alle ore 11 in sala Santa Cecilia con la partecipazione di oltre duecento artisti tra musicisti, cantori e danzatori provenienti  da Montemarano (Avellino), Tricarico (Matera) e dall’Area del Golfo di Gaeta, l’Orchestra Popolare Italiana, il Coro Popolare diretto da Anna Rita Colaianni e il gruppo di Danzatori Popolari coordinati da Francesca Trenta. Un progetto originale che costituisce un’occasione unica per conoscere la ricchezza dei rituali popolari carnascialeschi meridionali. Un insieme complesso e variegato di antiche cerimonialità sostenute dal ritmo vertiginoso della tarantella che ancora caratterizza la vita di molte comunità.  Una musica straordinaria, ipnotica e travolgente, che a Montemarano dàvita a processioni lungo le vie del paese con maschere guidate  dal “caporabballo“, riconoscibile dal suo tipico vestito bianco con mantellino rosso. In questi rituali carnascialeschi si incontrano segni che ricordano gli antichi simboli di feste arcaiche mediterranee come avviene a Tricarico dove i personaggi mascherati rappresentano tori e vacche. I primi vestiti di nero con nastrini rossi, le seconde di bianco adornate con nastrini colorati. Inquadrati secondo un ordine che si rifà alla mandria in transumanza, il corteo è diviso in due gruppi ed è guidato da un massaro impegnato a mantenere l’ordine nella sfilata e in particolare a controllare le “intemperanze” dei tori che inseguono le vacche mimando l’atto della monta. Ogni maschera scuote dei campanacci dal suono imponente che attraversa tutte le vie del paese. Maschere colorate adornate di campanelli e campanacci accompagnano anche la tipica danza di corteggiamento dei Giganti Zeza e Pulcinella ancora diffusa nell’area laziale dei Monti Aurunci. La Tarantella del Carnevale in Auditorium diventa quindi un’occasione  speciale per riscoprire gli antichi rituali agricoli che nelle antiche civiltà classiche ripercorrevano il passaggio dall’Inverno alla Primavera, tempo di risveglio e di fioritura, auspicio e speranza per un raccolto abbondante. Una forza rigenerativa, originale e coinvolgente: la linfa che animerà questo grande spettacolo, un’esperienza di festa originale, ipnotica e travolgente e autenticamente popolare.

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