Il 2025 è stato proclamato Anno Internazionale della Scienza e della Tecnologia Quantistica (IYQ2025) dalle Nazioni Unite, per celebrare il centenario della meccanica quantistica.

Ed è nel 2025 che l’artista francese Gilles Georges Roux, inizia a creare una serie di quadri frutto delle visioni del monaco Gilles de Rouxville, alter ego del pittore, ispirati dal Large Hadron Collider (LHC), il più grande acceleratore di particelle del mondo, situato al CERN di Ginevra in Svizzera. Sempre per una “curiosa” coincidenza, il LHC è situato in una città il cui nome ricorda una delle novelle medioevali più romantiche,  la storia tra la regina di Camelot e moglie di Re Artù e Lancillotto.

Curiose coincidenze, o sincronicità?

Domani alle ore 17 la Fisica Quantistica incontrerà l’Arte Medievale negli spazi dello StudioLab 138, a Pavona di Castelgandolfo, in un vernissage con opere particolarissime che resteranno in mostra fino al 22 novembre.

In un momento in cui non si è più certi di essere davanti ad un oggetto pensato e creato da un uomo oppure da una macchina, i quadri di Gilles anticipano ciò che si chiederà all’arte nel prossimo futuro, ovvero, umanità.

Associando al rigore scientifico delle parti meccaniche rappresentate con il suo tratto vibrante, Gilles Georges Roux sottolinea le figure mettendo in campo una riflessione sull’umanità del segno, un segno che non è preciso e matematico come quello di Escher, ma volutamente tremante come quello di un bambino, cercato per esaltare il contrasto tra l’espressione artistica e la precisa geometria degli oggetti che rappresenta.
I quadri di Gilles riproducono le parti meccaniche e i pezzi di questa struttura che, tra arabeschi e mandala, diventano uno spazio magico che oscilla tra la fisica quantistica e la favola medievale, camminando sul filo del rasoio, come solo la pittura e la poesia possono fare.

Gli oggetti grafici, gli spazi e le storie narrate nei dipinti di Gilles diventano pretesto per indagare le questioni irrisolte e le relazioni tra fisica quantistica, filosofia e mondo spirituale.

In un mondo in trasformazione, all’alba di una nuova era che sarà ridisegnata dalla AI, con algoritmi scritti dalle macchine e (in teoria) supervisionati dagli umani e dalle tecnologie quantistiche, che secondo l’economista Dyuti Pandya “è la prossima grande novità, potenzialmente anche più grande dell’Intelligenza Artificiale”, il riferimento che indirettamente Gilles Georges Roux fa ai libri non è anacronistico, ma è l’omaggio ad un oggetto antico che continua ad interpretare la modernità e a generare futuro.

Proseguendo un percorso già intrapreso con la serie “La forma del Tempo”, lo stesso artista afferma che le sue opere sono a metà strada tra divulgazione scientifica ed espressione artistica, cosicché Memoria, Tempo e Creatività diventano il vero focus della mostra. Alla luce del veloce progresso a cui assistiamo e all’avvento delle nuove tecnologie, diventa fondamentale capire chi siamo.

Nel racconto del Monaco Gilles de Rouxville “la collina ad anello di diverse leghe di diametro […] e le voragini, sotto quella strana collina”, insieme all’ambientazione medievale, rimandano ad un periodo di grandi trasformazioni e ad una realtà post apocalittica, dove una grande civiltà scomparsa e dimenticata viene riscoperta grazie ai ritrovamenti archeologici.

Nel Medioevo il compito dei monaci era conservare e trasmettere, anzitutto grazie alla copiatura. I manoscritti diventavano così una macchina del Tempo a cui si attribuisce ancora oggi un forte significato simbolico, sia per i contenuti testuali, sia per la preziosità delle decorazioni e delle opere pittoriche che questi manufatti contengono.

Il riferimento al Tempo e alla Memoria è quindi chiaro, ma le opere di Gilles non si limitano ad omaggiare i capolavori del passato, il medium che usa, ovvero la pittura su tela, predice il prossimo futuro.

Affidando alle macchine i lavori manuali e ripetitivi, agli uomini e alle donne rimarrà molto tempo libero, questo comporterà un’esplosione di creatività e la ricerca di “paradisi terrestri”.

StudioLab 138, Via del Mare, 138 – Pavona di Castelgandolfo – Roma

Orari: dal lunedì al venerdì 11 – 13 e 16.30 – 18, sabato 9.30 – 12.30 in altri orari e giorni su appuntamento chiamando il 327.337.1588

 

Manuela Minelli

© HTOtv – Riproduzione Riservata

Ultimo aggiornamento: 19:19