Rinnovo il benvenuto al Presidente Iohannis in questa prima visita di Stato di un Presidente romeno dopo la ritrovata democrazia.

È un anno significativo perché ricorre il centenario della grande unità della Romania.

È una visita cui attribuiamo grande importanza per le relazioni di straordinario livello – eccellente – che vi sono tra Romania e Italia, relazioni che si basano su legami storici e culturali antichi e su legami sociali, umani, economici, commerciali e culturali attuali.

I legami storici hanno consentito lo sviluppo della collaborazione politica, economica, commerciale e culturale, che va crescendo di intensità e di dimensioni.

Vi è anche un legame sociale molto profondo. In Italia, come è noto, vi è una numerosa comunità romena ( più numerosa delle altre nazionalità in Italia). Sono quasi un milione e duecentomila i romeni che vivono in Italia. Vi sono migliaia di italiani che vivono in Romania e vi sono oltre diciannovemila aziende italiane che operano in Romania.

Questa collaborazione economica è resa più facile dal legame umano che si è creato e si sviluppa continuamente tra il popolo romeno e il popolo italiano. È una vicinanza che si riflette anche sul piano culturale: sono numerosissime le collaborazioni tra università romene e italiane e sono molto alti gli scambi di studenti tra i nostri due Paesi, elemento questo che ulteriormente cementa l’amicizia tra Romania e Italia.

Facciamo inoltre parte – come è noto – dell’Unione Europea, in sintonia piena sul ruolo e lo sviluppo dell’Unione. Siamo legati dall’alleanza nell’ambito della Nato, attribuendo molta importanza a questo legame transatlantico.

Il prossimo semestre, così cruciale per la vita dell’Unione, la Romania assumerà il compito della presidenza dell’Unione stessa; il 9 maggio prossimo a Sibiu vi sarà il vertice dell’Unione europea, che avrà da affrontare, in agenda, numerosi argomenti importanti.

Abbiamo parlato anche di questi, naturalmente, ossia dei temi con cui riempire l’agenda europea (in parte già delineati dalla presidenza romena), significativa su quattro versanti molto importanti.

In questo ambito abbiamo parlato anche del fenomeno migratorio. Romania e Italia sono Paesi di primo arrivo di migranti e sono entrambi consapevoli come questo fenomeno sia un problema europeo che va affrontato in comune dai Paesi dell’Unione come tale.

Ho ringraziato il Presidente Iohannis per il contributo della Romania all’operazione ‘Sea Guardian’ della Nato per la sicurezza nel Mediterraneo centrale, e anche per il contributo della Romania a Napoli per il lato sud dell’alleanza della Nato.

Abbiamo parlato di diversi argomenti, tra i quali quello dei Balcani occidentali. Romania e Italia hanno la convinzione comune della necessità di agevolare, in ogni modo, il dialogo tra i Paesi della regione e i rapporti di collaborazione tra loro, nella prospettiva dell’avvicinamento all’Unione europea.

Il dialogo che abbiamo avuto con il Presidente Iohannis è stato proficuo, profondamente amichevole e la visita che sta svolgendo in Italia, le varie tappe che la caratterizzeranno e gli incontri che avrà, oltre che qui con me, con le maggiori autorità delle istituzioni nel nostro Paese, danno la dimostrazione di quale sia il livello dell’amicizia tra Romania e Italia.

Benvenuto Presidente.