Giovedì 9 maggio 2019, alle ore 19.30, alla British School at Rome apre la mostra Mean Home. Adam Nathaniel Furman, Fosbury Architecture and Jack Self, a cura di REAL, quinto capitolo del programma di Architettura della BSR Brave New World: New Visions in Architecture, curato da Marina Engel, che indaga sui cambiamenti nel ruolo dell’architetto di oggi all’interno della mutata struttura sociale.

L’inaugurazione sarà introdotta, alle ore 18.00, da una tavola rotonda presieduta da Maria Claudia Clemente, condirettrice dello studio Labics e docente universitaria, a cui parteciperanno gli architetti Jack Self (REAL)Adam Nathaniel Furman e Giacomo Ardesio di Fosbury Architecture.

La mostra analizza il rapporto tra architettura inglese e italiana dagli anni Sessanta fino a oggi, mettendo a confronto i contesti politici ed economici della concezione abitativa in entrambi i paesi, improntata, secondo una nuova necessità dell’architettura, alla sostenibilità ecologica, alla correzione della disuguaglianza economica, alla promozione di società inclusive e democratiche.

Come sostiene Jack Self, l’architettura è una disciplina ossessionata da progetti eclatanti e spettacolari, creati da “geni” ben riconoscibili e unici. Tuttavia, negli ultimi anni è emersa una nuova corrente di pensiero sul ruolo sociale dell’architetto e sugli obblighi nei confronti della società. La domanda più urgente, infatti, non è cosa si dovrebbe costruire, ma per chi: il compito di primaria importanza diventa, dunque, l’edilizia abitativa, interpretata attraverso una rilettura dell’ordinario, una nuova progettazione del “tipico” e una rielaborazione del quotidiano.

Per ripensare la “casa media”, la mostra si configura come scambio culturale e gioco collettivo: gli architetti di Londra dello studio REAL hanno progettato una “casa tipica” per gli italiani, mentre il collettivo milanese Fosbury Architecture ha ideato un’abitazione per gli inglesi, mettendo in gioco visioni incrociate ed estranee che permettono di allargare gli orizzonti dell’architettura abitativa, in un momento in cui l’Inghilterra, allontanandosi dall’Europa, necessita di un vivo e incessante scambio sul piano culturale e lavorativo.

Il progetto Mean Home, a cura dell’organizzazione londinese REAL, si prefigge di esplorare la “fascia media” delle abitazioni italiane e britanniche, presentando nuove visioni della “casa tipo”, in termini spaziali, finanziari, sociali, culturali e materiali.

Mean Home non è solo un progetto per la realizzazione di case nuove, ma esplora anche nuovi modelli espositivi per l’architettura, in cui la materia diventa cinematografia e l’architetto assomiglia a un regista che controlla lo svolgersi dell’azione nello spazio e nel tempo.

Due sono i piani di livello presi in considerazione: il concetto di casa intesa dal punto di vista architettonico-abitativo, e il concetto di casa intesa come nido familiare. Da un lato, quindi, sono stati analizzati gli spazi, le linee guida, gli standard minimi, i costi di costruzione e il rapporto tra la casa e la dimensione del terreno su cui sorge; dall’altro sono stati studiati modelli familiari differenti, confrontandoli con la crescita demografica e sociale.

Alla British School i modellini delle case sono presentati come maquette viste attraverso un “buco della serratura”, imponendo un punto di vista fisso della prospettiva, sia all’interno che all’esterno dell’architettura.

Le maquette sono contenute in tre volumi, le cui proporzioni e scale permettono un’esplorazione a colori dei progetti. E proprio il colore è stato uno degli aspetti massimamente curati per la realizzazione dei modellini: lavorando in collaborazione con Adam Nathaniel Furman, REAL ha sviluppato una tavolozza di colori ispirata ai film dagli anni Sessanta ai giorni nostri: utilizzando un’analisi algoritmica sono stati estrapolati per metà i colori dei film italiani girati nel Regno Unito (come Blow Up di Antonioni e Lizard in a Woman’s Skin di Fulci) e per l’altra metà quelli dei film britannici girati in Italia (come The Italian Job e Caravaggio di Derek Jarman).

Il gioco di questi colori sui volumi, in cui ogni prospettiva crea una nuova composizione, è un’esplorazione visiva dell’estetica italiana e britannica.

BIOGRAFIE:
Maria Claudia Clemente è condirettrice dello studio Labics da lei fondato nel 2002 insieme a Francesco Isidori. Dal 2001 insegna Exhibit&Public Design all’Università La Sapienza di Roma. Clemente è inoltre visiting professor alla Cornell University a Roma e Ithaca, New York. Nel 2018 è stato pubblicato Labics-Structures da Park Books.

Adam Nathaniel Furman è stato definito da Rowan Moore, critico di architettura dell’Observer, uno dei quattro astri nascenti del 2017. Dirige Saturated Space, un gruppo di ricerca sul colore presso la Architectural Association, ed è a capo dello studio  Productive Exuberance a Central Saint Martins. Già Architecture Scholar della BSR e Designer in Residence al Design Museum 2013–14, ha pubblicato di recente, insieme a Sir Terry Farrell, il volume Revisiting Postmodernism (RIBA, 2017). adamnathanielfurman.com

Fosbury Architecture (F.A.) è un collettivo italiano con sede a Milano, Rotterdam ed Amburgo. F.A. si dedica a una vasta gamma di progetti, dalle strategie urbane agli ambienti domestici e da fanzine indipendenti a labirinti. Il lavoro di F.A è stato premiato in diversi concorsi ed esposto in svariate mostre tra cui le biennali di Chicago (2017) e Venezia (2016). F.A è curatore di Incompiuto — La Nascita di uno Stile, la prima vasta raccolta di tutte le opere incompiute in Italia. fosburyarchitecture.com

Jack Self è un architetto e scrittore residente a Londra, fondatore e direttore della REAL Foundation, un’organizzazione che si occupa di forme alternative di sviluppo, proprietà e possesso, nonché direttore della REAL Review. Self collabora regolarmente con numerose pubblicazioni internazionali e nel 2016 è stato il più giovane curatore — insieme a Shumi Bose e Finn Williams — del Padiglione Britannico alla Biennale di Architettura di Venezia.  jackself.com

INFORMAZIONI

Mostra: Mean Home, Adam Nathaniel Furman, Fosbury Architecture e Jack Self

Curatori: Adam Nathaniel Furman, Fosbury Architecture e Jack Self

Tavola rotonda: giovedì 9 maggio 2019, ore 18.00

Inaugurazione: giovedì 9 maggio 2019, ore 19.30
Apertura al pubblico: 9 – 30 maggio 2019

Orari: dal lunedì al venerdì, dalle 16.00 alle 19.30

Ingresso gratuito

Sede: The British School at Rome, via A. Gramsci 61, Roma

Curatore del progetto: Marina Engel, BSR Architecture Programme

INFO:  t. +39 06 3264939 | www.bsr.ac.uk

Comunicazione: Natalie Arrowsmith | t. +39 06 32649382 | n.arrowsmith@bsrome.it

Assistenza tecnica e logistica: Fulvio Astolfi, Antonio Palmieri, Renato Parente, Peppe Pellegrino

SPONSOR

Allford Hall Monaghan Morris, Bennetts Associates, Marchus Trust, Eric Parry Architects, John S Cohen Foundation

PARTNER

British Council

CON IL SUPPORTO DI

Bryan Guinness Charitable Trust, Jamie Fobert Architects

PROSSIMI APPUNTAMENTI CON BRAVE NEW WORLD

18 settembre 2019 – Rowan Moore: Just what is it that makes millennial architects so different, so appealing? (Lecture)