Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha rilasciato la seguente dichiarazione:

«Il 10 ottobre del 1978 Girolamo Tartaglione, magistrato in servizio presso la Direzione generale degli affari penali del Ministero di Giustizia, veniva ucciso dalle brigate rosse.

Tartaglione aveva profuso il suo impegno professionale nella giurisdizione penale ed era conosciuto come uno dei maggiori esperti europei del diritto penale, della criminologia e, soprattutto, del diritto penitenziario.

Proprio in questo delicato settore egli si era speso con abnegazione ai fini di rendere sempre più effettive la rieducazione del condannato e il suo reinserimento sociale, con un nuovo approccio metodologico interdisciplinare.

A distanza di quaranta anni dal sanguinoso attentato in cui perse la vita, desidero rinnovare i sentimenti di partecipazione e vicinanza della Repubblica ai suoi familiari, ai colleghi e agli amici che lo hanno conosciuto e stimato e che in questi lunghi anni ne hanno ricordato la passione e la dedizione.

Da fedele servitore dello Stato, il giudice Tartaglione si è impegnato per l’”umanizzazione” della pena ed il miglioramento delle condizioni detentive, rappresentando il volto retto ed equanime e quindi credibile dello Stato.

Rievocare il suo assassinio richiama il senso etico di quanti hanno saputo opporre ai nemici della nostra convivenza civile il futuro della nostra comunità, secondo principi propri allo stato di diritto e di solidarietà umana».

 

Roma, 10/10/2018