Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha rilasciato la seguente dichiarazione:

«Il 14 settembre del 1988 il magistrato Alberto Giacomelli veniva ucciso nelle vicinanze di Trapani ad opera di cosche mafiose.

Giacomelli, fedele servitore dello Stato, da poco in pensione, aveva profuso il suo impegno professionale per oltre 40 anni nell’attuazione dei valori consacrati nella Costituzione e ai fini dell’affermazione del primato della legalità, non ultimo nel delicato settore delle misure di prevenzione patrimoniale sui beni appartenenti ad esponenti della criminalità organizzata.

A distanza di trenta anni dal sanguinoso attentato in cui perse la vita, desidero rinnovare i sentimenti di partecipazione e vicinanza della Repubblica ai suoi familiari, ai colleghi e agli amici che lo hanno conosciuto e stimato e che in questi lunghi anni ne hanno ricordato la dedizione nello svolgimento della sua attività.

Un magistrato lontano dal clamore mediatico, Giacomelli, esempio, con il suo operato sobrio e costante, di responsabilità nell’espletamento della sua funzione.

A trenta anni dal suo assassinio, parte di un disegno criminoso in reazione all’inasprimento della lotta alla criminalità organizzata, colpita anche attraverso l’introduzione di misure di contrasto di carattere patrimoniale, la sua statura morale ed il suo valore si ergono a preziosa testimonianza dell’impegno diretto a riaffermare la legalità nelle istituzioni e nella società civile».

 

 Roma, 14/09/2018