La proposta di Spazio Berlinguer e di Lorenzo Proia: “Lanciamo un nuovo ‘Progetto Litorale ’19’ e vogliamo realizzare un Parco Nazionale del Litorale Romano. Pronti a collaborare con le realtà associative per una valorizzazione del territorio”

Sono passati ben 36 anni da quel geniale (e disatteso) ‘Progetto Litorale’ che Luigi Petroselli lanciò nel 1983. L’idea era quella della valorizzazione profonda del territorio del Litorale Romano, così straordinariamente ricco di Storia, Natura e di Cultura: con il Mare, la foce del Tevere e gli Scavi di Ostia Antica, la Torre rinascimentale di San Michele progettata da Michelangelo, solo per citare ciò che vi è nel X Municipio. Elementi ambientali che sono indicatori di grandi, innegabili, potenzialità turistiche. Per valorizzare queste potenzialità turistiche del territorio lidense e di tutto il Litorale Romano, occorre investire in quelle reali risorse che sono generatrici di ricchezza economica, da non ricercarsi, come si fa spesso, nello sfruttamento intensivo del territorio che genera “la Suburra”, bensì nell’abbondanza di Bellezza di cui siamo dotati, ecco dunque che Spazio Berlinguer propone un Parco Nazionale del Litorale Romano da Anzio e Nettuno a Cerveteri e Bracciano che trasformerebbe la città di Ostia nel centro vitale di un’area che ha già le sue peculiarità. “La gestione dell’Amministrazione capitolina – spiegano Spazio Berlinguer e il dirigente del Circolo Lorenzo Proia in una nota – del nostro territorio è quella tipica da ‘periferia abbandonata’. Il Comune di Roma si è limitato, da sempre, a seguire con un cronico ritardo le varie esigenze e/o necessità nel frattempo maturate, realizzando sempre soluzioni minimali che hanno creato finora solo tanto abbandono e sciatteria. Noi di ‘Spazio Berlinguer’, assieme agli amici dell’Associazione Culturale ‘Civiltà Nova’, non possiamo che segnalare come a seguito dello scioglimento del Municipio per Mafia nel 2015 abbia fatto seguito sostanzialmente il ‘nulla’, invece di cogliere l’occasione per un serio intervento di sostegno e supporto delle Istituzioni per avviare o almeno progettare soluzioni ‘sostenibili’, come si dice oggi, agli innumerevoli problemi che da tempo sono noti e che invece vengono rimandati. Perché, se c’è una cosa che subito appare evidente per chi gira un po’ nel X Municipio (un Municipio di 250.000 abitanti, grande come il Comune di Milano) è il contrasto che emerge subito confrontando la ricchezza del territorio”. “Per recuperare alla ‘civiltà’ – spiegano ancora da Spazio Berlinguer -, nello spirito dei Ravennati, nello spirito del socialista Andrea Costa, questo territorio massacrato dall’abusivismo edilizio (il 10% di quello nazionale), conseguente all’avvio dell’Aeroporto di Fiumicino (1960) e all’assoluta mancanza di una pianificazione territoriale di questo insediamento così importante, l’allora Sindaco di Roma Luigi Petroselli, immaginò e propose un Sogno, nella II Conferenza Urbanistica del 1981. Noi questo Sogno lo vogliamo riportare in vita”. “Del resto – proseguono dal Centro Studi Spazio Berlinguer – questo Sogno si materializzò: con l’istituzione dell’Ufficio Tevere e Litorale con il compito di elaborare un progetto urbanistico per il Tevere e il Litorale, e ne usci appunto una pubblicazione chiamata ‘Progetto Litorale ‘83’, coordinato dal grande architetto Bernardo Rossi Doria e da collaboratori del calibro dell’architetto Franco Finzi o dell’architetta Germana Villetti, donne e uomini che vedevano lontano e pensavano in grande, come si conviene a un territorio unico in Italia e forse al Mondo. Oggi, a 36 anni di distanza, noi rileggiamo questo straordinario progetto urbanistico e proponiamo a tutti i cittadini del Litorale Romano di ‘ritornare a progettare’ di nuovo, come si fece 36 anni fa, un ‘futuro sostenibile’, per questo nostro territorio, recuperando il ‘Sogno di Petroselli’, ancora oggi estremamente valido, perché rivolto a valorizzare lo straordinario patrimonio storico e culturale del Litorale Romano. Siamo convinti che il degrado di Ostia e del Litorale Romano sia stato ed è possibile, perché ancora oggi, dopo quasi 40 anni, le idee di quel geniale progetto sono state in gran parte disattese, infatti Ostia, ancora oggi, non si considera una città e il Comune di Roma, anche con l’aggiunta dell’aggettivo ‘capitale’, la continua a gestire come una normale periferia, ignorando del tutto i suoi valori ambientali e questo non è più tollerabile, soprattutto per i giovani, così numerosi nel nostro territorio”. “Occorre – spiega Lorenzo Proia, Dirigente di Spazio Berlinguer – un gesto d’amore verso Ostia e Roma, per far risorge questa straordinaria città che abbiamo ereditato e che oggi l’ignavia delle sue classi dirigenti, locali e nazionali, sta uccidendo, facendo perdere l’occasione a Roma e all’Italia di ribadire quanto Roma sia di nuovo quella ‘porta del Mediterraneo’  che già Anco Marzio pensava, quando fondò la Colonia d Ostia nel IV Sec. Prima di Cristo sulle foci del Tevere. Con il DM 29/03/1996 si istituì la grande Riserva Naturale Statale del Litorale Romano, la più grande d’Italia, che comprende oltre ai valori ambientali del X Municipio, anche quelli del Comune di Fiumicino: la Tenuta di Castel di Guido, i Porti Imperiali di Claudio e Traiano, le Pinete di Fregene e la grande Azienda Agricola Maccarese per un totale di 18.000 ettari sui 30.000 del Litorale Romano”. “Questa Riserva – prosegue Lorenzo Proia – è oggi sostanzialmente lasciata a se stessa. La sede non si trova nel territorio del Litorale ma a Roma e molte aree verdi sono lasciate in forte degrado. Di recente è stato introdotto il Lupo Appenninico in quel meraviglioso spazio verde collinare che è Castel di Guido, nel quale si trova anche un’oasi Lipu dedicata agli uccelli. A Castel di Guido oltre al lupo vi sono il cinghiale, la lepre, la volpe, il fagiano e moltissimi falchi. Nei nostri mari troviamo il delfino, segno di acqua pulita. Persino all’interno delle aree urbane non è difficile scorgere l’istrice, oppure il tasso. A Castel Porziano troviamo il cervo, il capriolo, il daino. La nostra flora è meravigliosamente ricca, siamo ‘portatori sani’ della Macchia Mediterranea, con le nostre dune a Capocotta o addirittura con l’ultima duna al Centro di Ostia, in prossimità della ‘Torretta dell’Acea’. Queste sono le ricchezze ambientali della Riserva, compresa tra Ostia e Fiumicino, ma anche a Sud sino ad Anzio e a Nord sino a Cerveteri e potrei dire anche Bracciano il territorio è ricchissimo tanto di Natura quanto, non si saprebbe da dove cominciare, di Storia. Noi dobbiamo prendere a esempio territori come il Parco Nazionale dell’Abruzzo, Lazio e Molise, e far diventare Ostia come Pescasseroli. O, ancora meglio, prendere a riferimento il Parco Nazionale del Circeo, per la comunanza tanto dell’elemento marittimo quanto del patrimonio archeologico, e far diventare Ostia come San Felice Circeo: un’area pulita, verde, turistica e dunque economicamente fiorente. Questo è il nostro futuro. Non la Suburra descritta dalla letteratura, dalla cinematografia e dalla televisione: non le spiagge iper-attrezzate e la cementificazione, non le palestre sul mare, non le discoteche sulla spiaggia all’ultimo grido. Non è quella la vera ricchezza per i commercianti di Ostia o ciò che dà realmente Lavoro, Benessere, Civiltà. Noi tutti vivremmo meglio, circondati dalla valorizzazione della nostra Bellezza, e saremmo più ricchi traendone vantaggio dal Turismo, se guardassimo al futuro e non al passato, al nuovo Millennio e non all’Ottocento dell’industrializzazione spietata e dello sfruttamento intensivo”. “Questa nostra proposta – conclude Proia – del ‘Progetto Litorale ‘19’, come vorremmo chiamarlo, e del Parco Nazionale del Litorale Romano che ne è il volano, occorre che sia inserita perfettamente nella valorizzazione dell’Area Metropolitana del Comune di Roma, ma invitiamo a ragionare anche di possibili soluzioni amministrative particolari per il Litorale Romano, con Ostia come centro naturale. Perché se Roma è ‘Roma Capitale’ ed è unica in Italia, in realtà (e non è megalomania), anche il suo Mare deve esserlo. Questo, si badi bene, senza abbandonare minimamente l’hinterland con ipotesi separatiste e fantasiose che hanno lasciato il tempo che trovavano. Allo stesso tempo nessuno vuole passare sopra i cittadini, come nell’area dell’Idroscalo, ad esempio, ma lavorare assieme a loro: con i cittadini e non con gli affaristi. Siamo disponibili e più che pronti a iniziare un percorso con tutte le realtà associative del territorio per far sognare e volare il Litorale Romano”.