Il progetto è il risultato di due anni di ricerche ed interviste a persone viventi che hanno avuto contatti di vita con il pittore.

Il film documentario in cui l’occhio attento e poetico del regista riesce a ritrarre con pazienza e maestria il paesaggio, quel paesaggio tanto caro all’artista, che insieme agli animali che lo abitavano, è stato una continua fonte a cui attingere ed ispirarsi.

Aldoni, inoltre, dosa sapientemente la luce ricreando i chiaroscuri, calando lo spettatore in quell’atmosfera nebbiosa, in quel silenzio quasi assoluto dove le uniche voci sono gli animali che popolano la campagna.

Sapiente è la ricostruzione degli episodi della vita del pittore Ligabue, gli attori, taluni non professionisti, non recitano una parte, ma la vivono, la fanno propria, la rielaborano la mettono in scena, raggiungendo una coralità di immagini che diviene poi storia.

Si viene catturati dalla visione di questo film, forse perché  tracciando la pellicola, con i giochi di luce della fotografia, Aldoni si avvicina alle tonalità ed ai colori dei dipinti di Ligabue che di volta in volta scorrono davanti all’occhio dello spettatore.

Il film è inoltre arricchito dal contributo di Vittorio Sgarbi, di Flavio Bucci interprete del Ligabue televisivo, di Beppe Carletti tastierista dei Nomadi, di Alessandro Haber voce narrante del film documentario.

Contestualmente verrà presentato da Ezio Aldoni anche il libro che narra la storia di un uomo che tutti nella piccola Gualtieri chiamavano “al matt”, che ha sempre vissuto ai margini, da disadattato, scambiando i suoi quadri per un piatto di minestra – quadri che finirono spesso nelle stalle o a sbarrare vecchie finestre, fino a quando il suo talento non fu scoperto proprio da uno psichiatra durante il ricovero in manicomio. La sua arte, ma soprattutto le passioni, le vicissitudini, gli aneddoti, gli amori di un uomo divenuto un mito nella “bassa” del Novecento. Dall’infanzia a San Gallo nella Svizzera tedesca alla vita selvaggia nella golena del Po, fino al successo e all’eredità umana e artistica lasciata ai posteri.

Ezio Aldoni regista documentarista. Ha ricevuto diversi premi e riconoscimenti per opere di carattere artistico, sociale, naturalistico sia in Italia che all’estero. Premiato nel 2007 al “Fotogramma d’oro di Trieste” per il documentario “Amici Nemici, Brescello e i film di Peppone e Don Camillo”. Le ultime opere realizzate (2017/2019) sono: un docufilm sulla vita del pittore Antonio Ligabue e un omonimo libro, un saggio sul Giovannino Guareschi e i film di Don Camillo e Peppone, un documentario sull’isola della Gomera nell’arcipelago delle Canarie, un documentario sul free climbing nell’sola di Kalymnos in Grecia, un documentario sulle scuole di surf nell’isola di Fuerteventura nelle Canarie, un documentario naturalistico sul trekking di Samaria a Creta. E’ in corso d’opera un documentario sulla vita e le opere di Adriano Olivetti per l’università americana Tuck School of Business at Dartmouth. Gestisce uno studio di comunicazione visiva e di produzioni cinematografiche e televisive a Brescello.

Su richiesta della “Casa Museo Antonio Ligabue” di Gualtieri ha realizzato il docufilm riguardante la vita reale dell’artista ed il libro con Giuseppe Caleffi (direttore della Casa Museo) su alcuni inediti aspetti vita dell’artista nel territorio gualtierese. Ha collaborato con il regista Salvatore Nocita a “Ligabue”, il primo sceneggiato televisivo realizzato dalla RAI per la riduzione del film in un’unica puntata. Seguirà dopo la proiezione un dibattito con il regista.

Prima dell’evento si potrà visitare la mostra di sculture di Elisa Pavan in barchessina e UMANO&DISUMANO, a cura di Maria Luisa Trevisan, in cui sono esposte opere di Fabio Bolinelli, Erika Bonato, Corrado Bonomi, Isabel Carafì, Giorgio Cavazzano, Franco Cimitan, Federico Clapis, Dambros, Michele De Marchi, Omar Galliani, Hackatao, Petia Ivanova, Laure Keyrouz, Abdallah Khaled, Mark Kostabi, Lanfranco, Philippe Leblanc, Adolfo Lugli, Ugo Nespolo, Pain Azyme, Barbara Pelizzon, Giovanni Pulze, Günter Pusch, Tobia Ravà, Elisa Rossi, Alberto Salvetti, Hana Silberstein, Roberto Stelluti, Annamaria Targher, Cesare Vignato, Paola Volpato.

Sono presenti oltre 30 artisti di provenienza, cultura e generazioni diverse con opere di vario genere, che vanno dal disegno, fumetto, pittura, scultura, fotografia all’assemblaggio, performance, video, installazioni ambientali. La mostra UMANO&DISUMANO a PaRDeS – Laboratorio di Ricerca d’Arte Contemporanea è aperta fino a Mirano al 10 novembre. PaRDeS organizza eventi, incontri culturali ed esposizioni, con il fine ultimo di sensibilizzare sulle problematiche socio-culturali più attuali e stringenti quali, in questo caso specifico, la rivoluzione epocale in corso provocata dall’uso massiccio dei social network, dai cambiamenti climatici e dalle migrazioni. UMANO&DISUMANOvuole far riflettere sul fatto che l’uomo ha molte sfaccettature, come insegna anche la psicanalisi, quindi all’interno dell’essere “umano” c’è anche l’aspetto “dis-Umano”: nel senso più ampio del termine: l’uomo salva ma anche distrugge. Oltre ad aver fatto sparire molte specie, sta preparando anche la sua scomparsa. Molte opere trattano la figura femminile in vari contesti e situazioni anche difficili ed in particolare della violenza sulla donna. Si parla oltre che di ambiente, di città, di conflitti, di migrazioni, di relazioni interpersonali, interculturali, ma anche dell’uomo e della sua metamorfosi contemporanea ed della sua ibridazione con la macchina, e quindi di cyborg e robotica, nonché delle trasformazioni dei rapporti umani (nel bene e nel male) dovute ai social, al digitale e all’informatica. Spetta ad ognuno tirare fuori la parte migliore. La pubblicazione, a cura di Maria Luisa Trevisan ideatrice e curatrice della mostra, ed i testi del sociologo Antonio Costanzo e della storica Francesca Piana della Fondazione Pierre Du Bois di Losanna approfondiscono il tema di scottante attualità. Nell’ambito della mostra sono organizzati eventi, incontri culturali, spettacoli e concerti che si terranno a PaRDeS (Mirano), che hanno preso avvio con la presentazione del libro La ragazza di Chagall di Antonella Sbuelz, e che terminano il 10 novembre con la visione del docufilm “Antonio Ligabue, l’Uomo” di Ezio Aldoni, in occasione del finissage della mostra. L’evento su Antonio Ligabue nell’ambito della mostra “UMANO&DISUMANO è quanto mai appropriato e visto com’è stato trattato ci ricade a pieno titolo. Il progetto su Ligabue è il risultato di due anni di ricerche ed interviste a persone viventi che hanno avuto contatti diretti con il pittore. Nel film documentario l’occhio attento e poetico del regista riesce a ritrarre con pazienza e maestria il paesaggio, che era stato fonte d’ispirazione per l’artista, il quale nella sua semplicità ed immediatezza indica la via da seguire, quella della natura, da sempre maestra insuperabile di vita.

UMANO&DISUMANO

26 maggio – 10 novembre (chiusura estiva 19 luglio – 18 settembre)

PaRDeS – Laboratorio di Ricerca d’Arte Contemporanea

Via Miranese 42. Orari di apertura: da mercoledì a domenica 16-19 su prenotazione

 

Patrocini: Comune di Mirano, Terra dei Tiepolo, Commissione Pari Opportunità, Lega Ambiente del Miranese, Fondation Pierre du Bois – Losanne (CH)

Ideazione e cura della mostra: Maria Luisa Trevisan

Testi: Antonio Costanzo, Francesca Piana, Maria Luisa Trevisan

Allestimenti: Tobia Ravà in collaborazione con Maria Magdalena Carlucci, Pamela Frasson, Marisa Macrini, Angelo Rizzuto.

Grafiche e stampa: Grafiche Turato, Rubano (PD)

Collaborazioni: Amedeo Fontana, Sandro Gasparini, Patrizia Lazzarin (Fabula Viva), Galleria L’Occhio, (Venezia), Ilde Strobbe, Roberto Vidali (Juliet Art Magazine), Zanini Arte (San Benedetto Po – MN).

Immagine texture: Mantra UMANO&DISUMANO di Barbara Pelizzon, 2019

PaRDeS – Laboratorio di Ricerca d’Arte Contemporanea, via Miranese 42, 30035 Mirano (VE) tel./fax  041/5728366 cell. 349 1240891;  www.artepardes.org; e-mail: artepardes@gmail.com (anche su Facebook e Twitter).