Lui è Andrea Velluto, ma è anche Alberto Roversi, scrittore, poeta, blogger, pubblicitario e performer bolognese che una sera d’inverno ha presentato al Polmone Pulsante di Roma i suoi due libri “Per favore non chiamatelo amore” e “Le sorelle Kagacazov” e ha regalato al pubblico che riempiva le due sale del Polmone Pulsante, la lettura delle sue poesie inedite. Alberto Roversi, scrittore e poeta romantico e arrabbiato, cresciuto a pane e Tolstoj, che ama Céline, Bukowsky e soprattutto Pessoa e che pubblica i suoi libri con lo pseudonimo Andrea Velluto, ha una penna dissacrante, ironica, a tratti demenziale e riesce a raccontare storie incredibili e apparentemente irreali, in cui però ognuno di noi può facilmente immedesimarsi. Il protagonista dei libri e delle poesie di Andrea Velluto-Alberto Roversi è sempre e comunque l’Amore, meglio se sfortunato, sofferto e rocambolesco e tra le bizzarre riflessioni e le elucubrazioni dell’autore, si intuiscono studi di filosofia e l’abilità di un prestigiatore che, invece di far roteare clave e sfere, gioca con le parole, e sa giocarci davvero bene. E’ oltremodo difficile raccontare la mole di trepidazione, commozione, pathos, l’energia e l’empatia che si sono venute a creare tra noi e il pubblico, le risate, i silenzi in cui non si sentiva neppure un respiro, gli applausi, i momenti di spettacolo, gli sguardi totalmente rapiti e affascinati della platea, la gente che, terminate tutte le sedie, è rimasta in piedi per quasi due ore, lo sguardo basito e sorpreso dello stesso Velluto, quando le pagine dei suoi pensieri più intimi si sono materializzate prima con la sola voce, poi con anche la presenza dell’attrice Cristina Paladino, sorpresa teatrale che l’autore non si aspettava neppure un po’ e che con Cristina avevamo organizzato soltanto poche ore prima dell’incontro, via chat e in assoluto segreto. Così come è impossibile raccontare l’atmosfera del Polmone Pulsante, un’atmosfera magica, una full immersion nell’arte pura, il sentirsi in compagnia di qualcosa di invisibile che però è quasi tangibile. La cosa che non avrei mai pensato di fare diciassette mesi fa, ma che ho sentito il dovere morale di fare, è stata la scelta di lasciare il PostOccupato ad una Donna vittima di femminicidio, che è un orribile termine coniato dai media, per descrivere colei che è morta per mano del marito/compagno/fidanzato, quasi sempre ex ,o in procinto di diventarlo. Quella sera in quel PostOccupato, accanto a una rosa scarlatta, era seduta Angela Ferrara, la poetessa, scrittrice, musicista, illustratrice (e molto altro ancora) dai malinconici occhi di giada, freddata con un colpo di pistola dal marito, all’uscita della scuola dove aveva appena accompagnato il loro bambino. Voglio ringraziare dal profondo del mio cuore lo squisito padrone di casa Andrea Ungheri che, finita la presentazione dei libri e il reading delle struggenti e divertenti poesie di Velluto, ci ha fatto da guida in quelle incredibili sale sotterranee, attraverso le magiche opere d’arte luminose e pulsanti di suo papà, il Maestro Saverio Ungheri, raccontandoci con infinita pazienza la storia della nascita di ogni opera e permettendo a tutti noi anche di entrare dentro l’affresco “Tiempo y Coscienza”. A te Andrea Velluto, che ormai (quasi) tutti sanno essere lo pseudonimo di Alberto Roversi, che sei stato abilissimo a districarti tra tutte le domande che ti hanno rivolto, rispondendo anche a quelle più scomode e complesse con un’invidiabile nonchalance e con la tua elegante calma apparente, sono grata per essere stata la prima lettrice delle tue poesie che venerdì hanno incantato tutti, fatto commuovere e ridere, indignare e annuire e sono state lo specchio di moltissimi di noi presenti lì. Ti aspetto ancora a Roma per allargare quel giro turistico da giapponesi in tour (de force) che è stato questo rapido assaggio di città eterna. Un grazie super speciale va a Cristina Paladino, in arte Cri Luna, sempre generosa e grande professionista, che mi segue sempre in ogni mio folle progetto con l’incoscienza che contraddistingue entrambe. E grazie a Sergio Viscardi, mago dell’obiettivo e delle riprese, campione di calma e pazienza, nonché grazie anche alla direttrice artistica del Polmone Pulsante, Rosa Orsini. E, dulcis in fundo, grazie a voi pubblico bellissimo, a voi che avete partecipato con domande intelligenti e calzanti, ponendo quesiti anche difficili e che, con la vostra entusiasta presenza, ci date linfa vitale e voglia di continuare a proporre cultura. Perché, come dicevamo l’altra sera, cosa saremmo noi scrittori senza voi lettori?

Riprese: Sergio Viscardi

Riprese effettuate prima del DPCM n. 6 del 23/02/2020

 

Manuela Minelli

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