Greenpeace Italia e Scomodo danno vita a “Inquinanti”, primo numero di un progetto editoriale più ampio che svela le responsabilità morali, politiche e sociali dei grandi emettitori.

Il primo numero parte dall’analisi dell’impatto ambientale, le responsabilità politiche e aziendali di un Paese in piena emergenza climatica: la gestione dell’infrastruttura energetica, l’impatto ambientale della nostra mobilità, l’inquinamento invisibile di internet e del cloud computing fino ai numeri neri del settore dell’edilizia e l’industria del cemento.                                          

Inquinantiverrà distribuito gratuitamente domani nel corso del corteo per lo Sciopero mondiale per il Clima di Roma, ma anche in 46 licei e 18 facoltà della capitale e subito dopo in licei e università di Milano, Napoli, Bologna e Torino.

“L’incontro tra Greenpeace Italia e Scomodo è tutt’altro che casuale – racconta Chiara Campione, Senior Strategist di Greenpeace Italia – Sappiamo infatti che le grandi città, come ci viviamo e come consumiamo, saranno il campo di battaglia più importante per contrastare il riscaldamento globale ed è imperativo creare una visione per un nuovo modo di abitare che ci permetta di rimanere al di sotto della soglia di 1.5 gradi di aumento delle temperature.”

Il 55 per cento della popolazione mondiale vive in aree urbane e questo numero è destinato a crescere fino al 68 per cento nel 2050. Le città contribuiscono già a più del 65 per cento delle emissioni a livello globale se si includono le emissioni generate fuori dalle città per produrre i servizi e soddisfarne i consumi.

“Per questo motivo abbiamo deciso di lavorare con Scomodo, uno dei movimenti culturali urbani più interessanti della capitale” conclude Campione.

“Denunciare la responsabilità morale prima ancora che politica dei grandi emettitori è il fulcro del nostro impegno editoriale – dichiara Edoardo Bucci, direttore editoriale di Scomodo –  Avere un ruolo concreto in uno degli Stati europei che più duramente rischia di subire le implicazioni dei cambiamenti climatici costituisce per noi uno stimolo sufficiente per cercare di indagare queste responsabilità”.

Questo numero, così come il percorso che porterà alla stesura dei successivi, è scritto e realizzato in massima libertà dalla redazione di Scomodo seguendo la propria visione del mondo e del giornalismo. Greenpeace ha contribuito economicamente alla realizzazione del progetto, fornendo – quando richiesto – consulenza tecnica su alcune delle tematiche.