Lei necessita di cure costosissime, il marito lancia una campagna sui social e scatta la gara di solidarietà

Micaela Borragini ha trentanove anni e vive a Malalbergo, non lontano da Bologna, è la mamma di tre splendidi bambini di due, sei e otto anni. Micaela lo scorso anno ha avuto un tumore al seno, si è sottoposta a chemio e radioterapia e ha affrontato l’operazione di mastectomia con coraggio, ma quando il problema sembrava essere stato eliminato, nel giro di tre mesi il tumore si è ripresentato più aggressivo e invasivo che mai, con metastasi localizzate lungo la colonna vertebrale, in testa e al fegato. “Io voglio vivere perché voglio veder crescere i miei bambini” ripete Micaela che non ha più quei suoi bei capelli neri, come nella foto del giorno del suo matrimonio, ma è una guerriera e non ha ancora perso la voglia di lottare contro un cancro che la divora ogni giorno. “Io non ho mai chiesto niente a nessuno e non vorrei chiedere nulla adesso– afferma suo marito Stefano Chiesi Mazzanti, guardia giurata e scrittore, che con grande dignità ha iniziato una campagna mediatica di raccolta fondi partita dai social e arrivata ai giornali italiani – Vorrei che fosse il servizio sanitario nazionale a prendersi cura di Micaela, anche all’estero, perché la salute è un diritto per ogni essere umano e vorrei che fosse così per tutti. L’unica speranza per la vita di mia moglie e affinchè i miei bambini possano ancora contare su una mamma, è una delicata e costosissima operazione in California, ma il costo del viaggio e delle cure è di circa 60.000 euro che, ovviamente, non abbiamo. Dopo varie ricerche, anche su consiglio dell’équipe dei medici del Sant’Orsola, dove Micaela è in cura, abbiamo saputo che l’immunoterapia porta benefici importanti e che è riuscita a curare molti casi di persone in situazioni analoghe a quelle di mia moglie, ma che purtroppo la clinica specializzata nei tumori al fegato è la Issels Medical Center di Santa Barbara e si trova in California negli Stati Uniti, con una succursale in Messico e come tutte le strutture private, sono a pagamento e che la cifra per curarla supera l’equivalente  di 60.000 euro. L’unica speranza che ci è rimasta è la solidarietà. Così, per aiutare Micaela a guarire, ho organizzato una raccolta fondi”. In poco tempo, soltanto con FaceBook, sono stati raccolti circa ventimilaseicentottanta euro, ma la cifra necessaria a far volare Micaela oltreoceano con la speranza di salvarle la vita è ancora lontana. E disgraziatamente il tempo scorre più veloce quando un tumore ti distrugge gli organi vitali. Così il paese di Malalbergo, ma anche i comuni vicini, Minerbio, Baricella e altri fanno a gara per organizzare cene e mercatini di beneficenza. La gente mette in moto la fantasia: un’associazione di signore si mette all’opera e sforna una serie di deliziose torte e le confeziona con nastri e fiocchi colorati, altri creano composizioni floreali di pansé, anemoni e ciclamini, che sono stati venduti domenica mattina “pro Micaela”. A Malalbergo venerdì prossimo un ristorante organizza una cena con spettacolo il cui ricavato va nel salvadanaio per le cure, il 23 marzo ad Altedo, nell’auditorium, l’associazione onlus “A Squarciagola” che si occupa di ricerca su malattie rare, organizza un concerto e altre iniziative stanno nascendo e, speriamo, si diffondano per tutto lo stivale. La cordata di solidarietà commuove Stefano e Micaela che si prodigano in ringraziamenti. Ci sono vari modi per aiutare questa famiglia e contribuire a dare una speranza a Micaela. Su FaceBook è stata creata la pagina “Aiutiamo Micaela”, dove tra l’altro sono visibili le cartelle mediche della donna e dove si può prendere contatto con il marito Stefano Chiesi Mazzanti per organizzare eventi, iniziative, manifestazioni, mercatini, spettacoli, qualsiasi cosa possa portare soldi nel salvadanaio per le cure, ma anche per donazioni dirette. Per chi fosse sprovvisto di carta di credito c’è anche un conto corrente: IBAN IT81B0200836885000105185111 intestato a Chiesi Mazzanti Stefano – Unicredit. Chiunque faccia parte di una band, ma anche chi è solista o fa teatro, chi ha un ristorante, fa mercatini, realizza bijoux o è bravo a far torte, piuttosto che bambole di ceramica, tutto quello che sapete e che vi piace fare, lo potete fare in qualsiasi città o paese d’Italia, per una volta dedicando i proventi del vostro hobby o lavoro a Micaela e alla sua speranza di vita. Micaela e Stefano non si perdono d’animo e ogni giorno scoprono di avere nuovi amici che non sapevano di avere. Ma è una lotta contro il tempo.

 

Manuela Minelli

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