Milano, 20/09/2018

Desidero aggiungere soltanto poche parole a quelle pronunciate dal Sindaco e dal Presidente della Regione, che ringrazio molto.

Stiamo ricordando i novant’anni di questo Istituto che sottolinea come la Lombardia e Milano, anche su questo versante, siano per il nostro Paese punto fondamentale di guida, di orientamento e di approfondimento.

Le considerazioni fatte dal Presidente della Regione e dal Sindaco sono significative. Io vorrei ringraziare il Presidente Lucchini per la sua presentazione e rivolgere un saluto a tutti i presenti, alle autorità e al Sottosegretario alla salute.

Il Presidente Lucchini ha ricordato alcuni dati profondamente importanti della storia di questo Istituto e del suo contributo al nostro Paese, oggi proiettato nel futuro.

Vi sono novant’anni di vita e di storia: sono importanti e sono stati contrassegnati da protagonisti che hanno fatto accumulare a questo Istituto un patrimonio di contributi, di esperienze, di approfondimento, di impegno e di passione che lo ha reso un patrimonio nazionale.

Vi sono oltre duemila operatori che vi lavorano. E vorrei aggiungere qualche dato ulteriore: l’anno passato l’Istituto ha avuto oltre 18 mila ricoveri; ha elaborato e pubblicato oltre 650 studi clinici, attraverso i suoi centri di ricerca. Vi sono ventisette laboratori di ricerca, se non ricordo male.

È un patrimonio del nostro Paese che si riversa su due versanti: della cura e della ricerca. Non è un caso che tra gli oltre 18 mila ricoverati dell’anno passato molti venivano da ogni parte d’Italia.

Anche in questo Lombardia e Milano si manifestano un punto di attrazione e di riferimento per tutto il nostro Paese.

Ma questa eccellente, straordinaria e benemerita attività dell’Istituto non si basa soltanto sulla alta professionalità, sull’attitudine alla ricerca, all’applicazione dei risultati della ricerca, ma si basa anche sulla passione, sulla dedizione, sull’impegno generoso che viene spiegato e che, come ha ricordato il Presidente Lucchini, viene integrato dai tanti volontari e dalle fondazioni che hanno svolto, nella storia di questo Istituto, un ruolo fondamentale di contributo e di sostegno.

Ho avuto poc’anzi l’opportunità di visitare quella cittadella particolare del reparto pediatrico e di fermarmi sulla soglia dell’Hospice di cure palliative, che segna anche qui la frontiera della civiltà, dell’accoglienza e della premura nei confronti del malato che questo Istituto sviluppa così efficacemente.

Tutti questi fronti e gli altri che, tra l’altro, ben conosco (questo Istituto ha tanti reparti d’eccellenza) non sarebbero possibili senza questa passione e questa generosa dedizione di coloro che vi operano.

E su questo vorrei concludere questo breve saluto, per ringraziare tutti coloro che operano in questo Istituto: i medici, il personale infermieristico, gli amministrativi che, nei vari settori e versanti, contribuiscono alla vita dell’Istituto, e il mondo del volontariato e dei donatori che lo affianca, lo sostiene e lo integra.

Tutto ciò merita la riconoscenza del nostro Paese che qui voglio esprimere, dicendo ‘grazie’ e rivolgendo un forte augurio per la vostra attività e per il vostro futuro.