Il Ministero dell’Economia e delle Finanze comunica i dettagli dell’emissione tramite sindacato di un nuovo benchmark BTP 50 anni con scadenza 1 marzo 2072 e della riapertura del BTP benchmark 7 anni con scadenza 15 marzo 2028.

Nel sindacato del BTP 50 anni hanno partecipato oltre 400 investitori mentre circa 230 hanno preso parte alla riapertura del BTP 7 anni. La domanda complessiva ha superato i 120 miliardi di euro, quasi equamente ripartiti tra i due titoli. I fund manager hanno sottoscritto circa la metà della riapertura tramite sindacato del BTP 7 anni mentre per il titolo con scadenza 50 anni la loro partecipazione è stata del 35,6% mentre le banche ne hanno sottoscritto circa il 36,3% sul titolo 7 anni ed il 20,2% circa sul titolo 50 anni.

Nella riapertura del BTP benchmark 7 anni banche centrali e istituzioni governative insieme a fondi pensione e assicurativi hanno acquistato il 7,2% dell’emissione mentre sul titolo a 50 anni una quota significativa (quasi il 40%) del collocamento è stato sottoscritto da investitori con un orizzonte di investimento di lungo periodo; in particolare, la quota di fondi pensione e assicurativi si è attestata al 32,1% mentre il 6,2% è stato acquistato dalle banche centrali. Agli hedge fund è stato allocato circa il 5,7% dell’ammontare complessivo dei due titoli offerti.

I due collocamenti hanno visto una partecipazione straordinariamente diversificata (circa 40 paesi), con una partecipazione massiccia di investitori esteri. Infatti la quota allocata ad investitori esteri è stata pari al 74% per il titolo a 7 anni e circa l’88% per il titolo a 50 anni. Tra questi, è stata di particolare rilievo la quota sottoscritta da investitori del Regno Unito (il 29,9% sul titolo a 7 anni e il 23,8% su quello a 50 anni). Il resto del collocamento è stato allocato in larga parte in Europa (circa il 29,3% sul titolo a 7 anni e il 53,3% su quello a 50 anni), con le quote più rilevanti assegnate a investitori di Germania, Austria e Svizzera (rispettivamente circa il 12,7% e il 29,9%), francesi (rispettivamente il 2,2% e il 6,2%) e nella Penisola Iberica (rispettivamente l’1,8% e il 7,1%). Nei Paesi Scandinavi sono stati allocati rispettivamente il 5,3% della riapertura del benchmark 7 anni e il 3,3% del nuovo 50 anni mentre i sottoscrittori dell’Est-Europa hanno acquistato rispettivamente il 3,2% e il 3,4%. Il resto del collocamento è stato sottoscritto da altri paesi europei tra cui i Paesi del Benelux (4,1% sul 7 anni e 3,4% sul 50 anni).

La quota allocata ad investitori nordamericani è stata intorno al 12,9% e al 4,8% rispettivamente sui titoli a 7 e 50 anni. La partecipazione di investitori asiatici è stata dell’1,9% per il titolo a 7 anni mentre si è attesta intorno all’5,9% sul titolo a più lunga scadenza.

Il collocamento è stato effettuato tramite la costituzione di un sindacato composto da cinque lead manager, Barclays Bank Ireland PLC, BofA Securities Europe S.A., J.P. Morgan AG, Société Générale Inv. Banking e UniCredit S.p.A., mentre tutti gli altri Specialisti in titoli di Stato hanno rivestito il ruolo di co-lead manager dell’operazione.