Domenica 2 Febbraio 2020: disinnesco ordigno bellico a Porto Marghera.

Evacuazione residenti, chiusura strade e limitazioni al traffico.

 

Già in moto la macchina della Protezione Civile, sono 160 i volontari coinvolti nell’assistenza e informazione alla popolazione.

Il piano evacuazione riguarda circa 3.500 cittadini.

 

Bus gratis ogni 5 minuti per raggiungere il punto raccolta al Taliercio.

I bus transiteranno da V.le San Marco fino al Taliercio

L’area in via Ferraris dove è stato rinvenuto l’ordigno della seconda Guerra Mondiale, sul posto gli artificieri dell’8° reggimento Guastatori Paracadutisti “Folgore”.

 

Iniziate le attività di despolettamento dell’ordigno che pesa 226,80 kg e contiene 127 kg di TNT.

Rimosse le due spolette dell’ordigno; devono decorrere i 30 minuti di saturazione. Poi riprendono le operazioni.

 

Fase 1 completata:

Può riprendere la circolazione nell’area di sicurezza.

Le famiglie possono rientrare nelle case.

Ripristinati i trasporti pubblici di ACTV.

 

L’ordigno è affidato alla Marina Militare ed alla Guardia Costiera per le operazioni di trasporto e brillamento in mare.

Il convoglio della Guardia Costiera con i gommoni della Marina Militare, scortati dai Carabinieri e dalla Guardia di Finanza, ha raggiunto la bocca di porto di Malamocco.

L’ordigno bellico recuperato dall’Esercito Italiano sarà poi fatto brillare in mare.

 

Ore 15:38 – L’ordigno è stato fatto brillare.

Distrutta la bomba rimasta inesplosa per 75 anni.

 

Il Sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, ad operazione conclusa ha dichiarato: “Una domenica vissuta assieme a: Esercito, Guardia Costiera, Marina Militare, Forze dell’Ordine, Volontari, Enti, Istituzioni e Società, coordinati dalla Prefettura di Venezia. Fondamentale il supporto di tutti i cittadini, sia quelli sfollati sia tutti quelli che hanno avuto disagi. Oggi ancora una volta, Venezia ha saputo dimostrare unità, giocando in squadra. Con il brillamento della bomba della II Guerra Mondiale si sono concluse le operazioni. Grazie davvero a tutti coloro che sono stati impegnati e coinvolti in prima persona“.

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Si sono concluse alle 15.38 , con il brillamento in mare dell’ordigno, le articolate operazioni per il disinnesco della bomba da 500 libbre, 250 kg e contenente 127 kg di tritolo, che il 15 gennaio scorso era stata rinvenuta in via Ferraris a Marghera, durante i lavori di Veritas per la realizzazione di vasche per le acque reflue. Fortunatamente la bomba, residuato bellico americano, modello AN M64 General Purpose (generalmente utilizzata per distruggere obiettivi come infrastrutture e depositi) non è esplosa, nonostante l’operaio addetto allo scavatore l’avesse urtata con la benna.
L’attività ha visto un imponente lavoro di coordinamento da parte del Centro operativo misto della Protezione civile della Prefettura di Venezia presso il Comando dei Vigili del Fuoco di Venezia, con passaggi di consegne puntuali tra tutte le forze in campo.

Le operazioni sono partite questa mattina prima dell’alba, con il coinvolgimento di tutte le Forze dell’ordine impiegate nelle attività di sorveglianza, sgombero, regolazione del traffico, assistenza e disinnesco: Polizia di Stato e Guardia di Finanza (60 uomini con 25 pattuglie di cui 20 polizia e 5 GdF); Carabinieri con 50 uomini e 15 pattuglie; 20 soldati dell’esercito di cui 4 artificieri qualificati; 9 militari della Guardia Costiera della Marina Militare; Polizia locale con 136 agenti, e poi ancora 15 volontari della Croce verde, 14 ambulanze del Suem, 1 unità polo soccorso, 1 nucleo nbcr, oltre a ben 188 volontari della Protezione Civile. Tutti in servizio anche i Vigili del Fuoco pronti ad intervenire in caso di necessità.

Come da programma, le operazioni di sgombero dell’area interessata dall’intervento, compresa nel raggio di 1.816 metri dal luogo di ritrovamento dell’ordigno, sono iniziate alle ore 6.00. Le Forze dell’Ordine e volontari della Protezione civile si sono occupati delle attività di assistenza alle persone (circa 3500) che hanno dovuto temporaneamente abbandonare le proprie case. Entro le 7.30 tutte le abitazioni interessate sono state liberate per consentire l’attività di disinnesco. Da subito operativo il servizio navetta da parte di Actv per raggiungere il Palasport Taliercio, individuato come punto di raccolta e area per l’ospitalità. Ambulanze e sanitari si sono posizionati nelle immediate vicinanze della zona di sicurezza pronti ad intervenire in caso di necessità. 17 persone in situazione di fragilità sono state accompagnate e assistite all’Ospedale all’Angelo fino al successivo rientro nelle proprie abitazioni.

Nel frattempo al Palasport Taliercio, grazie ai volontari di Protezione civile e agli scout, sono stati organizzate attività di intrattenimento, offerto un ristoro con bevande calde e celebrata la Messa dal parroco di viale San Marco don Natalino Bonazza. Previsto anche un servizio di assistenza per gli animali domestici, con tanto di ambulanza veterinaria.
Alle 7, come da direttive, è scattato il divieto di circolazione dei mezzi privati, alle 7.10 è partito l’ultimo treno da e per Venezia, alle 7.30 blocco dei mezzi pubblici e del Ponte della Libertà che collega la Terraferma con la città d’acqua. Alle 8.30 è scattato il divieto di sorvolo.
Una volta evacuata, l’area di sicurezza è stata presidiata dalla Forze dell’Ordine che hanno svolto anche attività antisciacallaggio.

Alle 8.40 è stato dunque dato il via libera alle attività degli artificieri dell’8° Reggimento Guastatori Paracadutisti “Folgore” di Legnago, che prima hanno messo in sicurezza l’ordigno e dopo aver costruito un’opera di contenimento per ridurre al minimo gli effetti di un’eventuale esplosione durante il disinnesco, hanno proceduto al despolettamento degli inneschi.
L’ordigno è stato sollevato da una gru e poi caricato con molta attenzione su uno zatterino, rimorchiato da un natante della Marina Militare e scortato dalla Guardia Costiera, per essere portato lungo il Canale Malamocco.

L’applauso liberatorio al Centro operativo, per il termine della fase 1 di emergenza, è scattato alle 12.09 quando le due spolette sono state fatte brillare: la circolazione pedonale, dei mezzi privati, pubblici, di treni e aerei è potuta così riprendere.
Il viaggio della bomba disinnescata verso l’area denominata “Malamocco Big Cargo” è durato poco più di tre ore. Raggiunto il mare aperto all’ordigno sono state applicate cariche di esplosivo plastico che sono state fatte esplodere sott’acqua dai palombari del Gruppo operativo subacquei (GOS) del Comando Subacquei ed Incursori della Marina Militare (COMSUBIN).
Una colonna di circa una ventina di metri ha quindi distrutto l’ordigno rimasto inesploso per 75 anni.

Il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, ha voluto esprimere un sentito ringraziamento a all’Esercito e alla Guardia Costiera della Marina Militare, a  tutte le Forze dell’Ordine, ai volontari, agli enti, istituzioni e società coinvolte, coordinati dalla Prefettura di Venezia.
Grazie anche a tutti i cittadini, sia quelli sfollati sia tutti quelli che hanno avuto disagi – ha dichiarato –  perché sono stati molto comprensivi e collaborativi. Oggi, ancora una volta, Venezia ha saputo dimostrare unità, giocando in squadra”.

Nella Sala operativa del Com erano presenti rappresentanti della Prefettura, Questura, Comando Provinciale di Carabinieri e Guardia di Finanza, l’ 8° Reggimento ‘Folgore’ e lo SDAI – Ancona della Difesa, Polizia stradale, Capitaneria di Porto, Provveditorato Interregionale OO.PP, Autorità di Sistema portuale, Comune di Venezia (Polizia locale e Protezione civile), Comando provinciale VV.FF, Suem 118, RFI, Direzione Aeroportuale Venezia, Avm/Actv, Associazioni di volontariato, ARI, i rappresentanti delle aziende e delle infrastrutture presenti nella zona e dell’Ente zona industriale.

Video: Twitter/@LuigiBrugnaro, @comunevenezia, @ItalianNavy, @Esercito