MENHIR Arte Contemporanea è lieta di presentare POLE POLE, mostra collettiva a cura di Caterina Antonaci che riunisce sette artisti attivi tra Milano e Roma.

Gli artisti presenti riflettono sulle complessità odierne che caratterizzano lo stato di turbolento caos nel quale ci troviamo. “Pole Pole”, dallo Swahilii “Con calma”, è uno state of mind che indica il bisogno di rallentare, di imparare di nuovo a osservare ciò che diamo per scontato o che siamo soliti neanche prendere in considerazione. Siamo abitualmente sottoposti ad un eccesso di stimoli visivi e sonori che si susseguono ad altissima velocità, da diventare spesso semplici recettori in una condizione di automatismo che impedisce di cogliere i particolari di ciò che ci circonda. La vastità di stimoli visivi e non, ha portato all’assuefazione, il guardare distratti è ormai una pratica condivisa; e luoghi, cose, ed emozioni stesse sfuggono all’attenzione, diventano elementi irrilevanti del fluire incessante del reale, perdendo così il loro status di esistenza. Il concetto portante della mostra è il fermarsi, l’uscire dai ritmi imposti, l’osservare.

Le opere in mostra si differenziano nei medium e nei processi creativi, rispecchiando l’eterogeneità della produzione artistica contemporanea, mantenendo l’intento comune di invitare lo spettatore trovare lo spazio e il tempo di una riflessione.

Giovanni Chiamenti (Verona, 1992)
Attraverso la sua ricerca, Chiamenti approfondisce il rapporto tra uomo e natura creando uno squilibrio percettivo, confondendo lo spettatore distanziandosi progressivamente dall’oggetto perché ne venga colta l’aura dell’elemento originario. L’artista modifica la percezione dilatando il tempo, sviluppando un’esperienza emozionale a partire dall’osservazione e dall’ascolto del paesaggio. Dal 2012 al 2017 frequenta l’Accademia di Belle Arti di Brera, a Milano dal 2014 espone i suoi lavori in occasione di numerose mostre collettive sia sul territorio nazionale che all’estero, precisamente tra NY, Lugano e Bruxelles. Nel 2019, espone nella sua prima personale “La Cerimonia dei Misteri”, allo Spazio Serra di Milano. Vive e lavora tra Milano e Verona.

Malù Dalla Piccola (Roma, 1994)
Le sue rappresentazioni spesso figurative e classiche approcciano in un modo sottile gli effetti della tecnologia e la scienza sulla nostrà società sempre più attaccata al digitale. Ispirata dagli accostamenti dei colori in natura, l’artista spesso utilizza pigmenti ricavati da pietre preziose. Nata a Roma inizia a dipingere a Mosca (Russia) dove vive per i successivi 10 anni. Da allora continua la sua ricerca artistica tra Milano, Londra, Centro e Sud America e Parigi. Tra le mostre del 2019 è importante citare la personale presso Midant & Daggenhurst Gallery (Los Angeles, California), la performance «Damnatio Memoriae», a cura di Veronica Siciliani Fendi, Palazzo Scapucci (Roma, Italia).

Yari Miele (Cantù, 1977)
Nel 2003 si laurea in pittura all’Accademia di Belle Arti di Brera di Milano, dove frequenta i workshop condotti da Carla Accardi, Gilberto Zorio e Corrado Levi. Nel panorama artistico italiano ed europeo ha partecipato a diverse mostre personali e collettive tra cui di recente alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino, alla Triennale Design Museum di Milano, al MiDEC di Laveno, al Progr di Berna, al Pac di Milano, al Kaus Australis di Rotterdam, all’Edicola Radetzky di Milano, al Bocs Art di Cosenza, a Base di Milano, a Mars, al Camusac di Cassino, a Supersimètrica a Madrid. Dal 2013 è co-direttore dello spazio MARS (Milan Artist Run Space).

Lulù Nuti (Parigi, 1988)
Artista italo-francese, studia all’Ecole Nationale Supérieure des Beaux Arts di Parigi.
Lulù Nuti gioca con i concetti di tempo e spazio attraverso l’utilizzo finemente studiato di materiali naturali e industriali: crede, infatti, che tutti i materiali sprigionino energie fungibili da veicoli per avere accesso a una profonda conoscenza dell’universo, non solo del presente, ma anche del passato e del futuro. Nel 2011 viene inclusa nella selezione under 25 del “Premio Arte Laguna”; nel 2012 viene invitata da Yoko Nakata per una Residenza di un mese in Giappone. Nel 2014, partecipa alla prima Biennale del Disegno di Parigi alla Cité Internationale des Arts. Attualmente vive e lavora tra Roma e Parigi.

Gianluca Quaglia (Magenta, 1978)
Nel suo lavoro indaga il rapporto tra l’ambiente e ciò che in esso accade, intervenendo nello spazio modifica, a sua volta, l’intervento artistico. Intraprende un percorso artistico di formazione e riflessioni sul paesaggio e l’interazione con esso, avvicinandosi a diverse associazioni culturali e gallerie d’arte, sviluppando progettazione di laboratori d’arte contemporanea per il sociale. Dal 2013 partecipa con le sue opere a mostre collettive ed esposizioni individuali sul territorio italiano, francese e svizzero. Vive e lavora a Milano.

Fabio Roncato (Rimini, 1982)
La ricerca di Roncato si concentra sul rapporto fra immaginazione e conoscenza, indagando le forme e il comportamento della scultura in un sistema di riferimento a metà strada tra rappresentazione e ignoto. Dopo il percorso universitario frequenta diverse residenze fra cui l’Atelier Bevilacqua la Masa a Venezia, VIR – Viafarini in Residence a Milano e la Jan Van Eyck Academie a Maastricht. Nel 2009 si laurea in Pittura all’Accademia delle Belle Arti di Brera, a Milano. Il suo lavoro è stato presentato in diverse istituzioni in Europa e in Italia: oltre alle numerose mostre collettive, è importante citare alcune delle sue esposizioni personali, come “Il pianeta dove evaporano le rocce” alla Torre delle Grazie, Musei Civici di Bassano del Grappa, nel 2018 e “Il motore delle stelle”, The open box, Milano, nel 2019. Attualmente vive e lavora tra Padova e Milano.

Sebastiano Sofia (Verona, 1986)
Transitorietà e movimento sono metafore che traspaiono dalla materia lavorata da Sofia, il quale ricerca costantemente la sovversione delle categorie di specie e genere. Si forma presso la NABA di Milano, dove si specializza nella Scultura, suo mezzo espressivo principale. Nel 2013 viene selezionato per il programma di residenze Viafarini a Milano e, nel 2015, per una residenza presso la Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia. Dal 2014 partecipa a importanti mostre collettive e individuali in Italia e negli Emirati Arabi, tra le quali “Anemone” a Palazzo Monti di Brescia nel 2019 e “Natural Metamorphosis” alla Fatma Lutha Gallery a Dubai nel 2018.Vive e lavora tra Milano e Venezia.