Vittorio Camaiani, il couturier marchigiano che trae ispirazione per le sue originali creazioni da ambiti che potrebbero sembrare, a prima vista, molto lontani dalla moda come, ad esempio, la letteratura, l’architettura e l’arte, ha scelto la prestigiosa, Residenza Carracci, nel cuore di Bologna, proprio davanti al terminal dell’Alta velocità, per il suo originale AtelierPerUnGiorno presentando, in un elegante atelier, la sua nuova collezione FW 2022/23 ispirata all’artista del movimento futurista Regina Cassolo Bracci conosciuta, e celebrata, semplicemente con il nome di “Regina”.

Come una mostra “a quattro mani, questo il nome con cui Vittorio ha voluto “identificare” le sue creazioni che sono un “dialogo”, ancorché dilatato nel tempo, con l’artista milanese che con la sua arte ha saputo interpretare, e stupire con la sua singolare visione della modernità, il panorama artistico della prima metà del secolo scorso.

Camaiani osserva, studia ed assimila “l’inner core” delle creazioni di Regina, tratteggia nei suoi bozzetti, per la prima volta in assoluto tutti a doppia firma Camaiani-Regina per sottolineare il senso profondo, e l’interazione del “dialogo” fra lo stilista e l’artista, il dinamismo emanato dai materiali che l’artista usava; ed allora scopriamo l’alluminio, il plexiglas e l’acetato, materiali che si fondono in forme che richiamano la purezza, il dinamismo, la forza e la velocità.

Nelle sue creazioni Camaiani fa sue queste intuizioni e, di quelle forme con una purezza disarmante, ne fa elementi che rendono i suoi capi dinamici, evocando così la continuità della narrazione tra la staticità dei materiali ed il dinamismo delle stoffe.

L’arte si fa moda, la moda è arte e l’arte veste la moda: questo il triangolo sillogistico, una delle forme geometriche spesso evocate da Regina, che troviamo nei capi disegnati da Vittorio; la forma con la cui purezza trasformare le lunghezze delle gonne, l’opportunità e l’occasione per indossarle, modificare i colli dei giacconi e reinventare gli abiti.

Triangoli colorati che, palesandosi, impreziosiscono gli abiti, nei colori richiamanti l’alluminio, trasformano, con la velocità simbolo proprio del futurismo, il capo da indossare in un contesto formale in uno adatto anche alle occasioni più rilassate.

La “semplice” camicia bianca, una vera e propria scultura dinamica, dove il semicerchio e, ancora, il triangolo si fondono sul davanti donandole vita con un gioco di movimenti mai uguali a sé stessi.

L’iconico giaccone giallo, richiamo esplicito al vezzo di Regina di portare con sé una gabbietta con un canarino giallo al suo interno e che poi fissò anche in una stupenda scultura, rappresenta, forse, il capo più iconico dell’intera collezione di Camaiani; in esso troviamo, sia nella foggia che nella costruzione, alcuni fra gli elementi più cari a Regina, il triangolo, il cerchio ed un prezioso ricamo che ricalca la scultura del canarino ed ovviamente il giallo, proprio quel giallo che insiste nei suoi capolavori.

Vittorio, per questa collezione, ha selezionato tonalità che spaziano dal grigio alluminio, passano attraverso il nero per poi virare verso il verde, in diverse sfumature, approssimarsi al blu per finire con il giallo; tutti colori che ritroviamo anche nelle opere d’arte di Regina

Preziosi, come sempre, i materiali scelti da Camaiani, per citarne alcuni: doppio cachemire, seta, vigogne e crêpe di lana.

Il “futurista” Camaiani, come lui stesso si è definito ai nostri microfoni, è riuscito, ancora una volta, a vestire la donna che ama essere sé stessa in qualsiasi contesto, che ha bisogno di adeguarsi velocemente alle sfide che quotidianamente le pone la vita, che deve sentirsi libera di muoversi e di esprimersi, che non ama essere ingabbiata in statici, e stantii, stereotipi maschilisti.

È proprio in quest’ottica che nella mia intervista a Vittorio Camaiani, lo stilista mi ha accompagnato in una sorta di viaggio che diventa narrazione attraverso l’impeccabile allestimento del suo AtelierPerUnGiorno alla Residenza Carracci; per l’occasione, ha voluto strutturare l’atelier come fosse una mostra, Come una mostra “a quattro mani, dove, le riproduzioni fotografiche dei lavori di Regina, per altro presente con diverse sue opere alla LIX Biennale Arte di Venezia di quest’anno, “dialogano” fittamente con tutte le sue creazioni ed i relativi bozzetti preparatori.

.

Michela Cossidente

© 2022 HTO.tv – Riproduzione Riservata