Tutto pronto per la prima presentazione al pubblico del volume ‘Acilia Partigiana. Eroi venuti dal Popolo’ di Lorenzo Proia, nipote dei Partigiani Lido Duranti e Nello Duranti, che guidarono la Resistenza nell’odierno X Municipio. La prima presentazione (ne seguiranno altre, a partire probabilmente dalla Camera dei Deputati) avverrà presso i locali municipali di Piazza Capelvenere ad Acilia, comunemente nota come “Torretta” questo venerdì, 7 giugno, a partire dalle ore 18.

Modererà l’ingegnere e intellettuale del X Municipio Fausto Testaguzza, dirigente del Centro Studi ‘Spazio Berlinguer’ a nome primariamente dell’Associazione da lui diretta ‘Civiltà Nova’, co-organizzatrice dell’evento assieme a ‘Progetto Duranti’ ideata e diretta da Lorenzo Proia, che è anche l’autore di ‘Acilia Partigiana’. Gli interventi saranno quelli del deputato della Camera Roberto Morassut, esponente romano del Partito Democratico; dell’urbanista Paolo Berdini, che ha anche curato la prefazione del testo;  di Rossella Duranti, madre di Lorenzo Proia e figlia del Partigiano Nello Duranti, a nome della ‘Casa della Sinistra’ del X Municipio; di Stefania Galimberti per la UIL che ha patrocinato il libro e anche di Maurizio Quadrana della CGIL che ha anch’essa patrocinato e fortemente sostenuto l’iniziativa del proprio aderente Proia. Un intervento particolarmente atteso sarà quello dell’ultimo Partigiano del X Municipio Bruno Peverini, nome di battaglia Marasca, residente a Ostia dal 1950 e combattente armato nelle Marche, in particolare nella località di Ostra.

“Nella mia relazione – spiega Lorenzo Proia- affronterò primariamente il valore, del quale dobbiamo andare orgogliosi, di questa ‘Resistenza di borgata’, che ebbe in Acilia l’epicentro e in Ostia una semplice appendice. 75 persone (stando ai documenti d’archivio che solo grazie a me con l’aiuto di altre persone sono finalmente emersi a livello storiografico) collaborarono proattivamente alla Resistenza, quasi tutte di Acilia, donne e uomini. Tra i 20 e i 25 i Partigiani e i Patrioti riconosciuti come tali dallo Stato italiano, di Ostia solamente 3. Altri diedero una mano e lo rivendicarono per tutta la vita, insegnando attivamente i Valori resistenziali a figli e nipoti, come il nonno del regista aciliano Claudio Diamanti che molto mi ha aiutato nella prima fase di Ricerca. Il fatto che non se ne sia mai parlato in un libro non significa affatto che la Resistenza di Popolo di Acilia, assolutamente assimilabile a quella del Quadraro o di altre realtà romane, non sia esistita. Mentre il fatto che non vi sia stato alcun rastrellamento, come nel caso del Quadraro, ad Acilia, lo dobbiamo primariamente all’eroismo del mio prozio Lido Duranti, il Comandante di questa Resistenza come emerge dalla documentazione, unico graduato assieme al fratello Nello (ai quali forse vanno aggiunte come “teste pensanti” lo studente universitario di estrazione proletaria Giuliano Rossi e per collegamento suo padre, anch’egli Partigiano, Guerino Rossi), così è emerso già in passato, nel lontano 2001, con lo studio di Biscarini e Ruglioni”.

“Il secondo punto verterà invece sulla necessità, alla luce di questa grande verità, di non dividere Ostia e Ostia Antica dal loro hinterland (o, volendo, l’hintelard dal proprio litorale, come generalmente si dice) come si tenta in maniera abbastanza sospetta di fare da un anno. Ci si dovrà chiedere, e io offrirò spunti di riflessione in merito, quale sia in questa questione la posizione degli affaristi, degli imprenditori, anche dei balneari. E anche perché una determinata Stampa a loro prossima ha sostanzialmente ignorato ‘Progetto Duranti’, proprio in quest’ottica. In ‘Acilia Partigiana’ si introduce il testo con queste parole, da parte mia, affermo testuale: ‘Il X Municipio è una realtà complessa, la cui complessità è oggi nota a tutto il Paese (e, in parte, persino fuori dal Paese) a seguito delle inchieste su Mafia Capitale. Queste inchieste, sacrosante inutile dirlo, hanno provocato un vero e proprio terremoto nella cittadinanza e stanno portando a gesti sterili: l’ultima idea che hanno avuto un gruppo di cittadini del nostro territorio è quella di costituire un comune di Ostia e di Ostia Antica a sé, scisso dall’entroterra, da Acilia. Mentre i disvalori dei neofascisti si fanno sempre più forti non solo nelle strade, non tanto (ed è un dolore) in quelle che una volta erano chiamate “borgate” ma persino nelle più alte Istituzioni legate al territorio. Intanto, alla criminalità organizzata, feroce e radicata come ha mostrato magistralmente la coraggiosa Federica Angeli, si risponde più con gli strumenti polizieschi che con quelli sociologici. Queste, le ragioni che mi hanno portato a scrivere un libro su Acilia’ -. Avrò modo dunque di sviluppare questo ragionamento: la nostra storia patria, ancora priva di una rivoluzione, a due processi storici che le permettono di essere Stato, seppur in assenza di una Rivoluzione fondatrice – come lo sono la Francia, o Cuba, o gli USA malgrado le debolezze culturali, o la Russia malgrado tutto,  oppure l’Egitto, piaccia o meno, dal 2011 – e questi processi sono il Risorgimento e la Resistenza. Ora, il Risorgimento da noi non c’è stato in tutto il nostro territorio, essendo Ostia nata a fine Ottocento… la Resistenza, invece, la Libertà, è stata portata da Acilia verso Ostia, scindere queste due comunità, sfruttare solo gli Scavi e il Lungomare – ma sarebbe meglio dire Lungomuro ahimé, come dovutamente segnalato dal ‘Comitato Mare X Tutti’ – e ‘lasciare al proprio destino’ ciò che non è degno di attenzione affaristica, significa muoversi con uno spirito, quantomeno filosofico, contrario alla Patria e allo Stato, e non deve meravigliare questo comportamento da parte di taluni Ministri e di talune formazioni politiche, naturalmente non tutti hanno chiara questa visione anche all’interno del comitato referendario, ma dovrebbero chiarirla e noi vogliamo aiutare con la Cultura, che è strumento principe della Politica. Credo che Roberto Ribeca avrebbe sottoscritto queste parole e non ho apprezzato il tentativo pacchiano di farlo passare per un accanito ‘autonomista’ quando lui –  e io con lui – ci siamo battuti apertamente per l’attuazione dell’Area Metropolitana come indicata dalla Costituzione modificata, nel bene e nel male, in senso federale”.

“Una terza ed ultima questione – conclude Proia – riguarda il razzismo nel nostro territorio. Prima un 17enne studente dell’’Anco Marzio’ è stato brutalmente aggredito per motivazioni e con pesanti insulti razziali 12 contro 1, solo perché meticcio. Malgrado fosse uno studente modello, malgrado la madre lavorasse nella nostra Asl. Malgrado questo, appunto, continua a non rivelare la propria identità e quindi sostanzialmente a nascondersi; anche se migliaia di persone quasi tutte giovani sono scese in strada nel centro di Ostia manifestandogli solidarietà. Dobbiamo domandarci il perché. Adesso un ragazzo 19enne d’Egitto, Mohammed Salem, è stato brutalmente accoltellato con cacciaviti e lame illegali da un appartentente del clan Spada e da un uomo adulto latinoamericano, rispettivamente padre e fidanzato di una ragazzina 15enne che avrebbe ricevuto un semplice apprezzamento dal suo coetaneo, Mohammed, che lo ha pagato questo ardire naturale con la vita. Certo, gli Spada sono rom e il fidanzato è dell’America Latina, ma io francamente vorrei ragionare, durante la prima presentazione del libro e poi nelle successive, di come anche persone appartenenti a minoranze etniche siano portate a una forma di autorazzismo, in determinati contesti come il nostro ove – risultati elettorali alla mano, almeno dal 2008 a ben vedere – Mafia, Fascismo, Razzismo, Xenofobia, Violenza, Intolleranza, Ignoranza la fanno da padroni e sono temuti (anche e non poco fisicamente, diciamolo) da chi vorrebbe sperare nel contrario. Io nei miei studi storici, nei quali mi sono laureato con il massimo dei voti e (a parer mio) i migliori accademici della ‘nostra’ Roma Tre in Storia, ho affrontato Islam e Oriente, e Femminismo. Ecco io ho appreso da accademici provenienti dall’Egitto il valore del cosiddetto ‘orientalismo’  come è sviluppato dallo studio del palestinese Edward W. Said, e anche l’esistenza di un forte ‘auto-orientalismo’ da parte delle vittime, come si può parlare anche di donne maschiliste, del resto, forse questo esempio risulterà più comprensibile ai più.  Quindi io parlerei di autorazzismo. Il punto è semplice: un ‘bianco’, magari ricco, magari socialmente forte, magari mettiamo anche maschio e anziano, non sarebbe morto a quel modo. Ha pagato un poveraccio, ma quel poveraccio era arabo, era un po’ ‘scuretto’ forse, era più povero degli altri. Affrontarlo come semplice micro-criminalità senza neanche uno straccio di cordoglio per la comunità egiziana è semplicemente criminale. Ho cominciato a fare politica e cultura attiva ad Ostia, la mia casa da sempre, solo finiti i miei studi… trovo un luogo orribile, dove si muore ‘come bestie’, potremmo dire, senza una degna risposta della cosiddetta classe dirigente, qualunque essa sia. Progetto Duranti vuole rappresentare un rimedio ed è per questo che io sto lavorando a un grande Forum antirazzista da farsi al termine del mese di luglio, con i maggiori rappresentanti stranieri e italiani – magari donne e uomini come Pietro Bartolo o Antonella Bundu – e da tenersi a Ostia. Al termine di un processo di analisi. Il mio prozio Lido Duranti è morto assieme agli ebrei, da Eroe, per difendere la Civiltà dalla barbarie razzista antiscientifica, oggi ne abbiamo un’altra, in Africa ma anche qui, contro i ‘colorati’. Le comunità ebraiche hanno avvertito il pericolo e del resto nel mondo non mancano, drammaticamente, gridando vendetta, gli attentati di suprematisti agli ebrei, il nuovo terrorismo che sta avanzando in tempi diversi da quelli cominciati l’11 settembre del 2001, e che dobbiamo saper interpretare e vivere in modo coraggioso e sano anche nel Mare di Roma e nella settima Città d’Italia, Ostia”.

Lorenzo Proia è stato poi ricevuto dal Sindaco di Castelfranco di Sotto (Pisa), Gabriele Toti, donando una copia di ‘Acilia Partigiana’ al Comune di origine della Famiglia Duranti e promettendo una futura presentazione del libro in Toscana nella quale discutere dei Partigiani Duranti e Rossi, le quattro “menti” della Resistenza aciliana che coinvolse secondo lo studio di Proia e, come segnala lui, il comune sentire della popolazione, tutta la Borgata, quattro menti che furono tutte toscane.