A Bulciago, nella scuola di medicina e massaggi ayurvedici del centro Wellness Body, incontriamo il Maestro Franco Valbonesi e alcuni dei suoi corsisti che hanno appena terminato la terza lezione del primo livello del corso per divenire Massaggiatori Ayurvedici certificati, corso che dura ben 800 ore, tra studi teorici e pratica. Dopo trent’anni trascorsi in India e dopo essersi laureato in medicina ayurvedica all’Università di Pune, Valbonesi ha deciso di portare in Italia, questa medicina, che è anche una filosofia e che guarisce l’essere umano in tutta la sua completezza e non lavora soltanto sul singolo sintomo.

Franco puoi raccontare a chi ci sta seguendo come, perché e quando è nato questo meraviglioso Wellness Body Center e anche cosa si fa in questo luogo dove tutto ci parla di salute, relax e armonia?

Wellness Body nasce ben ventiquattro anni fa, proprio per diffondere la cultura del massaggio indiano ayurvedico, affinché tutti possono comprendere la causa del proprio squilibrio ed aiutare il proprio corpo e il proprio spirito a ritrovare l’equilibrio psico-fisico. L’obiettivo era diffondere l’ayurveda in Italia e in Europa.

Il termine Ayurveda ci riporta all’India, cosa significa esattamente il termine Ayurveda? E cosa è la medicina ayurvedica?

Il termine Ayu significa Vita, mentre Veda significa Conoscenza, quindi l’Ayurveda è la conoscenza della vita ed è l’antichissima medicina dell’India, che deriva dai Veda, ossia da testi che risalgono a più di quattromila anni fa. Lo scopo dell’Ayurveda è principalmente la promozione, il mantenimento e il prolungamento di una vita sana ed equilibrata, si occupa non soltanto della cura, ma soprattutto della prevenzione delle malattie. Posso tranquillamente affermare che l’obiettivo dell’ayurveda è rendere le persone sane e felici, perché se tutti saranno felici, il mondo sarà un luogo certamente migliore”.

Nelle tue lezioni parli dei tre dosha: Vata, Pitta e Kapha, puoi spiegare a chi ci legge cosa sono e come influiscono su ognuno di noi?

Vata, Pitta e Kapha sono le tre forze che agiscono nel nostro corpo, meglio conosciute come TriDosha. Vata è responsabile dei movimenti volontari e involontari, inoltre regola le attività corporee e mentali. Pitta è responsabile della digestione dei cibi, della loro conversione in elementi tessutali e della regolazione della temperatura corporea. Kapha è responsabile della compattezza del corpo e lo protegge dalla distruzione. Sappiamo tutti che l’universo è costituito dai cinque elementi base, ovvero Aria, Etere, Terra, Acqua e Fuoco, così come anche il nostro corpo. Quando questi elementi vengono attivati, all’interno del nostro corpo si uniscono per formare le tre energie (Dosha), ovvero Vata (energia aria ed etere), Pitta (energia fuoco) e Kapha (energia acqua e terra).

Quindi quando una persona ha dei problemi, una malattia, malesseri diffusi, acciacchi e malanni di vario genere significa che i suoi dosha non sono in equilibrio? e in che modo l’Ayurveda può riequilibrarli?

Una persona che manifesta uno o più sintomi e che quindi non ha più le sue energie in equilibrio, si dice che entra nello stato di Vikrurti per cui i suoi dosha non sono più allineati. In Ayurveda il principio importante ai fini della guarigione è il riequilibrio delle forze interne, agendo su dieta e abitudini dell’individuo, cambiando cioè il suo ambiente esterno per andare a riequilibrare l’interno. Sia le regole quotidiane, sia quelle stagionali sono fondamentali per il mantenimento di una buona salute, così come l’assunzione di cibo adatto al proprio dosha, l’esercizio fisico, i tempi del sonno, ma una vita sessuale insoddisfacente, lo stress, la rabbia, le preoccupazioni, tutto influisce a creare uno squilibrio che porta alla malattia che, se trascurata e ignorata per anni, può diventare cronica e nei casi peggiori può portare anche alla morte”.

Una persona che vive una vita senza grandi stress e conflitti, che si alimenta in maniera sana e che dorme le giuste ore con una qualità del sonno ottimale, dovrebbe quindi avere i suoi dosha perfettamente equilibrati. Ma poniamo che questa persona abbia subito un trauma, una caduta, e abbia riportato una frattura ad un arto che continua a farle male anche a distanza di anni, potrebbe trovare nell’Ayurveda sollievo o, addirittura, la guarigione al suo male?

Certamente. Mi è capitato di curare sportivi infortunati oppure persone anche avanti con gli anni, con seri problemi osteo articolari, e li ho visti migliorare e addirittura guarire, con una terapia a base di massaggi con olii medicati, una dieta priva di farine, zuccheri, latticini, dei semplici esercizi per migliorare la mobilità degli arti e l’abbandono dei cattivi pensieri. L’Ayurveda agisce a vari livelli, e quello mentale non è meno importante degli altri”.

Esiste un cibo buono e un cibo cattivo per l’Ayurveda?

Allora diciamo subito che non esistono cibi che fanno male e cibi che fanno bene, ma ogni cibo ha una proprietà e ogni cibo ha un effetto sul corpo, ma ovviamente un cibo pieno di veleni è un cibo che fa male, un cibo che non può dare sostanze nutritive al corpo è un cibo che fa male, un cibo che è sintetico non potrà certo far bene al nostro corpo, tutto ciò che è sintetico e che non può essere assimilato dal corpo fa male. Quindi esiste un cibo fresco che fa bene e un cibo sintetico che fa male”.

Il pane rientra nel cibo buono o nel cibo cattivo?

Per quanto riguarda il pane se io ripenso ai miei nonni mi ricordo che loro mangiavano un pane che era nero. Oggi la farina è super raffinata, per aumentare la produzione della farina e raffinando il grano il risultato è qualcosa che non è completamente salutare, quando il grano viene pulito gli viene tolta la fibra, che è essenziale per la peristalsi del colon. La farina bianca è per il 60% zucchero, se ne mangio tutti i giorni, essendo qualcosa di sapore dolce, produrrà nel mio corpo diabete e aumento di peso. Ma all’interno c’è anche il lievito che è molto dannoso e difficile da digerire. Quindi fa bene il pane? Sì, però dobbiamo ritornare indietro, se è nero, se viene lievitato naturalmente e fatto con la farina integrale, se viene cotto a legna. Oggi molte persone stanno sviluppando allergie alla farina bianca, quindi consiglio di acquistare dal vostro fornaio di fiducia pane più possibile integrale, lievitato naturalmente e fatto con lievito madre, oggi invece c’è l’uso di mettere nel pane tanto lievito chimico, congelare il pane e cucinarlo in pochi minuti, quindi al momento della cottura avviene una profonda lievitazione. Provate a mangiare quel pane e vedrete che il vostro addome si gonfia immediatamente e subito dopo potreste avere anche crampi allo stomaco. Quindi direi che il pane fatto bene è buono, il pane fatto per fare un prodotto che deve solo riempire la pancia no.

E il latte?

Ah… bell’argomento! Dobbiamo partire dalle origini: noi siamo mammiferi e ogni mammifero sulla terra prende il latte della mamma e lo prende fino al periodo dello svezzamento. Dopo di che nessun mammifero prende più latte, l’unico mammifero che continua a prendere latte è l’essere umano, che, oltretutto, non beve il latte della mamma, ma prende il latte della mucca. Siamo forse dei vitelli? Il latte della mucca, in medicina ayurvedica, è un prodotto Kapha, quindi è un prodotto grasso, basico pesante da digerire, pertanto chi ha una difficoltà digestiva fa fatica a tollerarlo. Quindi il problema principale non sta tanto nel latte, quanto nel come viene prodotto e lavorato. Un bambino, e più tardi un adulto, non ha bisogno di bere latte, ma purtroppo oggi il latte viene pastorizzato, portato ad ebollizione, trattato più volte, e tutto il processo altera le qualità del latte stesso, quindi il latte diventa indigeribile. Io dico ai miei allievi che se mi portano una persona affetta da osteoporosi che bevendo latte è guarita, gli faccio un assegno in bianco! Il latte, non essendo assimilabile con il corpo, non può aumentare il calcio delle ossa, ma produrrà soltanto tossine. Tornando alla domanda originaria, tutti gli alimenti fanno bene e tutti gli alimenti fanno male, dipende dalla costituzione, perché nell’Ayurveda ogni cibo ha una sua proprietà. Se io sono un individuo che ha bruciori di stomaco, quindi acidità e gastrite, per me bere un bicchiere di latte diventa salutare, perché essendo di proprietà basica mi va a togliere l’acidità. Il latte a chi fa male? A chi deve perdere peso, a chi ha problemi intestinali, ma se è un tipo Pitta, che ha troppo fuoco nel corpo, un bicchiere di latte può essere consentito.

Lo yogurt, così come il latte, si ritrova spesso nelle prime colazioni, ma lo yogurt che ruolo potrebbe rivestire nell’alimentazione?

Lo yogurt nell’alimentazione fa più danni del latte perché, per diventare yogurt, il latte viene fermentato, la parola fermentazione indica un’intensa attività o una trasformazione che rende un prodotto acido, quindi introdotto nello stomaco produce calore e infiamma. Il processo di fermentazione porta l’alimento a non produrre più nutrimento, è come se una parte di quel prodotto fosse già stato digerito, quindi mangio un prodotto che nel mio corpo non porta risultato, creo acidità nel mio corpo, non porto nutrimento, ho solo prodotto ancora tossine”.

E’ luogo comune che nella dieta la verdura cruda possa aiutare a perdere peso? Quanto è vero questo secondo l’Ayurveda?

E’ vero che la verdura cruda anche per l’Ayurveda è consigliata a chi deve perdere peso. All’elemento Kapha la verdura cruda fa bene. Molte persone però, che magari hanno problemi di gonfiore o, peggio ancora, trattengono acqua del corpo e fanno diete per perdere peso e introducono verdura cruda, spesso ottengono l’effetto contrario, perché molte persone non digeriscono la verdura cruda e questa porta gonfiore. Qui entriamo in un concetto importante che è quello secondo cui per l’Ayurveda ogni cibo ha una proprietà, così come ogni essere umano ha cinque energie nel suo corpo: aria, spazio, terra, fuoco, acqua. Io posso avere un aumento di peso perché mi aumenta acqua e terra nel corpo, in quel caso sarò grasso e avrò dell’adipe, allora la verdura cruda mi farà molto bene. Se invece ho un problema digestivo, ovvero ho troppo fuoco, per il quale trattengo acqua e mi gonfio, la verdura, che ha una proprietà fredda e ruvida, produrrà gonfiore eccessivo, mentre nelle persone che soffrono di stipsi la verdura cruda aumenterà il problema della stitichezza. L’Ayurveda afferma che una verdura, quindi vitamine e sali minerali di quell’alimento, non possono essere disponibili per il corpo se non viene applicato Agni, il calore. E per tornare al discorso “cibi che fanno bene e cibi che fanno male”, il NO assoluto è per i cibi surgelati e precotti, che tanto fanno comodo a chi va di corsa. Anche il cibo che prepariamo in casa e poi congeliamo, non andrebbe mai più mangiato, perché intossica e gonfia. Il cibo tolto dal freezer è disidratato, è cibo morto, perché subisce un processo di trasformazione che ne uccide i principi attivi”.

 

Carne sì o carne no?

Quando mangiamo carne, introduciamo nel nostro corpo anche i sentimenti che l’animale prova morendo, paura, rabbia, disperazione. Oggi la scienza sta iniziando a scoprire che mangiando carne introduciamo nel nostro organismo anche gli ormoni dello stress, ossia cortisolo e adrenalina. Se andate a guardare le persone che sono nervose e arrabbiate, scoprirete che sono tutti mangiatori di carne, perché la carne porta aggressività. Ingerendo carne affatichiamo la digestione e creiamo deperimento del corpo, indebolendo la capacità del sistema immunitario di fare il suo lavoro. L’influenza della carne produce rabbia, che scalda ed è difficile da digerire, nella nostra mente produce Rajas e Tamas e, pertanto, ci rende instabili”.

L’Ayurveda può aiutare a ritrovare la forma fisica?

In ayurveda se una persona ha un calo di energia, di equilibrio, le cause possono essere o il cibo, quindi correggere gli alimenti significa cambiare le energie del corpo, oppure le emozioni che vengono represse nel corpo, infatti una persona felice non si ammala mai, una persona che non è felice è più facilmente preda di malattie e di qualunque disturbo. Ricordiamoci che ogni cibo influenza il corpo e la mente. Ma facciamo l’esempio di una persona che ha come dosha di base Kapha. Bene, questa persona non dovrà mai miscelare nello stesso pasto pane, pasta, patate, carne, pesce e formaggi, ma dovrà assumere cibi in maniera dissociata. Se accade che dovesse mangiare nello stesso pasto un piatto di pasta al ragù, poi arrosto con patate, un pezzo di formaggio e due fette di pane, al pasto successivo dovrà quantomeno fare un digiuno e, se non ce la fa, dovrebbe assumere soltanto frutta. Una persona con dosha Pitta, ad esempio, non dovrà assumere pomodoro sotto nessuna forma, e neppure cibi o bevande fermentate, cioccolato, caffè, peperoncino e peperoni, zenzero, carne rossa, pesce di mare e lieviti. Per un tipo Vata sono veleni lo zucchero bianco, l’alcool, le verdure crude, i cibi secchi, broccoli, cavoli, cavolfiori, funghi, carciofi e melanzane, agnello, coniglio, maiale, avena, orzo, farro, segale e miglio.

Nell’Ayurveda si parla anche di macrocosmo e microcosmo, di materia e non materia, puoi spiegarci come questi concetti sono legati all’Ayurveda?

L’Ayurveda sostiene che ciò che si trova nell’universo, o macro cosmo, sia anche presente nell’essere umano, il cosiddetto micro cosmo. L’uomo è la rappresentazione della Natura, quindi le componenti basilari che costituiscono l’uomo e l’universo sono le stesse. Materia e non-materia sono le due componenti necessarie all’esistenza dell’intero universo. Queste componenti, conosciute come Panchamahabhutas, sono sostanze primordiali, ovvero i cinque elementi di cui parlavo prima: etere, aria, fuoco, terra, acqua. La non materia è rappresentata da Satva, Raja e Tama (e qui chi pratica yoga certamente sa di cosa stiamo parlando), ossia le Trigunas. Satva rappresenta coscienza e conoscenza, Raja rappresenta azione e movimento, e Tama rappresenta l’inerzia, ovvero una forza che si oppone alle altre due.

Parliamo di due argomenti fondamentali per stare bene in salute, il sonno e l’attività sessuale. Hai consigli da elargire in proposito?

Il sonno è molto importante per il mantenimento della salute e per essere longevi. E’ durante il sonno che l’organismo ripara i suoi tessuti danneggiati durante il lavoro fisico e lo stress mentale. Si dovrebbe intanto dormire con la testa rivolta verso nord oppure ovest (le antichissime regole del feng shui cinese), in una stanza da letto che deve essere ben pulita, ventilata e non vicina a sorgenti di disturbo o rumore, totalmente in assenza di specchi, fonti elettromagnetiche, radiosveglie, tv, eccetera. Altra cosa utile è sistemare il cellulare lontano e attivare la modalità aereo. Poi bisognerebbe evitare di coricarsi quando la nostra mente è sovreccitata, al momento di andare a letto la nostra mente deve essere assolutamente sgombra da pensieri e preoccupazioni. Prima di coricarsi consiglio di massaggiare la pianta dei piedi, la testa, i palmi delle mani con olio di brahmi. E’ attraverso il massaggio che vengono controllati i sogni e che si raggiunge un riposo del corpo e una rigenerazione dell’organismo ottimale. Addormentarsi tardi non fa bene alla salute, per rigenerarsi il nostro corpo necessita di almeno sette ore di sonno. Se una persona lavora durante la notte, può dormire di giorno. In estate non è controindicato dormire durante il giorno, invece in inverno aumenta Kapha, quindi causa problemi respiratori e digestivi. Per quanto riguarda l’attività sessuale diciamo che per tutti gli esseri viventi una sana attività sessuale è una necessità, esattamente come bere, mangiare e dormire. Il rapporto sessuale è uno scambio energetico fortissimo, che se fatto nel modo corretto migliora l’energia di entrambi. Per ottenere il massimo piacere dall’unione fisica di due esseri, sarebbe ideale che il rapporto avvenisse in un ambiente arricchito di colori, profumi e tessuti particolarmente delicati e gradevoli al tatto, proprio per completare la sensualità, ovvero il piacere dei sensi. Dopo il rapporto si dovrebbero bere tisane o latte caldo per aumentare energia e salute”.

In India l’Ayurveda è la medicina ufficiale e riconosciuta, ci sono cliniche e ospedali e un’infinità di medici adoperano la medicina ayurvedica per curare i loro pazienti. Noi occidentali siamo talmente abituati a curarci con prodotti chimici (che troppe volte sistemano un sintomo ma generano altre patologie), che guardiamo con scetticismo a medicine antiche quanto il mondo, tipo la medicina cinese e l’Ayurveda. Quando arriveremo a capire che scegliere la medicina naturale per prevenire e per curare le nostre malattie è la scelta ottimale, avremo fatto un enorme passo in avanti.

 

Manuela Minelli

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