Desidero anzitutto ringraziare il Presidente Steinmeier per l’invito e per l’occasione di registrare – come ha avuto la cortesia di sottolineare poc’anzi – la sintonia che riscontriamo, ogni volta che ci incontriamo, nell’affrontare i problemi bilaterali e quelli complessivi dell’Unione europea.

Vorrei ringraziare il Presidente Steinmeier per aver voluto conferire a questa mia visita a Berlino un particolare accento di indirizzo culturale che più tardi si manifesterà con evidenza con una tavola rotonda che vedrà coinvolti giovani artisti tedeschi e italiani in preparazione dell’evento della città del Sud Italia, Matera, come capitale europea della cultura.

Il Presidente Steinmeier ha sottolineato l’importanza – che entrambi abbiamo a cuore – della coesione sociale. Avvertiamo questo valore anche per quanto riguarda la vita dell’Unione europea: l’Unione non è un comitato d’affari che ha soltanto un’importante dimensione economica, ma è una comunità di valori sui quali si costruisce, sempre di più, l’integrazione e la convivenza dei popoli europei.

Ho trovato di grande importanza l’invito che il Presidente Steinmeier ha fatto nel suo messaggio di Natale a dialogare e a confrontarsi con le persone che la pensano diversamente da noi stessi. Questo invito costituisce la chiave della convivenza nell’Unione europea: confrontarsi e dialogare per cercare insieme soluzioni condivise.

Credo che questo 2019 sia importante per l’appuntamento di quel grande esercizio democratico che è rappresentato dalle elezioni per il Parlamento europeo, che chiameranno centinaia di persone al voto nello stesso momento. È un passaggio importante per l’Unione e sottolinea quanto i destini dei nostri Paesi siano legati.

Germania e Italia hanno un rapporto bilaterale eccellente, ma hanno anche una responsabilità particolare come Paesi fondatori dell’Unione.

Desidero riprendere le considerazioni del Presidente Steinmeier sulla Brexit. La decisione del Regno Unito dell’uscita dall’Unione è motivo di rammarico per tutti. Noi rispettiamo le decisioni – quelle assunte, quelle in corso e quelle che saranno prese – ma sottolineiamo il valore dell’Unione dell’integrazione.

Vorrei ringraziare il Presidente Steinmeier per quanto ha detto e per i progetti che, in base alle intese e al programma di interventi promosso dalla Germania, sono stati intrapresi per la memoria condivisa da Germania e Italia per i fatti della guerra. Molti progetti di grande significato sono stati realizzati ed è stato prorogato il programma che prevede altri progetti di grande interesse.

Io ho invitato il Presidente Steinmeier a venire quest’anno in Italia in visita di Stato. Sarà anche quella un’occasione per registrare l’amicizia tra i nostri Paesi, la sintonia che vi è sulle questioni più importanti di carattere bilaterale, di carattere europeo e nella scena mondiale. Sarà anche l’occasione per ribadire come il ruolo di Germania e Italia sia importante nell’Europa e per l’avvenire dei nostri popoli.

Domanda: l’Unione dovrebbe fare ulteriori sforzi per far restare la Gran Bretagna nell’Unione Europea o li facciamo andare via, visti gli sviluppi della Gran Bretagna; poi, viste le elezioni prossime, cosa si può fare per fare in modo che le forze nemiche dell’Europa non si rafforzino e che non prendano piede queste tendenze antieuropee?

Presidente: potrei limitarmi a ripetere le parole del Presidente Steinmeier per quanto riguarda la Brexit. Noi abbiamo il più grande rispetto per le decisioni che il Regno Unito assumerà, quali che esse siano.

Il Regno Unito ad oggi è ancora un Paese dell’Unione, ma è, e comunque rimane per il futuro, un Paese amico e alleato, un partner indispensabile per tutti noi per quanto riguarda la dimensione politica, quella economica, sociale, quella della sicurezza. Ciò che noi chiediamo è soltanto la chiarezza delle posizioni così come ventisette Paesi, con atteggiamento uniforme, hanno svolto attraverso il commissario Barnier.

Per quanto riguarda l’Unione, la sua forza è rappresentata dai giovani; è cresciuta una generazione di giovani che si sentono europei; a Berlino giungono sempre più giovani italiani. Questo scambio di esperienze, di vita, di collaborazione tra i giovani dei nostri Paesi è la vera garanzia dell’Unione.

L’Unione ha assicurato ai Paesi e ai popoli europei decenni di vita più serena, tranquilla, di pace e di benessere: questo è un valore che i giovani conoscono e apprezzano.

Domanda: è stato più volte sottolineato che Brexit sarà un banco di prova. Sembra che non tutti siano così granitici in Europa, in questa fase, se dare più o meno tempo alla Gran Bretagna per la sua decisione. Dall’altra parte, l’altro giorno il Presidente Juncker ha fatto un ‘mea culpa’ sull’austerity. C’è anche il tema – sempre caldo, nonostante adesso ci siano meno sbarchi, perché è inverno – dell’immigrazione. C’è il tema dei dazi. A maggio ci sono le elezioni. C’è una differenza di impostazione tra Paesi con maggiori impulsi populisti e Paesi ancora un pochino più europeisti. Che cosa possono fare Italia e Germania, in concreto, per riuscire a rilanciare l’Europa?

Presidente: Per quanto riguarda la Brexit, credo si possa aggiungere soltanto una considerazione: l’Unione europea ha un ruolo da svolgere sulla scena mondiale, particolarmente in una stagione in cui vi sono tensioni di carattere commerciale e si ridiscutono alcune regole della convivenza nella comunità internazionale. Questo richiede un forte contributo protagonista dell’Europa. È anche questo un argomento che chiama i Paesi dell’Unione a sviluppare l’integrazione, per svolgere un ruolo adeguato sulla scena mondiale per evitare che risulti indebolita la voce della cultura, della civiltà, del contributo degli europei sulla scena mondiale, di cui sono grandi protagonisti e in cui si muovono legittimamente.

Le elezioni europee sono un’occasione di grande importanza e il nostro auspicio è che vi sia una grande partecipazione. Naturalmente il dibattito politico è tradizionalmente molto vivace in Europa e ciò riguarda anche i temi di sviluppo dell’Unione. La dichiarazione fatta dal Presidente Juncker qualche giorno addietro sull’austerità ha stimolato alcune riflessioni che, con grande senso di responsabilità, è giusto fare sulla base di quanto ha detto il Presidente della Commissione europea.

Tutto ciò richiama non solo i Paesi fondatori ma tutti Paesi dell’Unione ad una riflessione accurata nell’avvicinarsi delle elezioni europee.