La Giornata delle Forze Armate e dell’Unità Nazionale, quest’anno, coincide con il centenario della traslazione della salma del Milite Ignoto dal Duomo di Aquileia all’Altare della Patria a Roma.

L’Amministrazione Comunale di Mirano, cittadina che insiste nel territorio della Città Metropolitana di Venezia, ha voluto celebrare le ricorrenze con quattro distinte cerimonie in altrettanti luoghi della Città.

Le cerimonie commemorative hanno avuto inizio alle ore 10:00, in Piazza Martiri della Libertà, con l’alza bandiera alla presenza della Sindaca, Maria Rosa Pavanello e di alcuni rappresentanti il Consiglio Comunale, dei rappresentanti della locale Stazione dell’Arma dei Carabinieri, della locale tenenza della Guardia di Finanza, della Polizia Locale, dei rappresentanti dei Combattenti e Reduci, delle Associazioni d’Arma con i loro Labari e dell’ANPI.

Sulle note della “Canzone del Piave”, eseguita dalla Filarmonica di Mirano la Sindaca Pavanello ed il Presidente della Federazione di Venezia dell’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci, il Dott. Francesco Tosoni Gradenigo, hanno reso omaggio al monumento bronzeo “Al Partigiano”, realizzato dallo scultore e Partigiano Augusto Murer, su progetto del professor Valeriano Pastor, ed inaugurato nel 1975, in ricordo dei 15 partigiani trucidati a Mirano durante la Resistenza, dove è stata deposta, dall’Amministrazione Comunale, una Corona di Alloro.

A seguire la celebrazione della Santa Messa in suffragio, nel Duomo di San Michele Arcangelo.

Subito dopo le autorità presenti in Pazza, e che hanno assistito alla celebrazione in Duomo, si sono spostate in Viale delle Rimembranze di fronte al grande monumento in marmo e bronzo dedicato ai caduti della Prima Guerra Mondiale che fu innalzato nel 1927, dove, sulle note della “Canzone del Piave”, eseguita dalla Filarmonica di Mirano, la Sindaca Pavanello ed il Presidente Tosoni Gradenigo, hanno reso omaggio al monumento, dove è stata deposta, dall’Amministrazione Comunale, una seconda Corona di Alloro.

Dopo i saluti di rito da parte della Sindaca Maria Rosa Pavanello ai rappresentanti delle Forze Armate, delle Istituzioni, dei Combattenti e Reduci e delle Associazioni d’Arma, la Sindaca, nel suo discorso mondato, e scevro, da ogni retorica, ha ricordato come la Pandemia da SARS-Cov-2 ci abbia colpiti ma, con lo sforzo di tutti, sia stia arginando la sua diffusione; “In questo dobbiamo sentire, con le dovute proporzioni, un significativo legame con cui la Festa fu istituita. Oggi stiamo faticosamente uscendo da uno sconvolgimento globale, quella pandemia che ha cambiato molti aspetti delle nostre vite e, che, cambierà per sempre alcune nostre concezioni. L’unità Nazionale è unità territoriale ma è anche unità di genti, di, pensiero di intenti. Soprattutto a questo livello non deve mai fermarsi al piano della retorica

Ha poi proseguito ricordando che “a compiere un secolo è anche un evento intimamente connesso con la Festa odierna ed è il Centenario della traslazione del Milite Ignoto presso l’Altare della Patria. Quel Soldato simbolo di tutti i Caduti senza nome e dispersi in guerra italiana, quel Corpo che è divenuto un monumento al sacrificio e all’amore per la Patria stessa”.

Nel centenario della traslazione, l’Amministrazione del Comune di Mirano, ha votato all’unanimità, dei presenti, nella seduta del 29 Luglio 2021, il Conferimento della Cittadinanza Onoraria al Milite Ignoto come dettagliato nella Delibera del Consiglio Comunale n. 48 del 29/07/2021.

Il Milite Ignoto è ogni caduto, ogni caduto, con o senza nome, è un caduto che appartiene a tutte le città, i paesi e le comunità d’Italia. Il nostro comune, il Comune di Mirano, ha prontamente, e convintamente, risposto a questo appello” ha dichiarato la Sindaca Pavanello che ha proseguito “e ci impegniamo inoltre, come Amministrazione, a collocare, in uno spazio adeguato e condiviso, un simbolo di ricordo. Un simbolo di ricordo di questi cento anni, un simbolo alla memoria per tutta la nostra comunità”.

A seguire il Presidente della Federazione di Venezia dell’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci, il Dott. Francesco Tosoni Gradenigo, nel suo discorso ha fatto un parallelo tra la giornata odierna ed il Sommo Poeta, di cui quest’anno ricorre il settecentesimo anniversario della morte, ricordando come abbia concluso la prima cantica, l’Inferno, della Divina Commedia con la frase “E quindi uscimmo a riveder le stelle, descrivendo così l’uscita dalla tenebrosa, dolente e fedita voragine infernale”.

Continuando con la metafora ha ricordato come “abbiamo ancora di fronte la montagna del Purgatorio che ci costringe a prudenti comportamenti”.

Ha poi ricordato, chiedendo un momento di raccoglimento, per i componenti dell’Associazione dei Combattenti della Sezione di Mirano decedute quest’anno.

Ha successivamente ripercorso la storia del Milite ignoto, dalla costituzione della commissione alla raccolta delle spoglie mortali di un soldato italiano in ognuno degli undici luoghi teatro delle battaglie più sanguinose e cruenti, sino a tracciare un ritratto di Maria Bergamas, madre di un soldato disperso, a cui fu affidato il compito di scegliere un feretro tra gli undici allineati nell’abside del Duomo di Aquileia, perche diventasse il Milite Ignoto.

Il Presidente ha concluso il suo discorso con queste parole “Ma loro gridano anche, gridano, e gridano solamente una cosa, già ricordata prima dalla signora (dalla Sindaca) e ricordata anche dal Sacerdote officiante Pace, Pace, Pace mai più guerre”.

Alla conclusione della cerimonia una rappresentanza delle autorità, con il Gonfalone e la relativa scorta, si è recata al Cimitero di Mirano ed in Via Luneo per la deposizione di altre due corone di alloro nei luoghi dove furono trucidati degli altri Partigiani.

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Michela Cossidente

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