Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha rilasciato la seguente dichiarazione:

«Venticinque anni fa la mano vile della mafia spezzò la vita di Pino Puglisi, ma non riuscì a ucciderne la testimonianza che, come un seme, ha poi germogliato nel cuore e nell’impegno di tanti palermitani onesti, di tanti giovani che lo hanno conosciuto e con lui hanno imparato a camminare a testa alta, dei tanti che amano la libertà e non accettano il giogo disumano dell’oppressione criminale.

La Chiesa Cattolica lo ha proclamato Beato, indicando la sua integrale ribellione alle mafie come esempio di coerenza cristiana.

La Repubblica riconosce in Puglisi il martire civile, morto per quei valori di solidarietà, di giustizia, di uguaglianza, di rispetto dei diritti inviolabili della persona, che costituiscono il nucleo vitale della Costituzione Repubblicana e il motore del nostro modello sociale.

Puglisi fu un generoso, instancabile educatore: come Giovanni Falcone e Paolo Borsellino sapeva che la vittoria contro la mafia, cioè la liberazione delle istituzioni e della società, passava necessariamente per una crescita di consapevolezza dei giovani, per una loro assunzione di responsabilità, per la scintilla di una nuova speranza capace di aprire squarci nei muri del conformismo. Di questo suo impegno Palermo e il Paese intero si sono arricchiti, e tanti oggi lo ricordano, avendolo conosciuto di persona e custodendo nella memoria incontri che hanno lasciato un segno vitale.

Oggi è giorno di memoria e di impegno. Con questo spirito desidero unirmi a quanti oggi celebreranno e onoreranno il ricordo di Pino Puglisi: non si tornerà indietro rispetto a ciò che ci ha lasciato. E’ un impegno comune che riguarda tutte le istituzioni repubblicane e, al tempo stesso, ciascun cittadino e ogni componente della società».

Roma, 15 settembre 2018