Greenpeace Italia diffonde oggi un breve documentario sul Ghiacciaio dei Forni (alta Valtellina, Lombardia) e su come stia scomparendo a causa dei cambiamenti climatici.

«Il Ghiacciaio dei Forni era uno dei più grandi ghiacciai italiani, ma oggi praticamente non esiste più, è un malato quasi terminale», racconta Claudio Smiraglia, glaciologo dell’Università degli Studi di Milano, che da quarant’anni studia questo ghiacciaio. «Nell’arco di poco più di un secolo ha infatti perso quasi la metà della sua superficie. A metà dell’Ottocento copriva una superficie di circa 20 chilometri quadrati, oggi invece si estende per poco più di 10 chilometri quadrati. Se non cambierà la situazione climatica, entro fine secolo il ghiacciaio si ridurrà a pezzetti di ghiaccio».

La progressiva scomparsa del Ghiacciaio dei Forni – e la conseguente distruzione delle riserve idriche montane che ha impatti negativi sulla biodiversità e sulle popolazioni a valle, anche a livello economico – non è ovviamente l’unico effetto dei cambiamenti climatici nel nostro Paese. Per testimoniare gli impatti del clima che cambia, in Italia e su tutto il Pianeta, Greenpeace Italia ha organizzato la mostra fotograficaVento, caldo, pioggia, tempesta. Istantanee di vita e ambiente nell’era dei cambiamenti climatici”, aperta al pubblico da oggi e fino al 10 marzo 2019 nel Museo di Roma in Trastevere.

«I cambiamenti climatici sono ormai una devastante realtà con la quale dobbiamo fare i conti. Una realtà che non risparmia niente e nessuno», dichiara Luca Iacoboni, responsabile campagna Clima ed Energia di Greenpeace Italia. «Nubifragi, ondate di calore, siccità e tutti i fenomeni meteorologici estremi sono sempre più intensi e frequenti. L’unica soluzione, secondo la scienza, è quella di abbandonare carbone, petrolio e gas, accelerare la transizione energetica verso un mondo totalmente rinnovabile, oltre che diminuire il consumo di carne e fermare la deforestazione».