Maggiore trasparenza e vigilanza sulle decisioni assunte grazie all’uso dell’intelligenza artificiale, difesa dei diritti degli individui, più forte collaborazione internazionale tra le Autorità di protezione dati, supporto alle attività educative sviluppate su piattaforme di e-learning. Queste alcune delle linee strategiche definite dalle Autorità per la protezione dei dati, nel corso della quarantesima conferenza internazionale (The International Conference of Data Protection and Privacy Commissioners – ICDPPC) dal titolo “Debating Ethics: Respect and Dignity in Data Driven Life” che si è tenuta a Bruxelles dal 22 al 26 ottobre scorso. Nel corso dell’incontro – cui hanno preso parte 236 delegati di 76 Paesi – è stata approvata la “Dichiarazione su etica e protezione dei dati nell’intelligenza artificiale” che ha visto tra gli estensori il Garante italiano. Nella Dichiarazione vengono definiti sei principi cardine, a tutela dei diritti fondamentali e della dignità della persona, che dovrebbero essere rispettati  – in tutto il mondo – da ogni soggetto coinvolto nello sviluppo o nell’utilizzo di sistemi di intelligenza artificiale (AI). In base ai principi delineati dai Garanti privacy, la progettazione e l’utilizzazione delle tecnologie di AI dovrebbero essere conformi, ad esempio, al principio di correttezza, garantendo che vengano utilizzate soltanto per facilitare lo sviluppo umano senza ostacolarlo o minarlo. Nella dichiarazione etica, si sottolinea l’importanza di responsabilizzare tutti i soggetti coinvolti, attivando forme di vigilanza continua e definendo processi verificabili di governance dell’AI. E’ inoltre necessario, secondo i Garanti del mondo, migliorare la trasparenza e l’intelligibilità dei sistemi di AI, fornendo informazioni adeguate sulle loro finalità e sugli effetti causati, al fine di verificarne il costante allineamento con le aspettative delle persone e permettere un effettivo “controllo umano”. Particolare attenzione dovrà essere posta alla “progettazione responsabile” applicando – sin dalle sue prime fasi – i principi  di privacy-by-design e di privacy-by-default. In considerazione delle sfide poste dallo sviluppo dell’intelligenza artificiale, le Autorità hanno poi deciso di istituire un gruppo di lavoro permanente che possa monitorarne gli sviluppi. Il testo della dichiarazione è ora sottoposto a consultazione pubblica, al fine di ampliarne la portata e favorirne la condivisione degli obiettivi. Durante i lavori, i Garanti hanno approvato anche cinque risoluzioni. Quella dedicata all’ “e-learning” enfatizza i benefici nell’utilizzo di strumenti on-line dedicati alla formazione di giovani ed educatori, ma invita al rispetto della privacy degli utenti sin dalle prime fasi di progettazione di tali piattaforme. Una seconda risoluzione è rivolta al miglioramento della cooperazione tra Autorità di protezione dei dati e quelle dei consumatori, al fine di rendere gli strumenti di tutela internazionale più efficaci. Altre tre risoluzioni adottate riguardano il futuro della Conferenza internazionale, regole e procedure per migliorarne il lavoro, nuovi parametri e strumenti per il monitoraggio e la comparazione del livello di protezione della privacy su scala internazionale. Il prossimo forum annuale delle Autorità privacy di tutto il mondo si terrà in Albania nel 2019.