Dieci serate di bella e buona musica con i concerti delle più prestigiose Bande Musicali Militari, di cinema, di incontri con registi, attori ed artisti, di teatro, di visite archeologiche e museali ad ingresso gratuito: tutto questo è Santa Croce Effetto Notte, arrivato alla sua quarta edizione. Dopo il grande successo ottenuto con la prima edizione nel 2011, per celabrare il 150° anniversario dell’Unità d’Italia, anche quest’anno è stato rispettato l’appuntamento, tanto gradito ed atteso dal pubblico, con la cultura a 360°. Dal 18 al 27 luglio la manifestazione, che si è svolta nei 5 ettari del parco archeologico e museale, attiguo alla Basilica di Santa Croce in Gerusalemme, e resa possibile grazie alla collaborazione fra la Direzione Generale per il Cinema del Ministero Beni e Attività culturali e l’Esercito Italiano, ha previsto un programma ricco e articolato: dalle 18.30 visite guidate all’area archeologica con la visita guidata al Circo Variano, all’acquedotto Claudio, al palazzo Sessorio e alla domus romana di via Eleniana grazie ad un archeologo professionista il quale ha permesso al pubblico di poter fare delle proprie e vere passeggiate a ritroso nel tempo; l’ apertura dei Musei della Fanteria e dei Granatieri aperti anch’essi straordinariamente con gli stessi orari della kermesse notturna, i quali hanno accolto i visitatori esibendo curiosità e cimeli che fanno fatto la storia delle nostre Forze Armate e del Museo degli strumenti musicali, con visita guidata alle ore 20.00; dalle 20.30 concerti delle principali bande militari e spettacoli teatrali. All’interno del Museo Storico della Fanteria è stata inoltre allestita la mostra multimediale “L’inferno di pietra. Vita e morte sul Carso”, una parte della vera e propria mostra che verrà inaugurata il 24 Maggio 2015, dove il pubblico ha potuto, e potrà, vedere cosa veramente è accaduto ai nostri soldati impegnati nella Prima Guerra Mondiale. Quattro sale molto significative e struggenti nelle quali si può toccare con mano ciò che il “figlio” italiano ha dovuto patire sul Carso: divise dell’epoca, non solo italiane ma anche austriache, armi da difesa e da offesa, la vita e la morte in trincea, tutte corredate da filmati originali dell’Istituto Luce e da pannelli nei quali è stata messa al centro la narrazione di chi ha vissuto quei tragici anni di guerra in prima persona, con l’intento di dare delle notizie che siano, anche e soprattutto, uno strumento di riflessione.

 

Michela Cossidente

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