Dichiarazione di Henrietta Fore, Direttore Generale dell’UNICEF Dal 14 agosto, centinaia di bambini sono stati separati dalle loro famiglie in una situazione caotica, anche con evacuazioni di massa, nell’aeroporto internazionale Hamid Karzai a Kabul e nei suoi dintorni. Alcuni di questi bambini sono stati evacuati su voli verso la Germania, il Qatar e altri paesi. L’UNICEF e i suoi partner hanno registrato circa 300 bambini non accompagnati e separati evacuati dall’Afghanistan. Ci aspettiamo che questo numero cresca per via delle azioni di identificazione in corso. 

Posso solo immaginare quanto possano essere spaventati questi bambini, che si sono trovati improvvisamente senza le loro famiglie durante la crisi in aeroporto o mentre venivano portati via sui voli di evacuazione. L’UNICEF è profondamente preoccupato per il benessere dei bambini non accompagnati e separati, ovunque si trovino. Sono fra i bambini più vulnerabili al mondo. È vitale che vengano identificati rapidamente e tenuti al sicuro durante i processi di tracciamento e ricongiungimento delle famiglie. Tutte le parti devono rendere il superiore interesse del bambino prioritario e proteggerli da abusi, abbandono e violenza. 

Durante i processi di tracciamento e ricongiungimento, i bambini dovrebbero ricevere un’accoglienza alternativa sicura e temporanea, preferibilmente con parenti o in un contesto familiare. La collocazione all’interno di centri di accoglienza dovrebbe essere l’ultima risorsa, e solo temporanea. 

I governi dei paesi in cui si trovano i membri della famiglia di bambini separati e non accompagnati dovrebbero cooperare e facilitare il ricongiungimento e percorsi migratori sicuri e legali per questi bambini, se ciò è nel superiore interesse del bambino. La definizione di membri della famiglia dovrebbe essere abbastanza ampia affinché i bambini non accompagnati possano essere affidati in sicurezza a parenti che si prendano cura di loro. 

Allo stesso modo, i bambini che viaggiano con adulti di fiducia dovrebbero rimanere con loro se ciò è nel loro superiore interesse. Separare i bambini da adulti che conoscono e dai quali ricevono cure potrebbe causare ulteriori problemi.   

Tutti i bambini hanno il diritto di stare con le loro famiglie. Le parti coinvolte nell’evacuazione e nell’accoglienza delle persone che fuggono dall’Afghanistan dovrebbero compiere ogni sforzo per evitare la separazione delle famiglie in primo luogo. Questo significa assicurare un adeguato coordinamento tra gli attori civili e militari, stabilire una registrazione di base dei bambini e delle famiglie, e verificare le liste di volo.  

L’UNICEF sta fornendo supporto tecnico ai governi che hanno evacuato i bambini e a quelli che li stanno ospitando. In questo momento, i nostri team sono sul campo nella base aerea di Doha in Qatar e nella base aerea di Ramstein in Germania, lavorando con le autorità e i partner per registrare i bambini non accompagnati, fornire loro cure e protezione adeguate e sostenere il tracciamento per farli ricongiungere con le loro famiglie.

 

In Afghanistan, più di 550.000 persone sono state sfollate a causa del conflitto, la maggior parte nelle ultime settimane, e 10 milioni di bambini hanno urgente bisogno di assistenza umanitaria. Siamo molto preoccupati per la sicurezza e il benessere dei bambini non accompagnati e separati all’interno del paese. L’UNICEF e i suoi partner hanno bisogno di un accesso umanitario senza restrizioni in tutte le aree dell’Afghanistan per avere un quadro accurato del loro numero e del luogo in cui si trovano. Ciò sarà vitale per raggiungerli con protezione e servizi.  

Ora e nei giorni a venire, è indispensabile che tutte le parti e la comunità internazionale si uniscano a noi nel dare priorità al benessere dei bambini che si trovano all’interno dell’Afghanistan e di quelli che sono stati evacuati“.  

Per aiutare i bambini dell’Afghanistan:   https://unicef.it/afghanistan

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