Già dallo scorso mese di Maggio, nonostante le rassicurazioni verbali del Comune di Roma, cittadini, insegnanti, lavoratori del comparto,associazioni e forze politiche hanno sollevato forti polemiche contro il nuovo bando per le mense scolastiche del Comune di Roma in quanto caratterizzato da ritardi, gare al massimo ribasso, precarietà occupazionale e un costo dei pasti dei bambini troppo basso per garantire qualità e sicurezza. Questo ritardo nella pubblicazione del bando, nonostante l’indicazione del Comune di Roma di procedere con una proroga del servizio mensa anche nei plessi che erano in autogestione, come accade per esempio nell’Istituto Comprensivo Tullia Zevi, ha prodotto non poche difficoltà perchè alcuni dirigenti scolastici, in attesa dell’avvio del servizio di ristorazione gestito direttamente dal Comune di Roma, hanno esaurito le tre proroghe del servizio stesso consentite dalle leggi vigenti e quindi attendono dall’Amministrazione un indicazione precisa su come procedere evitando di incorrere in sanzioni. Ma questa è solamente una parte del problema. L’indebitamento dei plessi scolastici, causato del mancato pagamento del servizio mensa da parte di alcuni evasori, ha determinato un terremoto e cioè la chiusura del servizio nei plessi in autogestione. Nei plessi autogestiti è impensabile che sia la stessa dirigenza scolastica ad occuparsi efficacemente dei recupero dell’evasione perchè non ci sono strumenti adeguati finalizzati a questo tipo di attività. Ad oggi la situazione sta precipitando al punto che nell’Istituto Comprensivo di Via delle Azzorre il servizio mensa è stato chiuso determinando un danno enorme ai bambini che si ritroveranno senza pranzo e ai lavoratori dell’azienda di ristorazione che, se non ci sarà un intervento dell’Amministrazione, perderanno il lavoro. L’Amministrazione deve assolutamente intervenire per trovare una soluzione praticabile che garantisca da un lato la regolarità del servizio mensa, in quanto è inaccettabile che siano i bambini a pagare pegno per l’inadempienza di alcuni genitori,  e dall’altro la tutela del posto di lavoro a chi rischia di rimanere senza occupazione. C’è poi il delicatissimo tema della riscossione delle enormi cifre evase, tema che non può essere affrontato senza l’adozione di adeguati strumenti. E’ necessario che sia lo stesso Comune di Roma, e non più la singola dirigenza scolastica, ad occuparsi direttamente della riscossione, verificando ogni singolo caso di morosità, al fine di procedere con efficacia mettendo all’angolo i furbastri e provando ad aiutare chi, per i motivi più diversi, si è trovato all’improvviso in una condizione di difficoltà. L’Amministrazione, in attesa dell’operatività del nuovo bando del Comune di Roma, faccia sentire la sua voce, apra subito dei tavoli di confronto per avviare rapidamente il servizio di ristorazione, li dove a rischio o interrotto, e si occupi direttamente di avviare una politica di riscossione che sia allo stesso tempo efficace quanto equilibrata. I bambini, i lavoratori, i dirigenti scolastici, non possono essere abbandonati al loro destino.

Marco Possanzini, Segretario Sinistra Italiana X Municipio