Tempo” è un brano non gridato, in puro stile Ambrogio Sparagna, un inno ad accettare la vita, a riconoscere gli errori fatti, ad accettarli, ed impegnarsi a fare di meglio e non commetterli nuovamente: scevro da ogni stereotipo retorico e che, al contrario, ci conduce a riflettere sul significato autentico, ed intrinseco, del concetto di tempo come percorso di vita.

 

Ambrogio Sparagna – Tempo

 

La sua musica parte da lontano, come da sempre ci ha abituato Ambrogio, ha radici antiche e che, a volte, si perdono nella notte dei tempi. “Tempo“, in qualche modo, è anche un brano autobiografico dove Ambrogio rivela come, e da dove, sia nato il suo profondo amore, e rispetto, per la musica autentica. Con questo nuovo brano condivide, e ci racconta, di quel tempo, di quando era bambino e, per stare vicino al padre, lo accompagnava e, rannicchiandosi vicino alla pedaliera dell’organo del 700 che il padre suonava e che, prima di lui suonava il nonno, veniva rapito, e restava ammaliato, da quelle note solenni prodotte dallo strumento governato dal padre.

Ambrogio, rifacendosi parimenti a quella solennità, usa il suo organetto per posare, deporre, con delicatezza, quasi con una sorta di rispetto ancestrale, le note al testo scritto dal compianto Andrea Camilleri testo che, rimanda alla mente, ancora una volta, un brano più antico: un testo Biblico, sia Ebraico che Cristiano, la cui redazione si ritiene sia avvenuta in Giudea nel IV o III secolo a.C. ad opera di un autore ignoto che affermava di essere il Re Salomone, che è conosciuto con il nome di Qoelet o Ecclesiaste ed in particolare il terzo capitolo dello stesso.

Con “Tempo” Ambrogio vuole abbracciare la storia; le immagini che scorrono nella videoclip che accompagnano il brano, sono attinte dall’archivio storico dell’Istituto Cinecittà Luce e fanno parte del film “Scherza con i fanti”  di Gianfranco Pannone e dello stesso Sparagna, presentato in anteprima alle Giornate degli Autori della Mostra del Cinema di Venezia del 2019.

Il connubio tra suoni ed immagini ci riportano al secolo scorso, a partire da quella incommensurabile tragedia che fu la alla Grande Guerra e da li sino agli anni 50 del XX secolo. La scelta cromatica delle immagini stesse funge da cornice al brano di Ambrogio, il bianco e nero delle immagini originali a sottolineare i patimenti e le sofferenze, mentre, altre, colorate elettronicamente, quasi ad enfatizzare il desiderio di speranza e rinascita.

Con la sua architettura musicale, che sottolinea quanto possa essere effimero il destino se paragonato all’incedere suntoso del tempo, Sparagna ci dipinge “Tempo” come un aratro trainato da buoi che, nella terra di quest’Italia contadina, segna il terreno, lo apre e lo prepara alla semina; “Tempo” si apre una strada nell’anima, la penetra nel profondo, li si posa e mette radici robuste dalle quali trae la forza, e quel sentimento di energia, che ci permette di vivere il tempo al nostro tempo.

.

Michela Cossidente

© 2020 HTO.tv – Riproduzione Vietata

.

.

Ambrogio Sparagna – Tempo

Music production: Ambrogio Sparagna

Lyrics: Andrea Camilleri

Musica: M. Zanoni, R. Petruzzi

Arrangiamento: S. Flauto – A. Sparagna

Archivio Immagini: Istituto Cinecittà Luce

 

Ambrogio Sparagna sui social:

Instagram

Facebook

Web

 

Ascolta Ambrogio Sparagna:

You Tube

Spotify 

 

Testo

Il tempo è pesante come un pezzo di muro

ogni ora come un sasso ci grava sul cuore

le case non sono più quelle d’una volta

è spento il camino e tra i mogani

le parole d’un giorno impossibili a ripetersi

ora giacciono inerti

Un tempo per nascere

un tempo per morire

un tempo per pascere

un tempo per dormire

un tempo per pregare

un tempo per godere

un tempo per peccare

un tempo per vedere

un tempo

Dire parole d’amore vecchie come le stelle

e dire che così è la vita che va e viene

E tutto era perfetto

logica ogni azione

il treno era diretto

vicina la stazione

Ecco strade fiorite

nei romanzi d’amore

tra sussulti del cuore

e bocche illanguidite

E’ l’ora di aprire

tutte le finestre tutte le porte

abbattere i muri

se occorre per poterci guardare negli occhi

trovare una parola

una parola nuova