Nell’ambito delle iniziative sui 50 anni dagli avvenimenti del ’68, che partiranno a novembre con una serie di giornate di studi e rassegne filmiche, la Fondazione Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico, offre una singolare anticipazione dell’argomento promuovendo una serata al cinema Farnese di Roma, lunedì 28 maggio alle ore 18,30. Saranno infatti proiettate due opere filmiche che mostrano materiali rari di archivio documentaristico. Si tratta dei film documentari Della conoscenza, regia di Alessandra Bocchetti (1968) realizzato  in collaborazione con la redazione del movimento studentesco e in particolare sulle  grandi manifestazioni di Roma a Valle Giulia e a Piazza Cavour, e Le Chienlit, i giorni di maggio, regia di Luigi Perelli, realizzato nel 1968 in Francia e incentrato sulle cause profonde di una rivolta popolare e della sua parziale sconfitta. L’opera verrà presentata in versione restaurata e con sequenze di materiali inediti che in quegli anni furono portati in Italia dai responsabili degli Stati Generali del Cinema Francese, per sottrarli ad un possibile controllo delle forze di polizia. Alle proiezioni, alla presenza dei due registi, seguiranno gli interventi di Luciana Castellina, Corradino Mineo e del presidente della Fondazione AAMOD Vincenzo Vita. La serata è promossa in collaborazione con il gruppo di lavoro sul cinema politico/’68 composto da Dario Cecchi, Marco Maria Gazzano, Domenico Monetti, Pietro Montani, Paola Scarnati, Giovanni Spagnoletti ed Ermanno Taviani.

LE OPERE PROIETTATE:

Della conoscenza
Regia: Alessandra Bocchetti
Produzione: Unitelefilm; Movimento studentesco
Fotografia: Angelo Bevilacqua, Ferruccio Castronovo
Anno di produzione: 1968
Durata: 00:29:00
Cromatismo: b/n e colore
Conservazione: Aamod

Realizzato insieme a una redazione designata dal movimento studentesco, il documentario analizza le motivazioni ideologiche e la situazione storica che sono alla base del ruolo e delle lotte condotte dagli studenti e dai giovani nel 1968. “Il nostro punto di partenza è un diverso approccio alla conoscenza…”, dice la voce “narrante” nella parte iniziale del film, delineando i caratteri essenziali di un’operazione audiovisiva attenta agli aspetti culturali del movimento di protesta del 1968. Attraverso i contributi di Pierpaolo Balbo, Massimo Barone, Massimiliano Fuksas, Paolo Liguori, Sergio Petruccioli, Franco Purini, Oreste Scalzone e Andrea Silipo, l’autrice cerca di delineare i tratti di un difficile e travagliato obiettivo: l’uso rivoluzionario della cultura, più che la possibilità di una cultura rivoluzionaria. Le interviste a studenti medi e a giovani operai riflettono l’esigenza giovanile di imparare più che essere giudicati, e mettono in evidenza il rifiuto dei professori e della scuola in genere nei confronti di questa necessità. Le famose sequenze girate durante alcune manifestazioni-chiave (in particolare a Valle Giulia e a Piazza Cavour a Roma) scandiscono i punti nodali del discorso: i tentativi di collegamento con la classe operaia, dentro e fuori dell’università; l’importanza fondamentale che la lotta del Vietnam contro l’aggressione nordamericana ha avuto nella presa di coscienza giovanile; i problemi dell’autodifesa dei cortei. I primi tentativi di collegamento del movimento studentesco con la classe operaia durante l’occupazione della sede universitaria a Roma.

Primo premio: Festival internazionale del cortometraggio, Oberhausen, 1969
Festival dei popoli, Firenze 1969

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LE CHIENLIT 
I giorni di maggio
Regia: Luigi Perelli
Fotografia: Ferruccio Castronovo, Luigi Perelli
Produzione: Unitelefilm
Anno di produzione: 1970
Versione restaurata con sequenze inedite tratte
dai documenti filmici degli Stati Generali del Cinema: Aamod, 2017
Durata: h1:15:00
Cromatismo: b/n e colore

Chienlit significa buffonata, mascherata: è il termine con cui il presidente francese Charles De Gaulle ha tentato di sminuire la grande rivolta operaia e studentesca che nel maggio ’68 ha investito la Francia. Proprio perché realizzato a due anni di distanza – anche se le immagini furono registrate nel 1968 – questo film non propone una rievocazione sentimentale del maggio francese, bensì un primo tentativo di analisi interpretativa di quel grande sommovimento storico e la riproposta problematica dell’interrogativo che ne scaturisce: rapporti tra organizzazioni operaie e movimento studentesco e se è possibile una rivoluzione nei paesi a capitalismo avanzato. Le immagini del film tentano di  riconsiderare, criticamente ma anche con passione, le cause profonde di una rivolta popolare e della sua parziale sconfitta.
Particolarmente interessante il commento musicale, in cui sono presenti canzoni di Leo Ferrè e Colette Magny, dedicate al “maggio”.

Infoline: 06/57289551 – 06/5742872 – 06/5730544
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