Per celebrare il primo anno di vita de La Vaccheria, spazio multifunzionale della capitale situato all’Eur, è stata inaugurata nei giorni scorsi la straordinaria mostra “Dal futurismo all’arte virtuale”, un viaggio tra i tanti movimenti culturali che hanno attraversato il secolo scorso fino ai giorni nostri.

Oltre cento le opere che compongono l’ampio percorso espositivo che passa in rassegna la grande arte rivoluzionaria del ‘900, inserita magnificamente in un’ambientazione onirica, tra installazioni contemporanee immersive e digitali.

Opere di Balla, Calder, Modigliani, Dalì, Manzoni, Fontana, Burri, Duchamp, de Chirico, Niki de Sainte Phalle, Klein e tantissimi altri, tutte provenienti da collezioni private, raccolte dalla Collezione Rosini Gutman, a cura di Gianfranco Rosini ed Elisabetta Cuchetti, grandi artisti a cui va il merito di aver anticipato il futuro cambiando, ognuno a suo modo, il mondo dell’arte.

Oltre agli …intoccabili di fama internazionale, c’è una vastissima zona dedicata alle opere di artisti emergenti, giovani e non, che, a nostro avviso, spesso e volentieri superano i Grandi Maestri. E’ il caso di Davide Querin, pittore e illustratore apparentemente trentenne, che invece è classe 1962 e che,  dopo un costante e approfondito lavoro sull’inconscio, mette in mostra nelle teche espositive (per chi non lo sapesse, alla Vaccheria le opere degli artisti, sono racchiuse in ampie teche che permettono al pubblico di ammirare quadri e sculture da diverse prospettive) i suoi quadri a colori delicati, con soggetti spesso evanescenti, quasi entità impalpabili, in ambientazioni molto cocoon.

L’essere riuscito a trovare il modo per catturare la complessa relazione tra il conscio e l’inconscio componendo scene abitate da figure trasparenti che rappresentino la sovrapposizione di spazio e di tempo, mi ha aperto infinite possibilità rappresentative  Così anche dove i miei dipinti evidenziano una connotazione quasi del tutto autobiografica – ci spiega Querin –  invitano ugualmente  alla contemplazione e all’immaginazione, consentendo ad ogni spettatore di trovare in essi storie in ogni stanza, volto e tempo”.

Un’ altra opera che abbiamo apprezzato molto è l’originalissima “Foresta Emozionale” di un signore che risponde al nome di Pierluigi Casagrande il quale, nel periodo di pandemia ha iniziato così, tanto per passare il tempo, a decorare tubi di cartone lunghi un metro (con i quali inizialmente e un po’ scherzando, si teneva alla distanza impostaci dalla legge), ognuno con lo stile di grandissimi artisti, da Klim, a Mirò, da Modigliani a de Chirico, toccando l’antica arte cinese e balinese, e anche dipingendo sui tubi che sono più lunghi o più corti di un metro, Topolino, Super eroi e graffiti urbani.

La Vaccheria (ex stalla dell’agro romano recuperata, ristrutturata e trasformata totalmente n.d.r.) è un policentro nel Parco del Castellaccio, diciotto ettari di verde che collegano i vari quartieri della zona di Roma sud e che quindi è diventato un polo centrale dove esporre gratuitamente e dove cittadini e turisti possono fruire gratuitamente dell’ Arte in ogni sua forma – ha spiegato Titti Di Salvo, Presidente del IX Municipio – Perché il diritto al bello deve essere un diritto di tutti, anche di coloro che non vivono nel centro storico della capitale. Abbiamo voluto fortemente creare un centro di condivisione e di incontro tra artisti e cittadinanza e anche questa mostra che è un viaggio guidato verso l’innovazione, conferma che ci siamo riusciti. Questo grazie al lavoro infinito, costante, corale, dell’amministrazione capitolina, dal Sindaco Roberto Gualtieri, oggi rappresentato dalla Vicesindaco Silvia Scozzese, con la collaborazione straordinaria ed emotiva di tutto lo staff del Gabinetto del Sindaco, di Zétema Progetto Cultura, dei tecnici, degli informatici e di un centinaio di volontari che hanno lavorato alacremente mettendo a disposizione tempo e le diverse attitudini e competenze personali, per creare questo magnifico spazio di condivisione artistica e, finalmente, possiamo dire di essere orgogliosi di ciò che questo lavoro corale ha prodotto”.

Le fa eco la Vicesindaco Silvia Scozzese che al taglio dell’inaugurazione della mostra “Dal Futurismo all’Arte digitale” ha affermato: “La Vaccheria mette insieme i concetti in cui tutti noi abbiamo sempre creduto e che abbiamo portato avanti con immenso entusiasmo e partecipazione di tutti: comunità, territorio, cultura e costruzione di una città multicentrica. Questo è il risultato del lavoro di ognuno, per essere protagonisti della città nella vita della nostra comunità”.

All’associazione ADV, acronimo di Amici della Vaccheria, può iscriversi ogni cittadino per collaborare e proporre eventi artistici che, se rispondono ai requisiti del direttivo de La Vaccheria, sintetizzabili in qualità, originalità, valore artistico e casomai sociale, potranno vedere la luce in uno spazio che non ha niente da invidiare ai prestigiosi spazi espositivi delle grandi città europee e non solo.

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Manuela Minelli

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