Giovedì 4 giugno ultima puntata (ore 18.30) Checco Galtieri intervista Stefano Saletti

 

Sulla pagina web del Teatro Villa Pamphilj, ogni giovedì alle 18.30, in attesa di poter tornare ad ascoltare la musica dal vivo, troviamo Stefano Saletti, direttore artistico del Festival Popolare italiano, in dialogo con alcuni degli artisti che avrebbero dovuto esibirsi nella settima edizione al Teatro Villa Pamphilj: Luigi Cinque, Lucilla Galeazzi, Riccardo Tesi, Gabriele Coen, Gabriella Aiello, Jamal Ouassini.

Giovedì 4 giugno, per l’ultima puntata di Dialoghi Mediterranei, i ruoli si invertiranno e Stefano Saletti in veste di multistrumentista e compositore verrà intervistato da Checco Galtieri, direttore della Scuola di Musica di Donna Olimpia, sulle sue esperienze,  sulla sua ormai decennale relazione con le musiche del Mediterraneo, le lingue, i temi, gli strumenti, le tecniche esecutive e di come questo può diventare oggetto di formazione e di didattica.

Dialoghi Mediterranei fanno parte di #IncursioniArtisticheDiMutualità le iniziative social del Teatro Villa Pamphilj (Dir. Artistica Veronica Olmi) inserite nel palinsesto digitale TIC ON LINE dei Teatri in Comune – l’articolata rete di spazi per lo spettacolo parte del Sistema di Teatro Pubblico Plurale, coordinato dal Teatro di Roma e promosso da Roma Capitale – Assessorato alla Crescita Culturale, aderendo alla campagna #iorestoacasa e al programma #laculturaincasa 

Stefano Saletti: Musicista e compositore, suona strumenti della tradizione musicale mediterranea (bouzuki, oud, saz, mandola), oltre a chitarra elettrica, acustica e classica. Attivo da anni sulla scena artistica italiana, già fondatore dei Novalia, è il leader della Banda Ikona formazione che canta in Sabir l’antica lingua del Mediterraneo. L’ultimo CD “Soundcity” è stato per tre mesi al 4. Posto della classifica internazionale della World music, la World Music Charts Europe e a luglio 2016 nominato disco del mese dalla prestigiosa rivista FolkRoots e finalista al Premio Tenco 2016.
E’ direttore di diversi ensemble internazionali: la 7 Sóis Orkestra (2008/2011) Les Voix du 7 Sois (2010/2012), la Med Arab Jewesh Orkestra (2019) formazioni che riuniscono musicisti provenienti da Marocco, Israele, Ile de la Reunion, Portogallo, Spagna, Italia, Francia, Sudan. Ha scritto decine di colonne sonore per il cinema e il teatro, collaborando con Pupi Avati, Giorgio Albertazzi, Giancarlo Giannini, Predrag Matvejevic, Jean-Louis Trintignant, il poeta tunisino Monchef Ghachem, Pamela Villoresi, Mascia Musy, Omero Antonutti, Massimo Popolizio, Manuela Mandracchia, Maurizio Panici, Piero Maccarinelli, Ondadurtoteatro. Nel 2016 ha composto le musiche per la mostra/istallazione “Caravaggio Experience” per tre mesi al Palazzo delle Esposizioni di Roma e nel 2017 per sei mesi alla Reggia di Venaria (To).
Ha collaborato con prestigiosi musicisti internazionali, tra i quali Hector Zazou, Alexander Balanescu, Jamal Ouassini, Eyal Sela,  Kahwa, Rashmi V. Bhatt, Margherita Guerrero, Nino Galissa.
Nel 2015 ha pubblicato il cd “In Search of Homerus” che racchiude alcune musiche delle sue colonne sonore. Nello stesso anno ha pubblicato i cd “Caracas” realizzato con Valerio Corzani e “Cafè Loti” realizzato insieme a Nando Citarella e Pejman Tadayon. Nel 2019 ha pubblicato “In taberna” con il Cafè Loti che contiene i Carmina burana medievali originali riletti in chiave popolare.

Il Festival Popolare Italiano non è solo una rassegna di musica dal vivo, ma anche un laboratorio di idee. Diretto da Stefano Saletti (polistrumentista e compositore, alla guida della Banda Ikona e di diversi ensemble internazionali di world music), il festival, nel nome dell’incontro e dello scambio, si è affermao come una vera e propria officina creativa della Capitale in cui artisti della scena italiana – e non solo – fanno conoscere la forza di una tradizione musicale che si rinnova continuamente e mantiene intatto il suo fascino.

Il sottotitolo “Canti e corde, mantici e ottoni” vuole testimoniare la varietà di sonorità, di strumenti e di stili che da sempre caratterizzano la musica popolare, folk, etnica, world. E’ la musica dell’incontro, capace di far dialogare tradizioni regionali differenti, ritmi e dialetti distanti, ma capaci di aprirsi al mondo e di contaminarsi creando nuovi linguaggi espressivi.

Un insieme di musiche e di storie che rappresentano un patrimonio da tramandare e riscoprire per non perdere la memoria musicale – vero elemento identificativo di una comunità e di una nazione – ma pronto a reinventarsi, ad aprirsi al mondo, alle musiche che arrivano dai tanti migranti e artisti che vivono ormai stabilmente in Italia, di dialogare con le altre sponde del Mediterraneo e oltre.

Nella precedenti edizioni (la prima si era tenuta al Baobab di Roma, luogo che nasceva come centro di accoglienza per immigrati per poi trasformarsi anche in un centro policulturale)  si sono alternati alcuni dei più importanti rappresentanti della scena popolare italiana, tra i quali Lucilla Galeazzi, Riccardo Tesi, Rocco De Rosa, Novalia, Orchestra Bottoni,  Fink e Bigazzi, TaMa Trio di Nando Citarella, Mauro Palmas e Pietro Cernuto, Agricantus, Kabìla, Lavinia & Semilla, Giuliana De Donno e Gabriella Aiello, Unavantaluna, Banda Ikona, Le Romane, Têtes de Bois, Lamorivostri, Canio Loguercio & Alessandro D’Alessandro, Cafè Loti, Luisa Cottifogli & Youlook, Giuliano Gabriele, Clara Graziano, Fanfara Station, Giuseppe De Trizio & Radicanto, Eleonora Bordonaro, Susanna Buffa, Vanessa Cremaschi & Giovanna Famulari, Giovanni Seneca & Anissa Gouizi, Elva Lutza & Ester Formosa, Raffaella Misiti & Stefano Scatozza.

 

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