Commentando la visita odierna del Presidente Mattarella a Belluno in occasione di una cerimonia commemorativa degli eventi meteorologici estremi che lo scorso ottobre hanno causato vittime e devastato aree del Veneto, del Trentino e del Friuli Venezia Giulia, Giuseppe Onufrio, Direttore Esecutivo di Greenpeace Italia, dichiara: «Il Presidente Mattarella ci ricorda, ancora una volta, l’emergenza climatica in atto e quanto sia necessario che il rispetto dei limiti naturali sia non solo parte integrante della vita di ognuno di noi ma anche delle decisioni che prendono i nostri amministratori e coloro che sono responsabili delle scelte politiche. Le conseguenze di queste decisioni, dalla più piccola alla più grande, peseranno sulle spalle dei nostri figli e nipoti più ancora che sulle nostre». L’organizzazione ambientalista ricorda che se il disastro del Vayont ha rappresentato una pagina nera del nostro rapporto con la natura, gli eventi meteorologici estremi – che non possiamo più chiamare “maltempo”, ma che sono le evidenti conseguenze dei cambiamenti climatici– ci inchiodano tutti, oggi, alle nostre responsabilità. Dopo le tempeste e le alluvioni dello scorso autunno, con decine di morti e miliardi di danni, c’è stato un inverno che già lascia presagire una preoccupante siccità. Greenpeace chiede che il nostro Paese, l’Unione europea e tutti gli Stati del Pianeta non continuino a ignorare la situazione attuale in cui ci troviamo, una condizione che ci espone a gravissimi rischi che non potranno che aumentare. Il Pianeta ha un’opzione da seguire, decisa dalla comunità internazionale con l’Accordo sul Clima raggiunto a Parigi. Quell’accordo indica una strada: limitare l’innalzamento delle temperature planetarie al di sotto di 1,5°C.  «La comunità scientifica internazionale, con l’ultimo rapporto dell’International Panel on Climate Change (IPPC – “Special Report on 1.5 degrees Celsius”) ci ha ricordato che possiamo limitare gli effetti dei cambiamenti climatici, e per farlo dobbiamo abbandonare completamente petrolio, carbone e gas», continua Onufrio. «Si può fare ma ci restano solo pochi anni: è tempo di fare sul serio e purtroppo il nostro Paese non sta facendo abbastanza. La bozza del Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC), pubblicata dal governo lo scorso dicembre, è lontanissima dal metterci sulla giusta strada e ignora totalmente l’obiettivo, proposto dalla Commissione Ue, di una totale de-carbonizzazione della nostra società entro il 2050» «Il monito del Presidente Mattarella, che ringraziamo per il suo continuo impegno a difesa dei cittadini e degli ecosistemi, stride totalmente rispetto all’operato del governo attuale, che si discosta assai poco da quello dei precedenti. Il cambiamento che ci serve non è il cambiamento climatico», conclude Onufrio.