Si è svolta presso i locali municipali di Piazza Capelvenere ad Acilia il “debutto intellettuale” di Lorenzo Proia, giovane storico autore de ‘Acilia Partigiana. Eroi venuti dal Popolo’ che molto tratta appunto di Piazza Capelvenere, luogo simbolico tanto per la Sinistra quanto per la Memoria Resistenziale nel X Municipio del Comune di Roma. Presenti, fra gli altri, Roberto Morassut, deputato del Partito Democratico (Pd); Maurizio Quadrana della Cgil Centro Ovest Litoranea; Rossella Duranti, figlia del Partigiano Nello Duranti che guidò la Resistenza di Acilia assieme al fratello maggiore, il Martire delle Fosse Ardeatine Partigiano Lido Duranti (ricordato in Piazza Capelvenere con due epigrafi distinte, una dei Comunisti e una del Municipio); Fausto Testaguzza, ingegnere e intellettuale di ‘Civiltà Nova – Spazio Berlinguer’ in funzione di moderatore della serata; ma anche il Segretario del Partito Democratico del X Municipio Flavio de Santis; la Responsabile Cultura del Pd X Municipio Paola Pau; il regista aciliano Claudio Diamanti; il Segretario di Sinistra Italiana X Municipio Marco Possanzini; e tanti altri tra cui un corposo gruppo di giovani, alcuni legati alle realtà comuniste che in Capelvenere hanno la loro sede, che Proia affronta nel suo libro con attenzione e anche con cuore, ma soprattutto con il rispetto che si deve a un mondo, quello Comunista, da sempre in prima linea nella Memoria del Martire Lido Duranti, prozio di Lorenzo Proia, e che ha sempre potuto vantare tra le proprie fila (si pensi a Rifondazione Comunista) presenze di peso quali la Partigiana Tina Costa (compagna ed amica storica di Nello Duranti) dirigente Anpi, che avrebbe dovuto scrivere la prefazione di ‘Acilia Partigiana’ prima di essere colpita da un male incurabile e a cui il testo viene con rispetto dedicato.

All’evento hanno partecipato poco più di 20 persone, per la metà giovani. Tra gli interventi dei relatori, e nel dibattito che ne è seguito, si è potuto discorrere del valore della Resistenza ai giorni nostri; dello scollamento tra le masse delle periferie e la Società, con nuovi processi di sottoproletariato che vanno combattuti con la Cultura e il Lavoro (in particolare su questo si è soffermato Roberto Morassut); sul ruolo di Ostia e di Acilia all’interno del processo che ha portato l’Italia ad avere uno Stato-nazione, dunque a ridosso de Risorgimento e, ovviamente, nella Resistenza (su questo si è prima soffermato con particolare attenzione l’autore Lorenzo Proia, indicando nella Resistenza aciliana un caposaldo di “lotta di Popolo” all’interno della più ampia Resistenza delle Borgate romane che la popolazione conosce bene ma che la Cultura deve avere il dovere di far emergere; ma anche il dirigente di Sinistra Italiana Maurizio Carrozzi ha potuto soffermarsi sul ruolo dei Romagnoli subito dopo la presa di Roma da parte dell’Italia unitaria).

Attenzione è stata anche posta alla possibilità di un Ostia e Ostia Antica Comune a sé, ricordando la contrarietà del compianto ex Presidente del Municipio e Presidente di Spazio Berlinguer Roberto Ribeca, “protagonista occulto” dell’incontro, amico di Fausto Testaguzza e di Lorenzo Proia. Le idee di Ribeca per un’area metropolitana sono state studiate e approfondite nel dibattito, e in particolare Roberto Morassut, grande esperto in materia, ha fornito chiavi di lettura inedite e interessanti, constatando sia come il Comune Ostia e Ostia Antica, con l’idea del decentramento, sia una “idea da anni Settanta”, dunque superata, sia prendendo atto, a 20 anni dalla Riforma del Titolo V, del fallimento del processo per le Aree Metropolitane. Cosa propone dunque Morassut per Ostia e per l’Italia? Per il deputato Pd le città metropolitane dovrebbero essere tre: Roma, Milano e Napoli; null’altro. Ma con funzioni forti, pari a Province o meglio a Regioni e poi sì dividere in grandi, seri, Comuni e non micro-realtà, quindi “Roma 1; Roma 2; Roma Litoranea” ha affermato Morassut.

“Questa idea di Roberto – afferma Lorenzo Proia, che è anche esponente Pd, riferendosi al deputato del proprio Partito – ricalca anche le ultime intuizioni provenienti dal Centro Studi di Roberto Ribeca. Infatti, Roberto, e con lui tutto il Circolo, stavano discutendo appunto di proposte per un Comune Litoraneo, che anche io stesso avevo avanzato parlando alla stampa degli sviluppi del Progetto Litorale ’19 di Fausto Testaguzza, dunque un Comune Litoranea, magari perché no da Anzio a Cerveteri, e magari perché no che ricalchi l’area intravista da me in Spazio Berlinguer nell’idea del Parco Nazionale del Litorale Romano, volano del Progetto Litorale ’19 pensato da Testaguzza, sarebbe l’ideale. Come esponente del Partito Democratico sento di poter dire che spero nasca tra me e Roberto una intesa per il futuro, tra Partito Democratico e Progetto Duranti; avendo inteso questa presentazione anche nell’ottica di una opposizione a un Comune che si ‘disfi’ di Acilia (con l’intenzione per il futuro anche di impegnare ‘Progetto Duranti’ in un eventuale Referendum autonomista con una posizione di forte contrarietà proattiva), cosa del resto trattata anche nel mio libro (come è naturale essendo la Resistenza nel nostro territorio, fondativa della nostra Repubblica, nata dall’hinterland aciliano e non da Ostia, ed essendoci dunque io legato anche per valori familiari)”.

“Infine – conclude Proia – in particolare nelle prossime presentazioni di ‘Acilia Partigiana’, che spero saranno numerose, davanti al pubblico spero vi sarà il più possibile modo di parlare del fenomeno del razzismo a Ostia. Anche oggi si è affrontato molto la tematica di una periferia (in particolare io mi ci sono soffermato a lungo) che vota, e vota sempre più, formazioni apertamente razziste, xenofobe, più o meno fasciste. I casi del 17enne meticcio aggredito solo per il colore della sua pelle del quale non possiamo rivelare la sua identità perché lui e la sua famiglia temono ancora ritorsioni, malgrado una manifestazione con migliaia di giovani in sua solidarietà; oppure, e ancor più grave, quello che vede l’uccisione brutale a coltellate di Mohamed Salem, egiziano 19enne, da parte di un esponente del clan Spada, gridano vendetta, potremmo dire. Ed è bene ricordarli perché la nostra non è una realtà pienamente sana, ma credo che tutti in cuor loro vogliano vivere sereni, e questo può provenire dalla Società Civile e non solamente dalla repressione poliziesca”.