Quando il pubblico di oggi assiste, spesso per la prima volta, alla proiezione di un film dell’epoca del muto ne rimane abbagliato: il potere evocativo dell’immagine priva della parola udibile riesce a suscitare sensazioni uniche, restituendo al nostro sguardo disincantato lo stupore di un viaggio indietro nel tempo e nello spazio. Regno della creazione fantastica, il cinema ha alzato lo sguardo al cielo fin dalle sue origini e ha immaginato viaggi alla scoperta di pianeti lontani – ricreati attraverso mirabolanti effetti speciali sperimentati allora per la prima volta – dando sfogo all’eterno desiderio di fuga dai limiti imposti dalla condizione umana. Per far rinascere la magia di immagini vecchie più di 100 anni, abbiamo invitato un ensemble di giovanissimi e straordinari musicisti, la Piccola Orchestra di Tor Pignattara, a comporre una partitura musicale originale di accompagnamento alle proiezioni, che eseguiranno live, per la prima volta in occasione della Festa di Roma. Un’orchestra multietnica, moderna e potente, formata da giovani musicisti tra i 17 e i 20 anni, nata nel 2012 da un’esperienza unica nel suo genere: mettere insieme ragazze e ragazzi con radici in diversi paesi del mondo (seconde generazioni, richiedenti asilo, figli di coppie miste, ecc) con l’unico obiettivo di fare musica e di cercare un proprio sound. Una fucina permanente per dare un suono a questa città e ad una realtà in continuo mutamento, figlia del meticciato e dell’incontro tra culture: un sound urbano e contemporaneo che si muove fra il ritmo dell’hip hop, gli accenti del drum’n’bass, il flusso del reggae, l’energia del funk e la leggerezza del pop e che in pochi anni di vita si è imposta all’attenzione della stampa nazionale, è stata in grado di collaborare con artisti nazionali e internazionali tra cui Mika, l’Orchestra di Piazza Vittorio, Danno dei Colle der fomento, Mama Marjas, Francesco di Bella, Pinomarino, interessare strutture istituzionali (dal Mibac al Miur) e sociali (tra cui FAO, UNHCR, Save the Children, Intersos) per il suo valore musicale e la capacità di parlare alla società.Per la prima volta si cimenterà nella sonorizzazione dal vivo di film muti, con la creazione di una vera e propria colonna sonora originale. Attraverso i suoni degli strumenti acustici più convenzionali e quelli più “moderni”, il beatbox e più in generale l’elettronica, l’Orchestra cercherà di avvicinare il pubblico alla fruizione originale del cinema muto e alla sua capacità di tradurre il sogno in immagini. Un momento onirico in cui i musicisti racconteranno, con la freschezza del proprio linguaggio urbano, la loro visione di quel viaggio verso la Luna che tutti sogniamo fin da piccoli, che ha affascinato artisti di ogni epoca e che resta sempre vivo dentro di noi.

Programma:

Le voyage dans la Lune

(Viaggio nella Luna) di Georges Méliès, Francia, 1902, 14’ – muto

Accompagnamento musicale composto e eseguito dal vivo dalla

Piccola Orchestra di Tor Pignattara

Quando, nel lontano 1902, viene proiettato per la prima volta Le voyage dans la Lunesi assiste alla nascita di un nuovo genere, il fantascientifico. La trama è semplice: un gruppo di astronomi si imbarca su di una rudimentale navicella spaziale a forma di proiettile, che viene sparata direttamente sul volto della Luna, dalla quale poi i protagonisti faranno ritorno, acclamati come eroi. Per tutta la durata della pellicola si assiste all’exploit della raffinata commedia francese, in un turbinio di dinamismo che rende più concreta la finzione. Come tanti viaggiatori nel Paese delle Meraviglie, i vecchi astronomi esplorano il pianeta, ricettacolo di emozioni e simbolo dei limiti umani, ricreato con una scenografia ispirata e avveniristica.

Voyage sur Jupiter

(Viaggio su Giove) di Segundo de Chomón, Francia, 1909, 10’, muto

Accompagnamento musicale composto e eseguito dal vivo dalla

Piccola Orchestra di Tor Pignattara

Il nostro viaggio fantastico si sposta verso Giove con il divertente racconto di Segundo de Chomón. Un re medievale, ascoltando da un vecchio scienziato il racconto dei pianeti dell’Universo mentre gli osserva attraverso un telescopio, si innamora perdutamente del pianeta Giove e sogna di governarlo come Zeus aveva fatto nei tempi antichi. Ricolmo di queste fantasie, il sovrano si addormenta e sogna di arrampicarsi su una scala celeste che porta dritta verso il pianeta dei suoi sogni. Una volta arrivato su Giove, però, non riceve affatto un’accoglienza regale, ma viene malmenato dai soldati e dal sovrano stesso del pianeta e viene ricacciato giù. Infine, un Saturno dispettoso decide di completare la beffa, tagliando la scala e facendolo precipitare giù.