Il volo, dal Campanile di San Marco, domenica prossima 4 febbraio 2018, alle ore 11.00

Sul campanile di San Marco non ci è mai salita in vita sua. Domenica prossima 4 febbraio, però, non si potrà rifiutare. E’ il suo giorno, quello del Volo dell’Angelo, quello che aspetta da un anno, da quando, cioè, ha vinto il titolo di Maria del Carnevale 2017. Elisa Costantini, 19 anni, buranella e orgogliosa di esserlo, sta vivendo con trepidazione i giorni che mancano al suo d-day. Un anno intenso, fantastico, condito da bellezza, voga e tante apparizioni nelle feste veneziane ma anche in altre occasioni glamour. Tutto, però, è cominciato quasi per caso, come spesso accade. «Mi ero iscritta all’ultimo momento alle selezioni. Conoscevo il concorso perché un mio amico portava con il ruolo di “fiosso” le ragazze con le portantine durante la sfilata d’apertura. Quando ho compiuto i 18 anni mi disse: “il prossimo anno devi partecipare, ti iscrivo io”. Io, in verità, ero restia perché non sono tipa da provare queste cose. Però alla fine mi sono iscritta, anche su consiglio della mia compagna di equipaggio in “Storica” Elena Costantini che ha sempre fatto il tifo per me e mi ha sostenuto». Il primo giorno, la selezione a Ca’ Vendramin e la scelta delle 12 Marie. «Ci andai con mia mamma. Non sapevo cosa mi aspettasse. Pensavo fosse un concorso di bellezza: ero agitata, immaginavo di dover cercare più che altro di apparire. E invece, quando sei là, davanti alla giuria, ti rendi conto che è tutta un’altra cosa di quella che consideravi. Ero in ansia, credevo mi chiedessero perché avevo scelto di iscrivermi. Io ho sostenuto sempre il mio pensiero fisso ed ho spiegato che il motivo era quello di promuovere la voga alla veneta e di rappresentare la mia città, la mia isola. E’ stato un biglietto da visita vincente». Poi, da San Salvador la prima sfilata, ed  è iniziata la tua avventura nel Carnevale 2017 assieme ad altre 11 ragazze che sono diventate prima di tutto amiche. «Eravamo tutte nella stessa barca, in ansia, non sai come comportarti quando inizia qualcosa di nuovo. E poi era il primo Carnevale che vivevo a Venezia. Ero abituata a mascherarmi fin da piccola ma l’ho sempre fatto nella mia Burano, con la sfilata dei carri. Primo Carnevale a Venezia. Per noi isolani venire a Venezia era impensabile. Vivere la manifestazione così, invece, è stata una scoperta giorno dopo giorno. Ho imparato ad amare non solo il Carnevale ma anche Venezia e tante cose che non conoscevo». Pochi giorni e tocca a te salire sul campanile e lanciarti nel vuoto come Angelo del Carnevale. Come ci si prepara ad un evento mondiale che conosce tutto il mondo? «Lo scorso anno quando vedevo scendere Claudia Marchiori, la Maria che mi ha preceduto ad interpretare l’Angelo, mi sono emozionata tantissimo, perché stai là a pensare che potresti esserci tu al posto suo l’anno dopo. E così è stato e adesso sono nervosa, emozionata, e sento che la tensione cresce sempre di più. Il primo giorno che ci presentarono sul palco di piazza San Marco il principe Maurice ci fece una domanda: cosa ti aspetti da questo concorso. Io dissi: spero di vincere. E sono strafelice di quello che mi è accaduto quel giorno e in tutto questo anno». Ricoprire il ruolo della Maria del Carnevale ti consente di vivere la città sotto una luce diversa. «Ho notato tanto interesse e conoscenza della storia, dei luoghi e della manifestazione da parte del turista, molto informato rispetto al cittadino, anche a Burano. I momenti più toccanti, proclamazione esclusa, sono stati il corteo iniziale da Castello a San Marco e lo svolo del leon l’ultimo giorno del carnevale quando la bandiera con il gonfalone di San Marco risale verso il campanile. Mi sono sentita appartenere in maniera forte a questa città». Maria dell’Anno ma anche vogatrice. E che vogatrice. Seconda in Regata Storica e prima nella gara di Murano ad un remo. «Il titolo mi ha dato celebrità e anche più responsabilità, perchè anche nella voga si era creata più aspettativa nei miei confronti. Ma sono stata fortunata, ho trovato tempo per allenarmi con costanza e regolarità grazie soprattutto alla mia compagna Elena Costantini che non mi ha mai privato di niente». Domenica 4 febbraio ore 11. Come lo immagini il tuo Volo dell’Angelo? «Voglio viverlo tutto d’un fiato, guardare Burano dall’alto, osservare Venezia. E la gente, sentire il pubblico. Mi accompagnerà papà fin sopra prima del lancio. Sono felice, felicissima. Guardatemi tutti e fate il tifo per me come se fosse la mia regata più importante. Vi aspetto domenica».

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