Un 2 Giugno diverso rispetto a quelli a cui eravamo abituati. Le celebrazioni per la LXXIV Festa della Repubblica, infatti, sono avvenute in sordina e nel ricordo di tutte le vittime del Coronavirus/Covid-19.

Cerimonie sobrie come quella di questa mattina a Mirano, cittadina dell’entroterra veneziano, dove la Sindaca, Maria Rosa Pavanello, alla presenza delle cariche istituzionali, dei rappresentanti delle Forze dell’Ordine e della Protezione Civile Comunale, oltre che ai cittadini nel rispetto delle misure di distanziamento sociale, ha presenziato all’alzabandiera in Piazzetta Oparaia-Ballan mentre un componente della Filarmonica di Mirano, alla tromba, eseguiva l’Inno degli Italiani, L’Inno di Mameli.

Successivamente, spostatasi nella limitrofa, e centrale, Piazza Martiri, di fronte al monumento bronzeo al partigiano, opera dello scultore Augusto Murer e progettato da Valeriano Pastor, la Sindaca ha sottolineato come i valori, anche in questo tragico periodo, sono alla base della convivenza civile, del reciproco rispetto e dell’aiuto ai concittadini in difficoltà, siano più che mai attuali.

Un discorso essenziale, quello della Sindaca Pavanello, in perfetta sintonia con le parole pronunciate, nel suo intervento di ieri, dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione del “Concerto dedicato alle vittime del coronavirus” nel 74° anniversario della Festa Nazionale della Repubblica, e scevro da ogni sterile, ed inutile, polemica politica.

La sindaca ha ricordato come l’Amministrazione Comunale, ogni anno, in occasione del 2 Giugno, con una cerimonia pubblica, consegna simbolicamente una copia della Costituzione Italiana ai neo diciottenni che, al raggiungimento della maggiore età, entrano a far parte, a pieno titolo, e con le relative responsabilità, del mondo degli adulti.

Quest’anno sarebbe toccato alla classe del 2002 ma, la situazione pandemica, non ha consentito la cerimonia, non di meno la Sindaca ha voluto che a tutti i neo diciottenni del territorio Comunale di Mirano fosse spedita, al loro domicilio, una copia della Costituzione.

Le note dell’Inno degli Italiani, seguito dalla celebre Ouverture dall’Opera “La Gazza ladra” di Gioacchino Rossini ed infine il brano scritto da Francesco De Gregori, “Viva l’Italia” hanno concluso le celebrazioni di questo 2 Giugno che rimarrà, per sempre, negli annali della Storia Repubblicana.

Michela Cossidente

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