Il comitato civico Progetto Duranti, ideato e guidato da Lorenzo Proia, nipote dei Comandanti Partigiani Lido Duranti e suo fratello Nello, il 20 ottobre del 2019 compirà un anno di vita. In questi 12 mesi il Comitato ha raccolto oltre 3300 firme su Change.org per la riqualificazione e il cambio di toponomastica per Piazza Capelvenere ad Acilia ed un migliaio cartacee nei mercati e nelle piazze lidensi e aciliane; ha realizzato e pubblicato un’opera, ‘Acilia Partigiana. Eroi venuti dal Popolo’; ed ha organizzato una Festa sempre in Piazza Capelvenere per i 100 anni di Lido Duranti il 7 aprile di quest’anno.

“Per il secondo anno di Progetto Duranti – spiega Lorenzo Proia, che è anche dirigente di Spazio Berlinguer da oltre un anno e del Partito Democratico da cui è tesserato dal 2014, con tesseramenti anche nel 2009 sempre al PD e nel 2004 ai DS, militando in altri periodi a vario titolo in forme di Sinistra Radicale, in una ricerca che lo condusse tra 2008 e 2010 ad abbracciare culturalmente gli ideali storici dell’Arditismo popolare sorti in Italia nel 1921   – intendiamo innanzitutto riportare in auge lo storico 1° Maggio a Piazza Capelvenere, un sogno di Marco Possanzini (Segretario di Sinistra Italiana nel X Municipio) che perseguimmo l’anno precedente senza riuscire a portarlo a compimento. Il Primo Maggio di Capelvenere è stato per decenni e decenni della nostra storia Repubblicana uno degli appuntamenti più importanti della Sinistra romana, al quale il Sindaco di Roma sovente partecipava.  Ci lavoreremo tutto l’anno”.

“Oltre a questo – prosegue Proia – ci sono state avanzate delle richieste, da parte di realtà della Roma propriamente detta, per portare in spettacolo teatrale il libro ‘Acilia Partigiana’. Io, se ci sarà modo, collaborerò alla stesura della sceneggiatura e magari in qualche misura alla scelta degli attori, magari consigliando, senza interferire nel lavoro degli artisti e degli intellettuali che ci metteranno mano. Per quel che riguarda invece il libro stiamo lavorando a diverse presentazioni da svolgersi nei mesi prima di novembre prossimo, quindi di febbraio 2020, ad Ostia, ad Acilia e a Roma, coinvolgendo ampi settori della popolazione. Un coinvolgimento più massiccio degli ostiensi, degli aciliani, dei litoranei e dei romani sarà per noi la reale cifra di successo di questo secondo anno. Una richiesta di presentazione ci era poi giunta dalla Toscana, da Castelfranco Di Sotto, paese natio dei Duranti, da realizzarsi in comunione con il Sindaco Gabriele Toti e con l’Anpi locale, per le presentazioni extra-romane ci potremmo rendere disponibili in aprile. Dunque, fondamentalmente, tre cicli di presentazione”.

“Infine – prosegue il Responsabile di Progetto Duranti – intendiamo anche occuparci della situazione geopolitica instabile che sta avvenendo in quella che appare come l’era del tramonto di Donald Trump. Promuovere dunque conferenze, in sinergia con altre forze della Memoria, su fronti caldi quali il Medio Oriente o l’America Latina. In particolare, ci colpisce la Rivoluzione in atto in Ecuador, e vorremmo parlarne al principio del 2020 in conferenza con la giovane deputata cilena Camila Amaranta Vallejo che fece, praticamente da sola, cambiare Governo al Cile al tempo del 2011, al tempo della impropriamente detta Primavera Araba, della fine del Governo Berlusconi, dei riots anarchici di Londra, della rivolta universitaria cilena appunto guidata da Vallejo, delle guerre in Siria e in Libia. Una stagione particolare che oggi sembra tornare, se si osservano gli sviluppi drammatici in Kurdistan, Egitto, Iraq, Ecuador, Siria, solo per fare qualche esempio. Noi crediamo che tutti i Popoli possano darsi una mano nella ricerca della Pace, del Progresso e della Libertà, come ci insegnarono i Partigiani, e che confrontandosi si potrebbero capire meglio i ‘piccoli’ problemi propri, che del resto tanto piccoli e semplicemente ‘locali’ non sono mai. Ma, soprattutto, conoscere, viaggiare, confrontarsi fra genti diverse aiuta la Cultura ed è, in fondo, questo la Cultura stessa: internazionalismo. Crediamo che Ostia ed Acilia ne abbiano bisogno”.

“Alcune considerazioni su questi 12 mesi – termina Lorenzo Proia – non mi possono far esimere dal dichiarare che Progetto Duranti è sorto in una situazione nazionale particolare nella quale i Valori della Resistenza e della Memoria erano messi in discussione. Ma, soprattutto, dove la violenza si faceva strada. Nella nostra mente un sacrificio come quello del Partigiano Anarchico Lorenzo Orsetti in Kurdistan, o come la morte per eccesso di legittima difesa dell’incensurato moldavo Ion Stavila a Pavona Canavese, o come l’attentato di un neonazista alla Sinagoga di Halle, in Germania, ed anche a un ristorante turco, ineggiando contro ebrei, arabi e turchi… sono legato da un comune filo rosso. Il filo rosso della Violenza, il filo rosso della Dittatura, il filo rosso del Fanatismo. Il nostro Millennio non è un millennio di Morte, non lo vuole nessuno al mondo. A qualcuno questo non va bene e si oppone, e occorre reagire con coraggio ma certi che andrà tutto bene. Bisognerebbe dichiarare la ‘guerra alla morte e al dolore’, come fecero i Partigiani e tutti i veri progressisti italiani sin dalle Camice Rosse. E come fa anche Progetto Duranti. Tutto questo orrore avviene nel contesto della Terza Guerra Mondiale a pezzi scientificamente evidenziato da Papa Francesco, e noi stiamo dalla parte della Vita”.