Elisir Letterario presenta “Scrittori al Maso”, incontro letterario con lo scrittore Andrea Velluto che racconta i suoi ultimi romanzi, “Per favore non chiamatelo Amore” (Moby Dick Editore) e “Le sorelle Kagacazov” (Pubblicazione Indi), nel meraviglioso scenario del Maso Eden, nella Valle dei Laghi, a Cavedine (Trento).

Già dai titoli si può ben comprendere lo stile ironico, divertente e dissacratorio di Velluto.

Il tema portante dei suoi libri è sempre l’Amore, ma solo e unicamente quello sofferto, l’Amore non corrisposto, l’Amore disperato, la passione bruciante che corrode anima e stomaco e che trasforma il cervello in un budino tremolante. Ma, fortunatamente non si piange, tutt’altro, perché le disavventure sentimentali dei protagonisti vengono raccontate con toni brillanti e addirittura demenziali, che portano il lettore a farsi delle sane risate.

A una prima occhiata tutti i protagonisti dei romanzi di Andrea Velluto potrebbero sembrare improbabili ma, in realtà, andando avanti nella lettura, ognuno può riconoscersi nell’imbranato Francesco, abbandonato da Sara che, dopo dieci anni, si mette in viaggio alla ricerca della sua ex, forse ballerina di lap dance, che – per dirla con le parole del protagonista – “odio con tutta la forza del mio amore”. Oppure in alcuni atteggiamenti di Stanko Mortzic, un simpatico slavo trafficante in prosciutti, vodka e sigarette, capace di profonde dissertazioni sul potere del matrimonio. O, ancora, nei fratelli Germano e Nanni, così diversi, ma così uguali nell’essere sotto scacco di una pericolosissima nazi vegana con cui condividono appartamento e non solo.

Esagera Velluto, usa allegorie e metafore, filosofeggia (è laureato in filosofia), gioca con le parole (un passato di copywriter e pubblicitario), usa l’iperbole, la poesia (prossima è l’uscita della sua prima silloge poetica), un’esagerata fantasia, intrecci narrativi demenziali, caustico sarcasmo, pungente buffonaggine, un po’ di acidità, creando personaggi deliranti, per un risultato finale che è uno spettacolo di giocoleria letteraria, in un clima di thriller esistenziale.

Spassosi, ironici, divertenti, certamente, ma non crediate che i libri di Andrea Velluto, pur affrontando argomenti importanti con leggerezza, siano leggeri, nel senso più vuoto del termine. Lo stile narrativo è vulcanico, con le parole che rotolano a valanga e si intrecciano in periodi volutamente carenti di punteggiatura, per sottolineare l’urgenza dei sentimenti e pure la rabbia per l’Amore perduto, il disastro della nostra società, la crisi dei valori, le avventure rocambolesche e travagliate, vissute sempre dai protagonisti con un’ ansia ridanciana e, soprattutto, l’autoironia degli stessi che, per fortuna, non si prendono mai sul serio e che fanno dei libri di Andrea Velluto, una lettura impegnata, ma al contempo assai divertente, che non lascia spazio al respiro e che è difficile mettere da parte proprio per la curiosità di scoprire cosa mai dovrà ancora accadere nelle pagine successive.

Nel paradisiaco scenario del Maso Eden, lo scrittore e poeta Andrea Velluto ha dialogato col pubblico e il pomeriggio cultural-bucolico si è concluso con un delizioso bio-aperitivo a base di succo di mela purissimo (senza aggiunta di acqua né zucchero) e altre leccornie biologiche prodotte nel Maso Eden.

Manuela Minelli

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