Con il voto favorevole della Commissione Ambiente relativamente al nuovo PUA in discussione in Campidoglio, si consegna di fatto tutto il litorale romano ai Concessionari d’Ambito. Non ci meraviglia il voto favorevole del M5S, da sempre troppo “timido” nei confronti della lobby dei balneari, mentre rimaniamo letteralmente basiti dall’atteggiamento assunto dal Consigliere di Laboratorio Civico il quale ha espresso parere favorevole su quella che tecnicamente è una specie di sanatoria dell’esistente. Nonostante le decine di migliaia di firme raccolte in passato su questo tema, invece di aprire una sana discussione pubblica, si è preferito accelerare i tempi mettendo ai voti in Commissione Ambiente qualcosa di scarsamente approfondito dai Consiglieri. Nel nuovo PUA non si parla di demolizioni ma anzi si definiscono “invarianti”, leggasi intoccabili, praticamente tutte le strutture in cemento esistenti sul demanio marittimo. Addirittura assumono valore “testimoniale”, quindi intoccabili, quei vergognosi ruderi in cemento armato presenti nella concessione del Lido. Le spiagge saranno assimilate a “verde pubblico” con tutto quello che ne consegue compresa la possibilità di ulteriori edificazioni rispetto alle esistenti. Sulle spiagge libere poi abbiamo veramente toccato il fondo ed iniziato a scavare. Grandissima parte degli arenili liberi, gestiti dai Concessionari d’Ambito, verranno a ricadere nelle zone a ridosso degli stabilimenti esistenti nascosti quindi alla vista dalle strutture in cemento. Altro che visibilità. C’è poi la così definita “passeggiata lineare”, una specie di corridoio di ampiezza variabile, parallelo alla battigia e adibito all’esclusivo camminamento in quanto nulla ci si potrà posizionare sopra, che completa la quota di arenile “libero” garantito ai cittadini. Ciò che viene quindi definito “spiaggia libera” sarà tutt’altro che di libera fruizione, vista l’insistenza a ridosso delle strutture balneari, e sarà impossibile fare dei controlli sulla corretta applicazione delle indicazioni del PUA, delle eventuali Ordinanze, o sulla prepotenza dei Concessionari d’Ambito visto che il controllato e il controllore saranno la stessa persona, cioè il Concessionario di Ambito. Per fortuna che il M5S ha segnato la sua identità politica proprio contro i “conflitti di interessi”. Va aggiunto che non potendo per legge definire geometricamente le porzioni di spiaggia non con sbarramenti orizzontali di qualsiasi natura ci si potrà orientare solamente con una geolocalizzazione per capire, magari durante un controllo delle autorità competenti, se siamo su una concessione, su una spiaggia libera o sul corridoio adibito al transito. Arriviamo poi al capitolo visibilità del mare: nascono le “terrazze panoramiche”. Praticamente non si abbatte il lungomuro o gli ecomostri in cemento presenti sulle spiagge ma per restituire la visibilità si propone di alzare i marciapiedi. Non a caso il Consigliere Comunale Paolo Ferrara, presente oggi in Commissione senza per altro averne titolo,  ha dichiarato che “finalmente i cittadini potranno vedere il mare salendo sul terzo gradino della scalinata della Chiesa Regina Pacis”. Al netto della frase veramente infelice, c’è da notare che proprio di fronte alla scalinata ci sono i famosi “ruderi” in cemento armato considerati invarianti. Addirittura il PUA prevede che il Concessionario d’Ambito possa, sulle spiagge libere di Ostia Ponente ad oggi adibite a libera fruizione e sgombere da cemento o costruzioni fisse, realizzare strutture fisse con tutto ciò che ne conseguirà. Altro che spiagge libere con servizi e diritti dei cittadini, qui si sta di fatto regalando ai Concessionari d’Ambito tutto il litorale romano. Siamo a dir poco sbalorditi dal voto positivo del Consigliere di Laboratorio Civico che nella sua dichiarazione non ha sollevato alcuna perplessità, tranne una forte attenzione su una possibile spiaggia dedicata ai diversamente abili, ma si è limitato ad una sequenza di lodi sul PUA presentato in Aula, un atteggiamento che consideriamo a dir poco imbarazzante. Dal canto nostro non faremo nessun passo indietro nemmeno per prendere la ricorsa  e, nonostante il M5S voglia evitare una discussione pubblica fatta di tavoli partecipati e di percorsi condivisi, porteremo il PUA fra i cittadini.

Marco Possanzini, Segretario Sinistra Italiana X Municipio