L’idea di risolvere i problemi dei cittadini con la parcellizzazione del territorio, con la bacchetta magica del comune autonomo, promuovendo formule secessioniste, è una autentica “sciocchezza” assolutamente fuori dal tempo. E’ altresì una “sciocchezza” motivare questa proposta utilizzando come termine di paragone il Comune di Fiumicino. Sfugge, ma è bene chiarire bene questo aspetto, che le opere pubbliche finanziate direttamente e indirettamente dal Comune di Fiumicino sono il frutto dell’ingente contributo dei privati, “palazzinari”, che hanno versato oneri concessori e realizzato opere pubbliche in cambio di fiumi di licenze edilizie. Purtroppo le medaglie hanno sempre due facce e se da un lato questo modello di sviluppo “cementizio”, lo stesso di Roma 25 anni fa, ha portato ad uno sviluppo percepito positivamente dai cittadini, dall’altro ha consegnato all’imprenditoria privata il controllo dell’economia e del tessuto sociale della città con le conseguenze che conosciamo ed in più, quando finirà lo spazio per costruire, come si terrà in piedi un Comune che ha basato la sua sostenibilità su finanziamenti a “tempo determinato” ?
Le criticità attorno alla proposta di Ostia e Ostia Antica Comune sono tante e tali da non poter essere banalizzate. Ad esempio la proposta, corretta senza troppo clamore in corso d’opera dai promotori, di inserire nel perimetro del comune autonomo tutta la fascia marittima, dal Porto di Roma fino a Torvaianica, è un chiaro regalo ai balneari per garantire loro che nemmeno un centimetro di spiagge in concessione verrà messo in discussione ed anzi, con i poteri del Comune autonomo, anche la gestione del bene pubblico in concessione potrà essere meno “vincolata”. C’è poi il tema dell’autonomia decisionale e della capacità dell’amministrazione di intervenire che, a sentire i promotori della “secessione litorale”, possono essere garantite solamente con la trasformazione di un pezzo di Municipio in Comune autonomo. Dal 2011 il Municipio X gode dell’autonomia totale sul litorale in termini di gestione delle spiagge e del verde pubblico. E’ del tutto evidente, nonostante tante amministrazioni di differenti orientamenti, che nulla sia stato mai risolto e non perché sono mancati gli strumenti ma perché è mancata la volontà politica di intervenire e soprattutto di cambiare ciò che non andava. La proposta di Ostia e Ostia Antica Comune fa acqua da tutte le parti e la superficialità, la faciloneria, con cui è presentata dai promotori non fa altro che rafforzare il nostro convincimento. Basta pensare al gettito fiscale dell’ipotetico comune autonomo, assolutamente insufficiente per gestire il patrimonio archeologico, culturale, ambientale presente nel perimetro della proposta, per non parlare dei servizi e delle eventuali opere da realizzare. Il nostro territorio ha bisogno di integrarsi sempre di piu’ piuttosto che scindersiperorando cause autonomistiche che finirebbero per nutrire i soliti interessi particolari di qualche potentato locale che già sta pregustando il banchetto. Per valorizzare, tutelare, proteggere e promuovere il nostro Municipio, favorendone un riscatto importante di tutto il territorio, ci vuole ben altro rispetto ad una deriva autonomistica di un pezzo di territorio, quello piu’ ricco di risorse fra l’altro.
Non possiamo perdere la possibilita’ di essere promotori e parte attiva di un grande processo di modernizzazione di tutta la citta’ di Roma e della sua immensa periferia. Vogliamo impegnarci per costruire soluzioni moderne capaci di tener conto della complessita’ del nostro Municipio e dell’integrazione di quest’ultimo con il tessuto di tutta l’area metropolitana di Roma Capitale. L’efficacia della macchina amministrativa, la qualita’ della mobilita’ pubblica cosi’ come di tutti i servizi, passa per l’integrazione del nostro territorio nell’area vasta di Roma e non per la secessione da quest’ultima. Non c’è spazio per l’ambiguità, è il momento di dire chiaramente da che parte si sta e da quale parte del campo si vuole giocare la partita perché è giunto il momento di promuovere una proposta concreta e alternativa all’idea “melmosa” dell’autonomia di un pezzo di Municipio X dalla Capitale. Noi siamo, senza se e senza ma, per la riforma integrale di tutta l’Area Metropolitana di Roma Capitale ma non basta una posizione pubblica o un documento approvato in Municipio che rischia di finire in fondo ad un cassetto una volta approvato, è’ necessaria una discussione Istituzionale vera, che coinvolga tutti i livelli istituzionali cittadini, regionali, nazionali, al fine di promuovere e dare gambe ad una riforma in grado di dare a Roma Capitale e alla sua immensa periferia, la forza di rialzarsi. Su questo ci batteremo e per questo ci attiveremo, con tutte le forze e quelle realtà attive che condividono con noi la necessità di costruire tutti insieme una idea moderna di gestione della città rivolta soprattutto alle fasce più deboli della società e le parti di territorio più abbandonate”.
Marco Possanzini, Segretario Sinistra Italiana X Municipio