Hanno volato alto le tante Farfalle, raccontate attraverso l’arte, la danza, la musica, il teatro, la fotografia, la letteratura e la poesia, l’altra sera a Maccarese.

Farfalle”, lo spettacolo organizzato da Elisir che ha visto impegnati sul palcoscenico della Casa della Partecipazione di Maccarese (Fiumicino) più di trenta artisti tra regista, attrici, coreografi, ballerini, musicisti, pittori, fotografi, poeti e scrittrici e che aveva già registrato il sold out a cinque giorni dalla kermesse, è stato un grande successo di pubblico.

Ogni artista ha gridato forte il suo NO! contro la violenza sulle Donne e la violenza in genere, attraverso la sua propria forma d’arte.

Le Farfalle, come quelle Donne volate via troppo presto per mano di mariti, amanti, fratelli, fidanzati ed ex compagni, hanno riempito la sala. Gilles Roux, artista d’oltralpe, si è messo a totale disposizione, non soltanto con i suoi quadri che raffigurano farfalle in tutte le forme, misure e colori, girotondi di farfalle roteanti, mandala…farfallosi, farfalle spillate tra le cornici, ma anche allestendo la sala con farfalle svolazzanti dal soffitto e posate sulle tende del sipario, sulle poltrone e sul pavimento, ma anche realizzando colorati braccialetti con una piccola farfalla cucita, che sono stati regalati ad ogni persona del pubblico.

Il regista e attore Nicola Fabrizio, che ha diretto tutto lo spettacolo, accompagnato dalla chitarra di Simone Palmieri, è stato anche l’interprete di “Lella”, la canzone portata al successo da Lando Fiorini, e il cattivo della storia “Diamante e luna piena” di Vanna Alvaro, danzata da Anita Pepe e Lorenzo Iacono.

I danzatori del Teatro dell’Opera di Roma, Eugenia Francesca Brezzi e Jacopo Giarda, hanno emozionato il pubblico, facendolo restare a bocca aperta e con gli occhi lucidi di fronte alla bellezza della coreografia creata da loro stessi appositamente per “Farfalle” che, iniziata come una storia violenta, è terminata con l’Amore gentile, chiudendo lo spettacolo con un messaggio di speranza.

Ancora applausi commossi per la perfomance di Francesca Schipani, la danzatrice diretta dal coreografo internazionale Ricky Bonavita, nonché per le interpretazioni dei testi poetici e narrativi dei tanti autori che hanno prestato brani dei loro libri, alcuni anche inediti, ai cui personaggi è stata data vita dalle straordinarie attrici Giorgia Locuratolo, Roberta Frascati e Noemi Zecchin, anche presentatrici di tutta la kermesse.

E, ancora, la voce e la chitarra del musicista di spessore internazionale Remo Silvestro che ha scatenato altri applausi, e poi i diversi corti che hanno raccontato in maniera esemplare la violenza su persone transgender, la violenza psicologica e molto altro. E che dire delle fotografie di Giorgia Lucci, veri cazzotti nello stomaco, Donne in bianco e nero, dalle espressioni e dagli sguardi attoniti e stupiti da cotanta violenza da parte di coloro di cui si fidavano e che amavano? E anche della performance della poetessa ecuadoregna Veronica Paredes che, con altre due donne, ha raccontato il dolore delle Donne afgane.

Tante voci diverse e variegate, ma con un unico obiettivo, quello di sensibilizzare tutti al problema drammatico che affligge il nostro paese (disgraziatamente abbiamo un quasi primato europeo) con dati sempre più allarmanti. Nell’ultimo anno le morti di donne non sono diminuite, tutt’altro, infatti i dati fanno registrare un aumento considerevole proprio nel periodo caratterizzato dal lockdown.

Se nel 2019 sono state uccise 111 donne, nel 2021 (dati aggiornati al 18 settembre, fonte Dipartimento della Pubblica Sicurezza – Direzione Centrale della Polizia Criminale) sono stati commessi 118 femminicidi, termine odioso e troppo abusato che preferiremmo definire “crimini contro le Donne”.

E se come ogni anno le organizzatrici, che anche in passato hanno partecipato a diverse iniziative di sensibilizzazione sul tema, affermano che non vorrebbero mai più celebrare questa giornata, ancora una volta hanno confermato il loro impegno, mettendo in moto una macchina organizzativa straordinaria, capace di aggregare numerosi artisti e idee attraverso la condivisione di una comune sensibilità.

“Farfalle” è un titolo azzeccatissimo! Già…perché le farfalle sono comunemente definite quelle Donne che vengono ammazzate, torturate, stalkerate, violentate nel corpo e nell’anima da mariti, compagni, fidanzati, solitamente ex, ma anche padri, cugini e fratelli – spiega Manuela Minelli che insieme a Vanna Alvaro ha organizzato la kermesse – Come ogni anno, perché anche in passato con Elisir ho organizzato diverse iniziative di sensibilizzazione sul tema, era prepotente il desiderio di creare un appuntamento su un argomento di così tragica attualità. Così con Vanna Alvaro, che già lo scorso anno, in tempi di lockdown, con il suo gruppo di artisti DiScomfort Zone, con il regista Nicola Fabrizio, aveva realizzato dieci mini filmati, ognuno dei quali affrontava le diverse sfaccettature di un unico volto della violenza sulle donne, abbiamo unito le forze e abbiamo creato questo nuovo evento “Farfalle”, che ha avuto il patrocinio del Comune di Fiumicino.”

Credendo fortemente nel potere della narrazione, attuato con le diverse forme espressive, le ideatrici hanno così proposto anche quest’anno una Giornata dedicata, attraverso l’arte a 360°, per ricordare e celebrare Donne che l’amore, la famiglia, la società non hanno saputo difendere.

Anche quest’anno e come sempre in tutti gli eventi culturali che organizziamo,“Farfalle” aderisce alla campagna “Posto Occupato“, campagna di sensibilizzazione permanente nata nel 2013 la cui finalità è quella di tenere un posto occupato in prima fila in qualunque evento artistico e culturale, per una Donna che avrebbe voluto esserci, ma che purtroppo non potrà mai più farlo – ci spiega Vanna AlvaroA quelle Donne cancellate, presenze assenti, anche Farfalle ha voluto offrire memoria tangibile, con un posto silenzioso che urla forte e suggerisce di non sottovalutare mai e poi mai i sintomi della violenza. Abbiamo previsto anche una raccolta di fondi tramite offerta libera che consegneremo ad Emergency, nella persona di Cecilia Strada, al fine di proteggere le Donne di Kabul.

Quella sera, il Posto Occupato in prima fila, era dedicato ad Angela Ferrara, poetessa, cantante, organizzatrice di eventi, volontaria nelle case di riposo, uccisa dal marito, suicida poco dopo, dopo aver accompagnato a scuola il loro bambino. Il pubblico ha acquistato anche i libri delle poesie di Angela, il cui ricavato verrà depositato sul libretto al portatore del loro bambino, che alla maggiore età riceverà il suo regalo da parte della mamma volata via a soli 31 anni.

E speriamo che arrivi presto il giorno in cui le farfalle siano solo quelle colorate e leggiadre che si posano di fiore in fiore in primavera.

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Manuela Minelli

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