Ieri, nel giorno della scadenza indicata dal management ITA per avviare le chiamate in base alla selezione dell’azienda e del termine per la presentazione delle domande, c’è stata un’ennesima  manifestazione dei lavoratori Alitalia (11.500, tra personale di terra e di volo), dopo quella di lunedì scorso di fronte alla sede di ITA del Gruppo Alitalia a Roma. Ieri, al Terminal 3 dell’aeroporto di Fiumicino, hanno sfilato in corteo trecento lavoratori che rischiano di perdere il loro lavoro.

Nelle ultime 48 ore alcune voci importanti di partiti di maggioranza e minoranza hanno finalmente rotto l’isolamento in cui erano stati lasciati i dipendenti ex Alitalia e i sindacati, denunciando le storture e le forzature più evidenti di quello che rimane un investimento pubblico al 100%. Importante la presa d’atto delle commissioni parlamentari che quello che ITA ha presentato ai rappresentanti sindacali non è il piano approvato dal Parlamento pochi mesi fa, convocando per conseguenza i vertici di ITA lo scorso martedì”, si legge nella nota.

La nostra categoria, personale di volo, è sempre stata giudicata dall’opinione pubblica come gente privilegiata, ricchi fannulloni che si divertono a viaggiare e sono pure pagati bene– racconta tra le lacrime Gabriella, assistente di volo da 33 anni – Ma la gente giudica senza sapere che significa il nostro lavoro! Quanti sacrifici! Quante notti in piedi a trentamila piedi d’altezza, pasti in orari assurdi, gli affetti, la famiglia, i figli, i compagni che ci vedono solo quando riusciamo a mettere i piedi a terra distrutti dai fusi orari!”

Per non parlare del rischio che corriamo ogni giorno, addestrati ad ogni possibile emergenza, con la paura nell’anima, ma il sorriso stampato e la gentilezza che è parte della nostra professionalità”, aggiunge Diana.

Negli ultimi vent’anni abbiamo visto lo sfacelo di questa compagnia gestita da manager che hanno sperperato soldi pubblici – afferma Roberto – lo sfacelo di una compagnia storica che da sempre è stata il fiore all’occhiello del nostro Paese, una delle Eccellenze Italiane, come le griffes dell’Haute Couture o la gastronomia doc, Alitalia era il simbolo del turismo italiano. Ed ora cosa è rimasto? Lo specchio del nostro povero stivale in rovina!”.

ITA, questa compagnia minuscola vorrebbe decollare il 15 ottobre con soli cinquanta aerei (Ryan -air ne ha ben duecento), con un regolamento aziendale che è fuori dalle regole, distaccandosi dal contratto nazionale. Per non parlare poi del nuovo contratto ad anzianità zero e in Alitalia c’è gente che ha i venti, i trenta, i trentacinque anni di volo!”  sottolinea Daniela, e aggiunge: “Ormai abbiamo capito che il piano ITA è inaccettabile per compiere questo mandato e il dottor Altavilla, nominato da Mario Draghi alla dirigenza ITA, ha tutto il piano politico gestito dalla Unione Europea per far fuori Alitalia!”

ITA decollerà con 2800 unità di personale, ma i lavoratori Alitalia sono 11500, pertanto a rischio ci sono almeno 7000 famiglie che rimarranno senza reddito.

Siamo tutti assai preoccupati, perchè ci vediamo come un esperimento sociale e non vogliono parlare nemmeno di ammortizzatori sociali – ci spiega Maurizio – Che altro dire… stiamo lottando per la nostra dignità e per non far passare questa macelleria sociale. Adesso questa trattativa é stata interrotta dai nostri sindacati, ma non sappiamo fino a quando.”

Nel video di Alessandro Cenciarelli, pilota, c’è tutta l’intensità, la dignità, la serietà, e la forza di ognuno di questi uomini e donne che si preparano prima di un volo. Per affrontare cieli sempre meno tranquilli.

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Manuela Minelli

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