Tre giorni di incontri, visite, degustazioni per giornalisti e professionisti del vino alla scoperta del mondo enologico altoatesino, ma il Consorzio guarda già oltre: il progetto della nuova delimitazione geografica della DOC, l’implementazione dell’Agenda 2030 nel nome della sostenibilità e una grande vendemmia 2021 che ha tutte le premesse per riconfermare l’altissima qualità, nota nel mondo, dei vini dell’Alto Adige

Si è concluso nel migliore dei modi l’Alto Adige Wine Summit 2021, la principale manifestazione enologica che si svolge ogni due anni in Alto Adige. Dal 9 al 12 settembre giornalisti e professionisti del mondo del vino, provenienti da 9 paesi diversi, hanno avuto l’opportunità,su invito, di conoscere il ‘mondo di contrasti’– a cui è stata dedicata questa terza edizione della kermesse – che caratterizza il meraviglioso territorio altoatesino, unico per la sua molteplicità di vitigni, terreni e microclimi.

“Siamo felici e orgogliosi – commenta Andreas Kofler, presidente del Consorzio Vini Alto Adige – di aver potuto accogliere più di 100personalità del mondo enologico suddivisi in piccoli gruppi per garantire la massima sicurezza. La manifestazione, che viene organizzata dal Consorzio Vini Alto Adige, è stata resa possibile grazie anche all’impegno di tutti i soggetti e le istituzioni coinvolte e a tutti i produttori altoatesini che in questi giorni si sono spesi per trasmettere al meglio il nostro immenso e variegato patrimonio enologico.

 L’Alto Adige Wine Summit è stato animato da un fitto programma di attività quali visite ai vigneti, incontri a tu per tu con gli 80vignaioli altoatesini coinvolti, degustazioni esclusive – con oltre 260 vini che hanno accompagnato i partecipanti in un viaggio nella cultura enoica dell’Alto Adige – e cene stellate in luoghi da sogno come le baite dell’Alpe di Siusi, nel magnifico anfiteatro delle Dolomiti. Tutte attività volte proprio a raccontare questa terra quanto mai variegata, caratteristica che si rispecchia fedelmente nella produzione vinicola del territorio. Basti pensare che in una miriade di vigneti che spaziano dal clima mediterraneo del fondovalle fino a quote che superano i 1000 metri, si coltivano più di 20 vitigni diversi, e tutto questo grazie al lavoro meticoloso svolto sia da singoli vignaioli, sia da cantine sociali di lunga tradizione.

Inoltre,il Consorzio ha proposto appuntamenti digitali dedicati agli autorevoli rappresentanti del mondo enologico provenienti da Hong Kong, Giappone, Russia e Stati Uniti durante i quali è stato possibile confrontarsi e avere scambi interessanti tra tutti i soggetti coinvolti volti a rinsaldare il rapporto con mercati molto importanti come quello americano e asiatico.

“Questa terza edizione – racconta Eduard Bernhart, Direttore del Consorzio – è stata anche un’occasione per fare il punto sull’attuale situazione del settore: in una congiuntura economica complicata, l’Alto Adige del vino si è adoperato per mantenere il settore competitivo, in Italia e all’estero, sperimentando nuovi paradigmi di comunicazione e di vendita che oggi ci permettono di essere più forti, meglio preparati, più digitali, più social, più comunicativi, più adattabili e più dinamici che mai”.

Un territorio in fermento quello dell’Alto Adige che ha colto le sfide dei tempi moderni per guardare e pianificare con lungimiranza il prossimo futuro della viticultura altoatesina.“Un fondamentale progetto per il nostro territorio, ad oggi sul tavolo di discussione a livello ministeriale è l‘introduzione della zonazione, ovvero le menzioni geografiche aggiuntive. Si tratta di un progetto di estrema importanza che darà un ulteriore impulso e ancora più legame ai nostri vini con la terra dove nascono. La zonazione rispecchia la nostra visione per i prossimi decenni della viticoltura altoatesina – spiega Martin Foradori, Vice Presidente del Consorzio.

“Abbiamo ben chiara la strada che vogliamo percorrere e per questo, attraverso l’Agenda 2030, ci siamo posti obiettivi concreti e intrapreso un percorso che sappia promuovere e incentivare la sostenibilità, consapevoli che le misure definite nell’Agenda richiederanno un cambiamento di pensiero da parte di tutti gli attori coinvolti. Da ultimo, un pensiero per la vendemmia 2021: se le condizioni metereologiche continuano come in queste ultime settimane, ci attende un’ottima annata e ne siamo particolarmente felici perché vediamo ripagato il grande e complicato lavoro di questi mesi. Non vogliamo già cantare vittoria, ma le condizioni per un’annata davvero unica che rimarrà nella storia ci sono tutte” aggiunge Andreas Kofler, Presidente del Consorzio in conclusione.

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