Dopo la provocatoria incursione con la sua opera-scomposta come denuncia sulle grandi navi che transitano in laguna davanti a San Marco, ed in concomitanza con l’apertura della Biennale di Venezia, conclusasi con l’allontanamento dell’artista, ammesso che fosse proprio lui nel video da lui stesso pubblicato sul suo profilo Instagram, dalle vicinanze di Piazza San Marco per la mancanza dei permessi necessari, Banksy, il misterioso artista inglese, ha voluto lasciare un segno tangibile del suo passaggio nella città lagunare.
Nella notte del 14 Maggio scorso è infatti comparso un graffito, a pelo d’acqua, sulla parete di un edificio disabitato nelle vicinanze di Campo San Patalon che affaccia sul Rio de Ca’ Foscari, nei pressi dell’omonima Università. Un bambino o una bambina che con la mano destra sollevata regge una sorta di fumogeno, anche se non è chiaro se sia davvero un fumogeno oppure un ramo in quanto dalla parte inferiore spuntano quelle che potrebbero anche essere delle radici, che emana una densa scia di colore rosa.
Il bambino, o la bambina, ricorda un/una sopravvissuto/a ad uno sbarco; indossa un giubbotto salvagente, dello stesso tipo di quelli che vengono lanciati ai migranti sui barconi in difficoltà.
La paternità dell’opera è stata accertata dopo che Banksy ha pubblicato la foto dell’opera stessa sul suo profilo Instagram ufficiale.

Michela Cossidente
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