Continua l’omaggio del Comune di Mirano per i 1600 anni di Venezia ed il tributo di onore alla Serenissima e l’Amministrazione Comunale di Mirano lo fa organizzando un calendario ricco di eventi.

Fra questi si inserisce una Mostra personale dell’artista Veneziano Alberto Zampieri ed un concerto, il secondo durante il periodo espositivo, dal titolo “Voci e strumenti nella Serenissima – Musica tra Rinascimento e Barocco Veneziano” organizzato in collaborazione con la Classe di Canto Rinascimentale e Barocco del Conservatorio “F. Vanezze” di Rovigo.

Clavicembalo, Violoncello e due splendide voci gli attori del Concerto che si è tenuto all’interno di Villa Morosini, che se pur nel rispetto delle limitazioni imposte dall’emergenza pandemica, ha visto un’affluenza di pubblico davvero significativa.

Al Clavicembalo il M° Michele Peguri, al Violoncello la giovane e talentuosa Caterina Colelli, e due Soprano davvero molto espressive ed ispirate, Laura de Silva e Lucia Porri.

Forme musicali caratteristiche del periodo Barocco, Arie, Recitativi, Duetti e Duetti d’Opera scritte in un periodo temporale che spazia dalla seconda metà del 1500 sino alla seconda metà del 1700 scritte da artisti che hanno avuto a che fare con Venezia.

Con quasi un’ora di musica, il M° Peguri ci ha proposto brani scritti da Benedetto Ferrari, Claudio Monteverdi, Antonio Vivaldi, Nicola Porpora e Benedetto Marcello.

Clavicembalo e Violoncello hanno dialogato ininterrottamente accompagnando le due Soprano, che si sono alternate, fra applausi scroscianti, che con la loro voce hanno saputo dare forma e corpo, dipingendo emozioni e sensazioni in maniera estremamente vivida.

Quasi a voler separare le Arie ed i Recitativi dai Duetti e Duetti d’Opera, un “assolo” di Violoncello della davvero brava Caterina Colelli che, eseguendo la Sonata op. 2 n. 2 per Cello e Continuo che Benedetto Marcello pubblicò nel 1732, ha saputo far rivivere pienamente le atmosfere barocche dell’epoca.

I duetti hanno concluso il Concerto e le due Soprano, Laura de Silva e Lucia Porri, hanno dato prova delle loro, davvero superbe, qualità sia interpretative che espressive.

Hanno “dialogato”, infatti, in maniera così naturale, fra di loro sia nelle parti scritte con l’evidente intento di “intrattenere” gli ascoltatori, come nel caso del “O come sei gentile” e del “Pur ti miro” tratto da “L’incoronazione di Poppea” entrambi scritti da Claudio Monteverdi, che in quelle espressamente di carattere “religioso” come nel caso del “Domine Deus” e del “Laudamus Te” tratte da uno dei tre Gloria scritti da Antonio Vivaldi, quello più famoso fra i suoi lavori sacri, ossia l’RV 589 in Re maggiore.

Un “Concerto-lezione” con il quale, per gli spettatori, è stato possibile scoprire, e rivivere, le atmosfere che si respiravano nel periodo di maggior splendore della Serenissima.

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Michela Cossidente

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