Aggiornamento 23 febbraio 2022 – Periodo di riferimento: 14/2/2022-20/2/2022 

L’epidemia conferma un trend in decrescita nell’incidenza, nella trasmissibilità ed anche nel numero dei ricoveri. 

È comunque necessario continuare con il rigoroso rispetto delle misure comportamentali individuali e collettive raccomandate, ed in particolare distanziamento interpersonale, uso della mascherina, aereazione dei locali, igiene delle mani, riducendo le occasioni di contatto e ponendo particolare attenzione alle situazioni di assembramento. 

L’elevata copertura vaccinale, in tutte le fasce di età, anche quella 5-11 anni, il completamento dei cicli di vaccinazione ed il mantenimento di una elevata risposta immunitaria attraverso la dose di richiamo, con particolare riguardo alle categorie indicate dalle disposizioni ministeriali, rappresentano strumenti necessari a mitigare l’impatto soprattutto clinico dell’epidemia. 

Punti chiave: 

  • Si riporta una analisi dei dati relativi al periodo 14 – 20 febbraio 2022. Per i tempi che intercorrono tra l’esposizione al patogeno e lo sviluppo di sintomi e tra questi e la diagnosi e successiva notifica, verosimilmente molti dei casi notificati in questa settimana hanno contratto l’infezione nella prima decade di febbraio 2022. 
  • Continua la discesa dell’incidenza settimanale a livello nazionale: 560 per 100.000 abitanti (14/2/2022 – 20/2/2022) vs 704 per 100.000 abitanti (7/2/2022 – 13/2/2022), dati flusso ISS. Questa tendenza trova conferma anche nel periodo più recente sulla base dei dati aggregati raccolti dal Ministero della Salute (552 per 100.000 abitanti nel periodo 18/02/2022-24/02/2022 vs 672 per 100.000 abitanti nel periodo 11/02/2022-17/02/2022), dati flusso dati aggregati Ministero della Salute). La valutazione degli indicatori basati sul flusso ISS, tra cui l’incidenza settimanale, è resa meno affidabile a causa del forte ritardo di notifica di 3 Regioni/PPAA (si veda Tabella 3 Appendice). 
  • La fascia di età che registra il più alto tasso di incidenza settimanale per 100.000 abitanti è ancora la fascia d’età 0-9 anni con un’incidenza pari a 1.086 per 100.000 abitanti, in continua diminuzione rispetto alle settimane precedenti. Al momento, l’incidenza più bassa, ma sempre molto elevata, si rileva ancora nelle fasce di età 70-79 e 80-89 con un’incidenza di 275 e di 287 casi per 100.000 abitanti, anch’esse in diminuzione rispetto alla settimana precedente. 
  • Nel periodo 2 febbraio 2022 – 15 febbraio 2022, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,73 (range 0,68 – 0,82), in diminuzione rispetto alla settimana precedente e al di sotto della soglia epidemica. Lo stesso andamento si registra per l’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero: Rt=0,76 (0,74-0,78) al 15/2/2022 vs Rt=0,79 (0,78-0,81) al 8/2/2022. Per dettagli sulle modalità di calcolo ed interpretazione dell’Rt riportato si rimanda all’approfondimento disponibile sul sito dell’Istituto Superiore di Sanità (https://www.iss.it/primo-piano/-/asset_publisher/o4oGR9qmvUz9/content/id/5477037). 
  • Il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva calcolato ai sensi del DM 30 aprile 2020 continua a diminuire arrivando al 9,3% al giorno 22/02/2022, rispetto all’11,6%, al giorno 15/02/2022. Il numero assoluto di persone ricoverate in terapia intensiva diminuisce, passando da 1.119 (15/02/2022) a 896 (22/02/2022), con un decremento relativo del 19,9%. 
  • Il tasso di occupazione in aree mediche COVID-19 a livello nazionale è anch’esso in leggera diminuzione; è pari al 20,0%. Il numero di persone ricoverate in queste aree è diminuito da 15.602 (15/2/2022) a 13.076 (22/02/2022) con un decremento relativo del 16,2%. 
  • Una Regione/PA è classificata a rischio Alto, secondo il DM del 30 aprile 2020; due Regioni/PPAA sono classificate a rischio Moderato. Le restanti 18 Regioni/PPAA sono classificate a rischio basso. 
  • 15 Regioni/PPAA riportano almeno una singola allerta di resilienza. Tre Regioni/PPAA riportano molteplici allerte di resilienza. 
  • La percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è in leggero aumento (18% vs 17% la scorsa settimana). È stabile la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (33% vs 33%), come anche quella dei casi diagnosticati attraverso attività di screening (48% vs 48%). L’attuale situazione caratterizzata da elevata incidenza non consente una puntuale mappatura dei contatti dei casi, come evidenziato dalla bassa percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento. 
  • L’epidemia conferma un trend in decrescita, pur rimanendo in una fase delicata. È comunque necessario continuare con il rigoroso rispetto delle misure comportamentali individuali e collettive raccomandate, ed in particolare distanziamento interpersonale, uso della mascherina, aereazione dei locali, igiene delle mani, riducendo le occasioni di contatto e ponendo particolare attenzione alle situazioni di assembramento. 
  • L’elevata copertura vaccinale, in tutte le fasce di età, anche quella 5-11 anni, il completamento dei cicli di vaccinazione ed il mantenimento di una elevata risposta immunitaria attraverso la dose di richiamo, con particolare riguardo alle categorie indicate dalle disposizioni ministeriali, rappresentano strumenti necessari a mitigare l’impatto soprattutto clinico dell’epidemia. 

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