È terminata oggi la visita del Generale Claudio Graziano in Ucraina. Due giorni durante i quali il Capo di Stato Maggiore della Difesa ha incontrato il Comandante in Capo delle Forze Armate dell’Ucraina, Generale Viktor Muzhenko e, accompagnato dall’ambasciatore italiano,  S.E. Davide La Cecilia, il Vice Ministro della Difesa per l’Integrazione Europea Generale Anatolii Petrenko. Quella odierna è la prima visita che il Generale Graziano fa in questo Paese ed è stata un’occasione per fare il punto di situazione della cooperazione bilaterale tra le forze armate dei due Peasi e sottolineare l’impegno dell’Italia per mantenere alto il livello della collaborazione pur nell’attuale congiuntura internazionale di difficoltà economiche e di profondi mutamenti geo strategici. Durante i colloqui con il Vice Ministro Petrenko, dopo aver portato il saluto del Ministro della Difesa Elisabetta Trenta, il Generale Graziano ha sottolineato che “la cooperazione nel settore della difesa e della sicurezza assume particolare rilevanza specialmente in un momento in cui viviamo in una situazione di profonda instabilità e dobbiamo affrontare crisi complesse, multidisciplinari e globali che necessariamente devono coinvolgere tutti gli attori della comunità internazionale”. “È estremamente importante – ha continuato il Capo di Stato Maggiore della Difesa – instaurare un’interazione diretta, avere uno scambio franco e aperto di idee e punti di vista sul mondo in cui viviamo”. “In questo scenario, la Difesa italiana è davvero soddisfatta della qualità della cooperazione con l’Ucraina, considerata un attore chiave nell’area e un Paese che ha un ruolo fondamentale nel processo di stabilizzazione dell’intera regione” ha concluso il Generale Graziano. Al centro dei colloqui con il Generale Muzhenko la situazione geostrategica di comune interesse e possibili ambiti futuri di collaborazione tecnica-militare tra le Forze Armate italiane e quelle ucraine. Il Generale Graziano ha infine espresso grande apprezzamento per gli sforzi condotti dall’Ucraina nel processo riformatore delle Forze Armate e il suo incoraggiamento nel proseguire lungo la strada tracciata.