Anche quest’anno la tradizionale NOTTE DELLE CANDELE di Vallerano, nel Viterbese, sarà anticipata dal festival PICCOLE SERENATE NOTTURNE con due appuntamenti musicali ed uno cinematografico. Torna per prima, nel borgo medievale della Tuscia, l’Orchestralunata, stavolta con alcuni dei componenti della prima formazione con nuovi professionisti e giovani promesse. In piazza, il 21 agosto, i musicisti, guidati dal direttore artistico Maurizio Gregori, daranno vita al progetto “Replay”, che vede accomunare i brani del precedente repertorio con nuove composizioni dal sound trasversale. A seguire, il 22 agosto appuntamento col grande schermo chevedrà proiettare il film di Pietro Creta “Una delicata storia”, che rievoca la vita vissuta in un paese rurale nel dopoguerra. Il 23 agosto, la Movie Dream Band, formazione che reinterpreta le migliori colonne sonore del cinema italiano, si esibirà in un programma che comprende la musica dell’anima di Nino Rota, la poesia di Nicola Piovani e la magia di Ennio Morricone. Dulcis in fundo, sabato 25 agosto, la celeberrima Notte delle Candele, che quest’anno raggiungerà ancora piu’ numerosi visitatori,  con i suoi centomila lumi scenografati in ogni angolo, vicolo, piazza del Paese per quasi trenta eventi tra concerti, mostre, danze e installazioni. Un record che in ogni edizione (quest’anno sarà la dodicesima) batte il precedente, confermando l’obiettivo, sicuramente già raggiunto e superato, di unire turismo e cultura in une festa interattiva. Tema di quest’anno sarà il Regno degli Abissi. L’ingresso ai concerti di Piccole Serenate Notturne (inizio ore 21,30 per tutti) è gratuito, per la Notte delle Candele, che inizierà con le prime stelle della sera, è di € 5.

Sito ufficiale: www.nottedellecandele.eu
Pagina facebook: www.facebook.com/Notte-delle-Candele-186685184773941/

IL PROGRAMMA

Martedì 21 Agosto – ore 21.30
ORCHESTRALUNATA
Replay

Piazza dell’Oratorio
ingresso libero

Anche quando il cielo è coperto, la luna c’`e ma non si vede….e l’Orchestralunata c’era…anche se per un po’ non si è fatta vedere, o meglio dire sentire! Ma tanta energia, tanto ritmo, tanta voglia non poteva rimanere in silenzio ancora per molto, così dopo qualche anno di stop, torna l’orchestra della Tuscia che ha fatto molto parlare di sé, nella nostra provincia e in tutta Italia. L’Orchestralunata ritorna con molti dei componenti della prima formazione insieme a nuovi innesti di professionisti e giovani promesse. I veterani dell’orchestra, ormai non più bambini, nel frattempo hanno continuato con passione a studiare musica e a suonare arricchendosi di conoscenze ed esperienze. Le “new entry” hanno accolto con entusiasmo la proposta del direttore artistico di partecipare al rilancio dell’Orchestralunata.  Il direttore artistico è ancora lui, Maurizio Gregori. Con lo stesso entusiasmo di qualche anno fa, la stessa voglia di saltare sul palco, di guidare un gruppo appassionato e felice di suonare insieme! In questi anni di pausa, il progetto Orchestralunata è sempre rimasto vivo e “ritornare” è sempre stata solo una questione di tempo.  E in questo tempo che è passato, anche la musica non si è fermata, così come la ricerca di nuovi brani e nuove sonorità. L’Orchestralunata torna con i suoi cavalli di battaglia che hanno visto la partecipazione di grandi artisti come Cristicchi, Sud Sound System, Teresa De Sio; ma siccome i musicisti e gli artisti non smettono di pensare e di creare, il repertorio si è arricchito di nuovi brani che l’Orchestralunata è impaziente di fare sentire al suo pubblico, come in un incontro di vecchi amici che si rivedono!

Giovedì 23 Agosto – ore 21.30
MOVIE DREAM BAND
Le colonne sonore del cinema italiano
Piazza dell’Oratorio
ingresso libero
Nino Rota e la musica dell’anima. Se l’esoterismo favorisce la creatività, allora il grande compositore Nino Rota (all’anagrafe Giovanni Rota Rinaldi) deve aver trovato la “chiave misteriosa” per attivare e plasmare la profondità del suo mondo interiore. La sua passione per l’aldilà del resto, era nota anche a tutti coloro che avevano una stretta collaborazione con la sua arte. Lo stesso Fellini, con cui Rota ha lavorato per molti anni, lo definì un amico magico, proprio per questa sua anima esoterica. Amicizia e talento. E se la musica fosse davvero pericolosa? C’è Nicola Piovani. “…non esiste solo la concretezza: spesso nella storia, le conquiste concrete sono precedute dal canto dei poeti”.Cosi’ si esprime in un pensiero del grande Musicista Nicola Piovani: pianista, direttore d’’orchestra, compositore di musica da camera, sinfonica, di cinema, di teatro e di canzoni, Il suo segreto è una parabola artistica raccolta in una carriera che lo porta a scrivere musica per più di centocinquanta film, e a collaborare con i maggiori registi: fra cui, Bellocchio, Ben Von Verbong, Tornatore, Bigas Luna, Monicelli, Jos Stelling, Moretti, Fellini e Benigni con il quale, per la colonna sonora de “La vita è bella”, vince nel 1999 il premio Oscar. Ennio Morricone è la colonna sonora di “se stesso”. La magia e il fascino delle musiche create dal maestro romano hanno ormai letteralmente stregato il mondo. Le collaborazioni che in oltre 50 anni di carriera, il maestro Ennio Morricone ha avuto con i più importanti registi contemporanei, non sono altro che il sigillo di questa sua straordinaria carriera compositiva. All’interno di questa immensa dimensione artistica, da “Nuovo Cinema Paradiso” a “La Corrispondenza”, le colonne sonore che Morricone ha creato per i film di Giuseppe Tornatore riflettono un viaggio lunghissimo, un legame unico nel cinema italiano, che da sodalizio compositore-regista, si è poi trasformato come in un rapporto molto più familiare.

Michele Villetti batteria
Francesco Pierotti Contrabbasso
Stefano Angeli pianoforte
Marcello Balena sassofoni
Giancarlo Necciari voce fuori campo

Sabato 25 Agosto – ore 21.00
LA NOTTE DELLE CANDELE 

Concerti e spettacoli per il centro storico di Vallerano
100000 Candele
Stand gastronomici

Ingresso intero € 5,00
Ingresso ridotti 7-12 anni € 2,00
Biglietteria sul posto open ore 18 00
Prevendita i-ticket.it € 6,00
www.nottedellecandele.eu
pagina facebook

Wamboo-P  – Giardino Centro Storico
Duo percussioni
Nati nel maggio del 2017, i Wamboo-P sono un duo musicale formato da due differenti personalità ma con la stessa passione per il mondo delle percussioni. Solo un obiettivo: Sognare&ballare.

Il romanticismo – Piazza Ospedale
Silvia Oddone pianoforte

Haribol – Via Ospedale

Concerto di didjeridoo, campane di cristallo, mantra e canto armonico a cura di Stefano Maria Crocelli

Le vibrazioni monotoniche emesse dall’incontro tra strumenti antichi e moderni incontrano l’utilizzo della voce attraverso il canto di mantra tratti dalla tradizione vedica e del canto armonico.
Haribol è uno spettacolo nato all’interno di “Forme dell’Anima”, comunità spirituale a reddito comune devota a Madre Ganga con sede a Narni (TR). “Haribol” è l’augurio che i devoti si scambiano e significa “che tu possa cantare i nomi di Colui che elimina tutte le sofferenze”.

I colori sulla pelle del suono – Largo S. Andrea

E’ un progetto nato per caso dall’incontro fortuito dei due artisti della provincia viterbese, grazie al quale prende forma nell’immediato un percorso e un dialogo d’intesa artistica tra i due linguaggi della musica e della pittura, dove, a volte è la pittura che nasce dalla musica, altre, come nel caso del loro cd-opera Frequenze, dalla pittura che nasce la musica. Riproposto dal vivo in mini o grandi performance d’élite a volte in fusione anche con altre forme d’arte come la danza, la recitazione e/o con eventi omaggio ai Pink Floyd.

Memories from underdog – giardino comunale
Quartetto fusion

Giulia Tripodi folk world – Piazza San Vittore
Musica dal mondo
Duo di musica rurale dal mondo che emerge dalla terra dell’Italia, dell’Africa, del Medio Oriente e dalle Americhe. Sonorità rustiche impreziosite dall’elettronica che danno dignità di strumenti musicalia oggetti di puro reciclo.

Wireless – Piazza Casalino
Performance sonoro luminosa del Gruppo di Azione Sperimentale MetaDiapason

Tra strumenti sonori autocostruiti e strumenti musicali tradizionali, cinque musicisti costruiranno un paesaggio sonoro tra la piazza e le persone, guidati da una danzatrice, vestita di un abito luminoso interattivo, e dalle forme e colori proiettati nell’ambiente. Una performance sinestetica site specific che vuole sfruttare il gioco tra buio e luce quale partitura d’azione scenica e sonora.

Leonardo Zaccone – purplephone, violoncello, synth
Andrea Salvi  – flauto
Federico Scalas – oggetti sonori, violoncello
Michele Papa  – molle
Giuseppe Silvi – sax
Laura Pellegrino – danza
Aron Greco – video
Stella Passerini – scenografia

Ukulele nights – Via dei Granari

Studio illegale – Via colle a frio

Servi dei due padroni – Via colle a frio

White Rebels – Via colle a sole

La via del fuoco – Via colle a sole
Kira la dea del fuoco, Vulcano, Efesto, Thoromir il Signore del fuoco, Le Valchirie di fuoco

Hip Pop Zone – Piazza Padella

Il mito di Elvis – Viale Trieste

Lucisi – Via Cellari
A cura di Federico Paris

Ramiccia – Largo Trento

Compagnia Tetraedro – Piazza della Repubblica

Zambra Dixie – Via Gramsci

Nell’abisso dei sogni – Via Nanini

I suoni della valle – Via Cellari
A cura di Francesco Pecorari

A luce ambiente – Viale Trieste
Mostra fotografica

Alla Bua – piazza della Repubblica
La Pizzicata di mezzanotte

Gli Alla Bua nascono dalle esperienze più tradizionali della cultura musicale salentina. Si sono formati inizialmente tra le ronde della storica festa di San Rocco a Torrepaduli, nelle notti itineranti del canto pasquale di Santu Lazzaru, nelle tipiche feste delle curti fatte di vino, voci spiegate e incessabili tamburelli. Tra questi suoni si sono uniti i sei componenti del gruppo, provenienti da vari paesi del Salento (Casarano, Torrepaduli, Collepasso, Cavallino fino alla grica Sternatia), con la comune coscienza di sentire propria l’eredità della musica popolare, appresa direttamente nelle proprie case e con la grande passione di suonarla, tramandarla e divulgarla. Alla Bua era una locuzione utilizzata dagli anziani del Sud Salento (nelle osterie di Alliste e dintorni) per accompagnare i canti di lavoro o d’amore. Parola ripetuta insistentemente, come fosse un mantra, costituiva una sorta di bordone e dunque di sostegno alla voce principale. Il significato etimologico sembrerebbe provenire dalla lingua grica (dialetto antico tutt’oggi parlato nella zona del Salento detta Grecìa, circoscritta ad una decina di comuni e stranamente ben distante da Alliste). Alla Bua starebbe dunque per altra via, altra cura, altra malattia, medicina alternativa. E’ in questo concetto che si concretizzano lo spirito e il suono del gruppo. La cura dai mali del passato, quelli provocati dal morso velenoso della leggendaria taranta, i mali di una società stremata dalle difficoltà e dalla povertà che diviene oggi, similmente, una cura contro la frenesia e la piattezza della società moderna. Una cura dunque che ieri come oggi avviene a suon di pizzica pizzica, danza forte, calda e liberatoria.
IL GRUPPO
Oltre a condividere la loro matrice popolare, i componenti del gruppo sono forti di provenienze musicali singolarmente disparate, che spaziano dai repertori classico e contemporaneo, rock, antico, jazz, dance e etnico. Tutto ciò porta ad una riproposizione molto colorita del repertorio tradizionale salentino e ricca di sottigliezze ed energie sempre rinnovate, sebbene scaturite da esecuzioni molto spontanee, liberatorie appunto e, in ogni caso, festose. Sul palco gli Alla Bua rivelano il loro carattere: musica dal ritmo forte, quasi violento, del tamburello di Fiore; intrecci e cascate di note della fisarmonica di Francesco; il vibrato delle armoniche melodie del violino di Emanuele, la certezza della granitica chitarra di Dario; i graffi della voce di Gigi e la contrastante dolcezza di quella di Irene e del suo oboe. Gli Alla Bua risultano l’unione di tutto ciò che la musica salentina richiede per concretizzare al massimo la sua espressività, carica di un passato (e talvolta anche di un presente) difficile. Caratteristiche e qualità che, nello sfrenato divertimento di musicisti, ballerini e appassionati che numerosi partecipano ai loro spettacoli, vengono recepite come una vera “altra cura”. Negli ultimi anni il repertorio degli Alla Bua si è arricchito di brani originali composti dagli stessi componenti, in uno stile a volte molto legato alla tradizione, a volte invece, solo motivato dallo spirito del gruppo e dunque più innovativo e originale.
CURRICULUM
Nato nel 1990 e dunque raggiunto il compimento del ventesimo anno di attività il gruppo Alla Bua vanta un importante curriculum artistico. E’ richiestissimo nei più importanti festival di musica etnica, nelle sagre, nei teatri e in eventi di ogni genere e tipo. In qualunque luogo aperto alle danze e all’ascolto di dolci melodie gli Alla Bua fanno ballare fino allo stremo un pubblico sempre più entusiasta delle forti emozioni che trasmettono durante le esibizioni live. I loro spettacoli sono molto apprezzati non solo nella terra salentina ma anche altrove portando il gruppo ad affrontare spesso lunghe trasferte nazionali e anche internazionali. Da Bolzano a Salerno, da Roma al Pollino, dai Nuraghi sardi alla Toscana, da Milano a Torino sino alla profonda Calabria, solo per citare alcune delle tante tappe felicemente percorse. E non solo. Nel passato gli Alla Bua hanno partecipato alla colonna sonora del film “Pizzicata” per la regia di Edoardo Winspeare e hanno realizzato per Rai Sat la musica del documentario dedicato al pittore Piero Pizzi Cannella. Vari filmati sono stati trasmessi sulle reti televisive locali e nazionali, da Telenorba alla Rai come la partecipazione al programma “I Giganti” trasmesso per Rai Uno nel 2015. Molte emittenti radiofoniche nazionali hanno programmato i brani del gruppo (in particolare “Golem” di Gianluca Nicoletti e “Notturno Italiano” con Ugo Coccia della Rai). Di importanza rilevante l’intervento nell’autunno 2006 per Radio China International che ha dedicato agli Alla Bua un intero programma riportando integralmente sia l’intervista ai componenti del gruppo sia alcuni brani musicali. Negli ultimi anni infatti gli Alla Bua sono stati spesso i rappresentati della musica etnica italiana nel mondo. Dalla città di Sofia (Bulgaria) alla Georgetown University di Washington DC USA, dal Golden Ring Hotel di Mosca alla Fiera Fashion Industry di San Pietroburgo e ancora alla Fiera Cino-Italiana a Guangztou (Canton) dove gli Alla Bua hanno riscosso un notevole successo sia di critica che di pubblico. Vanno inoltre citate alcune tappe importanti tra cui Auditorium Flog (Firenze), Estragon Club (Bologna) e Alcatraz (Milano). Vari i premi ricevuti. Le officine “CHI CANTA” tramite una commissione presieduta da giornalisti hanno lodato il gruppo come il più distinto, seguito e richiesto nell’anno 2006. Premiato ancora dalla città di Ugento grazie al progetto CEE POR Puglia 2000-2006 per aver divulgato la cultura Musicale Salentina nel mondo. Nell’estate 2010 gli Alla Bua hanno inoltre ricevuto il PREMIO KALLISTOS 2010 (Alliste-LE) con la motivazione di rappresentare l’eccellenza della musica popolare salentina nel mondo. Infine premio MIGLIOR MUSICA presso Alcatraz (Milano 2015) e PREMIO ECCELLENZA SALENTINA – TERRA DEL SOLE AWARD (Gallipoli 2016) mentre il loro album Salenticidio risultava tra i partecipanti del Premio Tenco 2016.
DISCOGRAFIA
Per ciò che riguarda la discografia il primo lavoro, autoprodotto, viene pubblicato nel 1999 con il titolo “Stella Lucente”, esperienza che porterà, nel 2002, al più maturo “Alla Bua”, nato dalla collaborazione con la società romana Ethnosphere. Contemporaneamente viene realizzato il primo videoclip “Lu rusciu de lu mare” per la regia di Silvia Morani e Angelo Cricchi, apprezzato e lanciato in trasmissioni televisive musicali (il programma “Blob” di Rai 3 lo ha omaggiato riproducendolo per intero). Infine viene anche selezionato per le finali del Giffoni Film Festival e del Faenza Festival. Nel 2003 segue un secondo videoclip (ancora di Morani – Cricchi), “Pizzicarella”. Il successivo album, prodotto nel 2004 è “Limamo” (Sony – Etnosphere). Grande qualità ed intensità musicale, raffinate parentesi di delicatezza, e vorticose pizziche di singolare gaiezza. Il tutto completato da una interessante cover-omaggio a Fabrizio De Andrè, “Dolcenera”. La copertina del cd è una preziosa tavola omaggio di Piero Pizzi Cannella. Il successivo lavoro discografico “Saratambula” risale alla primavera del 2007 completo di sublimi momenti di creatività e originalità ma senza mai perdere il contatto con la tradizione ed in seguito nel maggio 2010 l’album “Scattuni” rappresenta la maturità artistica del gruppo alternando brani di forte carica etno-popolare a brani più ricercati, innovativi ed elaborati. Insieme al cd è stato inoltre prodotto l’ultimo videoclip “Lucernaru” per la regia di Luciano Schito. I momenti salienti degli spettacoli live sono rappresentati dal cd “Alla Bua Live” del 2012 seguito da “Russu te sira” (2013) prodotto insieme all’innovativo videoclip “Lu maremotu” per la regia di Fernando Luceri. Ultimo lavoro discografico il cd “Salenticidio” (2016).

Torq – via della pieve
Irish folk group.

Il repertorio spazia dalle classiche “tunes” della musica tradizionale irlandese come reels, jigs e polkas fino alla rivisitazione di brani di artisti definiti “new trad” come McGoldrick, McSherry, Brian Finnegan ed altri. Brani che, come vuole la tradizione, accompagnano e sono accompagnati da un buon boccale di birra. È la tipica musica da pub irlandese.  La band è composta da quattro elementi: Carlo Pellerucci ai whistles, Daniele Grillo alle chitarre e bouzouki, Andrea Rondinelli al bodhran, Prancesca Stefanini al fiddle.
I musicisti dei Torq giungono all’irish-folk dopo esperienze maturate nei più diversi generi arricchendo così la loro musica con espressioni personali e distintive: Carlo e Francesca dagli studi classici diplomandosi entrambi presso l’Istituto di Alta Formazione Musicale G.Briccialdi ma anche da variegati repertori folk e rock. Daniele dalla musica pop, rock e progressive mentre Andrea giunge al bodhran dopo esperienze come chitarrista in band locali grunge/metal.

Mercatino delle antiche botteghe farnesiane – piazzale Madonna del Ruscello