Una crisi delle materie prime che sta sfidando l’Oltrepò Pavese, territorio vitivinicolo già messo alla prova da una vendemmia resa difficoltosa dalla siccità.
Il comparto vitivinicolo aspetta risposte incisive per quanto riguarda temi attuali come la crisi delle materie prime e i rincari riguardanti l’energia, risposte che il settore si aspetta di ricevere dal prossimo governo, ora in fase di formazione.
In Oltrepò Pavese, Cantina Torrevilla ha già registrato un aumento del 500% in bolletta. Una condizione di grande difficoltà che coinvolge l’intero territorio oltrepadano e che andrà a sommarsi al pesante calo produttivo causato dalla persistente siccità della scorsa estate.

La commistione di questi avvenimenti ha destato una profonda preoccupazione nella cantina, storica realtà sociale della zona, e in tutti i produttori presenti da generazioni nel territorio. Il timore principale è legato al concreto rischio di mancanza di liquidità, causata dall’aumento dei tassi d’interesse e dal contemporaneo calo della produzione, assestatosi tra il 25 e il 40%.

La crisi energetica e delle materie prime ci sta mettendo a dura prova. Penso di poter parlare a nome non solo della Cantina Sociale Torrevilla, ma di tutti i produttori del territorio dell’Oltrepò Pavese” – dice Massimo Barbieri, Presidente della Cantina Sociale Torrevilla – “Questa crisi, infatti, va contestualizzata all’interno di un tessuto sociale e di un territorio agricolo complesso che negli ultimi anni ha vissuto periodi di instabilità. A questa situazione preesistente si è sommata la crisi che ha oltremodo destabilizzato l’economia di tutto il settore vitivinicolo. L’obbiettivo attuale di Torrevilla è quello di tutelare il lavoro dei produttori e avere la forza necessaria per continuare a garantire i pagamenti ai suoi conferitori. I numeri però sono allarmanti: abbiamo infatti avuto un rincaro del 500% nelle bollette. Ciò che ci aspettiamo sono risposte concrete e veloci da parte degli organi competenti e delle istituzioni.”
Una situazione che rischia di incidere fortemente anche nell’anno a venire, con un 2023 dove si prevede una diminuzione dei consumi e che porterà molte aziende del territorio ad essere in difficoltà nell’anno a venire. Per questo motivo si presenta la necessità di avere progetti di applicazione del PNRR, delineati con una reale ricaduta sui viticoltori e sulle aziende agricole oltrepadane.

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