Greenpeace insieme all’Area Marina Protetta di Tavolara-Punta Coda Cavallo e alla Regione Sardegna, all’interno del Festival dello Sviluppo Sostenibile, hanno ridato libertà sabato scorso, dalla spiaggia di Tramontana, sull’isola di Tavolara. ad una tartaruga Caretta Caretta che era stata trovata, a fine febbraio, in evidente di difficoltà per aver ingerito grandi quantitativi di plastica.

«La plastica minaccia i nostri mari e le creature che lo abitano e le tartarughe, come quella liberata oggi, sono troppo spesso vittime di questo inquinamento. Poterla vedere tornare a nuotare libera e in salute in mare riempie il cuore da gioia, ma fino a quando le grandi aziende non ridurranno la massiva produzione di plastica usa e getta non sarà possibile garantire la loro salute», dichiara Giorgia Monti, responsabile Campagna Mare Greenpeace Italia.

Portata al Centro di Recupero del Sinis (CReS) a Oristano, la tartaruga monitorata quotidianamente dagli esperti, ha espulso plastica per circa un mese: pezzi di buste, plastica dura e filamenti derivanti da teli da agricoltura. Dopo novanta giorni di cure e specializzata riabilitazione in vasca, è stata rimessa in mare.Dall’inizio dell’anno il Centro di Recupero del Sinis ha preso in cura già otto tartarughe trovate in mare in difficoltà, tre proprio nelle acque dell’Area Marina Protetta di Tavolara-Punta Coda Cavallo. Tutti gli esemplari avevano ingerito plastica che, accumulandosi nell’apparato digerente, causa infiammazioni che ne riducono la capacità di immergersi e, quindi, di nutrirsi correttamente. Le tartarughe vengono cosi ritrovate a galleggiare in superficie debilitate. Durante la stessa mattinata un gruppo di studenti dell’Istituto Tecnico A. Deffenu, insieme a volontari di Greenpeace, hanno effettuato un’attività di pulizia e catalogazione dei rifiuti presso la spiaggia Spalmatore di Terra.

«Questa giornata dimostra che un mondo senza plastica è possibile se le istituzioni lavorano in armonia con i cittadini e le associazioni. C’è ancora molto da fare per garantire la sopravvivenza del nostro mare e delle specie che lo abitano, ma oggi abbiamo visto che si può fare e come AMP ribadiamo il nostro impegno in questo senso», dichiara Augusto Navone, direttore Area Marina Protetta Tavolara-Punta Coda Cavallo.

L’iniziativa di Tavolara si inserisce all’interno della spedizione “MAYDAY SOS Plastica”: il tour che Greenpeace, insieme a The Blue Dream Project e con ricercatori del CNR-IAS e dell’Università Politecnica delle Marche, sta facendo per monitorare il livello di inquinamento da plastica nel Tirreno Centrale e che terminerà all’Argentario il prossimo 8 giugno, Giornata Mondiale degli Oceani.

Video: Greenpeace